27 ottobre 2006

Non fate a noi quel che noi faremo a voi

In questi giorni i simulacri di politici che ci governano (si fa per dire) hanno definitivamente perso quel che rimaneva della loro già questionabile faccia.
Mi riferisco alla questione delle indagini sulle Denunce dei Redditi dei personaggi in vista da parte dell'Agenzia delle Entrate.

I nostri "eroi", con in pole position il sedicente Presidente del Consiglio, si proclamano oltraggiati ed offesi, e hanno subito presentato un bell'esposto alla Procura di Milano.
In particolare, si tratterebbe di

Uno spionaggio tributario proseguito per quasi due anni e che per ora ha fatto ipotizzare alla Procura milanese il reato di accesso abusivo a un sistema informatico protetto, punito con la reclusione da 1 a 8 anni.

Tuttavia mi pare di ricordare che, nell'ambito del decreto legge Bersani-Visco, le nuove norme antievasione prevedano

una multa da 258 a 2065 euro, verso chiunque, chiamato a collaborare con il fisco, non denuncerà un evasore fiscale di propria conoscenza

Ma allora, scusate...voi pretendete che noi facciamo la spia, ma vi offendete quando qualcuno spia voi???

Se avessero ancora la faccia, quella di questi signori sarebbe ben tosta!

23 ottobre 2006

Non può essere vero

Sto sognando, vero? Mi sveglierò e l'incubo sarà finito, vero?
Perché non posso pensare che sia vero che un (presunto) Primo Ministro dica queste cose e con questa espressione, poi...

Montezemolo dice: "C'è ancora tempo per cambiar qualcosa, e ancora tutto non è perduto".
SPERIAMO!!!!

P.S.: "La Voce" dice giustamente:

Una Finanziaria non si limita a ridistribuire un reddito dato. Influenza la convenienza a produrne di nuovo, modificando gli incentivi a investire e a creare posti di lavoro: gli effetti davvero importanti per la crescita, il problema numero uno dell'Italia di oggi e di domani. La legge per il 2007 non incide sui nodi che un imprenditore affronta quotidianamente: costo dell'energia, risorse umane e difficoltà di sbocco sul mercato interno. Non c'è neanche la riduzione delle tasse sulle società. Eppure sono proprio le ragioni per cui nel nostro paese non si fa innovazione

20 ottobre 2006

La classe non è acqua

Ieri anche Fitch e Standard & Poor (due delle tre maggiori agenzie di classificazione dei debiti a livello mondiale), hanno espresso il proprio parere sulla Finanziaria 2007 italiana.

Tradite le attese suscitate dal Dpef, dubbio il gettito dalla lotta all’evasione, indebitamento mascherato la misura sul Tfr, insufficiente il freno alle spese, insomma «risposta inadeguata del nuovo governo» che ha anzi compromesso le possibilità di riforma per tutta la legislatura.

Beh, non c'è che dire: davvero un ottimo lavoro! Per fortuna che c'è un esperto come Padoa-Schioppa all'Economia, altrimenti ci avrebbero messo alla porta della UE, con conseguente crisi isterica del Premier (si fa per dire), che pur di farci entrare in Europa si era personalmente impegnato a scipparci il 6 per mille dal conto corrente!

Come sempre virile ed onorevole la risposta di Prodi:

(La colpa è del governo Berlusconi, NdR): siamo certi che i prossimi giudizi, quelli cioè che terranno conto delle politiche economiche di questo governo e non di come il paese è stato lasciato dal precedente, vedranno registrare un segno positivo

Maestra...è stato Silvietto, non io!
Ah sì? Ma se si legge bene, i giudizi negativi delle due succitate agenzie si riferiscono specificamente ai punti contemplati nel provvedimento! Cos'è, anche quello l'ha redatto Berlusconi? E allora perché il Gatto e la Volpe sono andati in giro a sbandierarlo orgogliosamente?

Ma forse alcune delle roccaforti dello sto(lt/ic)o supporto a questa banda di inconcludenti si stanno disgregando: mentre Capezzone e Mastella cominciano a prendere le distanze dalla Finanziaria, il capo (si fa per dire) dell'esecutivo ha ricevuto l'accoglienza che si merita da parte di una consistente fetta di popolazione presente alla messa celebrata da Benedetto XVI a Verona.
(Ma, naturalmente, si trattava di "Una claque organizzata")

16 ottobre 2006

Nulla da aggiungere

Vi segnalo un articolo di Maurizio Blondet del 13 ottobre scorso.
Scremandolo dal solito sensazionalismo, non c'è veramente null'altro da aggiungere, se non dire che mi trova assolutamente d'accordo: Mala tempora currunt!

11 ottobre 2006

Anche i sindacati nel loro piccolo si incazzano

Questo governo (si fa per dire) è riuscito dove decenni di trattative hanno fallito: mettere d'accordo Confindustria e Sindacati. Almeno su un punto: la Finanziaria 2007 fa schifo!

Nel documento a sei mani del 3 ottobre, CGIL CISL e UIL professano il loro plauso alla ridefinizione delle aliquote IRPEF e agli impegni di spesa per il Mezzogiorno, oltre all’innalzamento della no tax area per i pensionati.

Tuttavia neanche loro mancano di segnalare come tutto il provvedimento sia stato redatto in modo approssimativo, senza punti di riferimento chiari.
In particolare:

- Rispetto invece agli impegni assunti dal Governo in sede di concertazione sulla destinazione del 40% della riduzione del costo del lavoro ai lavoratori dipendenti, richiesta da CGIL CISL UIL, occorre che il Governo chiarisca se, quanto e come tale impegno sia compreso nella manovra.
...
- (Valutiamo positivamente, NdR) la copertura dei rinnovi contrattuali dei pubblici, rispetto alla quale però chiediamo l’attivazione del tavolo negoziale per determinare la modularità delle risorse previste per il periodo 2006-2007.

...
- non condividiamo la riduzione dei trasferimenti agli Enti locali e la successiva possibilità di aumenti di addizionali IRPEF, ICI e tasse di scopo rischiano di vanificare gli effetti delle riforma fiscale con pesanti conseguenze sulla tenuta del potere d’acquisto, sulla qualità delle prestazioni erogate e sui riflessi sul personale. Nel documento avevamo chiesto l’attivazione di un tavolo specifico di confronto col governo e le autonomie locali che non si è mai realizzato: ribadiamo l’esigenza urgente onde apportare correttivi visibili nel testo della finanziaria.
- Il Patto per la salute è costruito su linee strategiche apprezzabili, ma ribadiamo la nostra contrarietà alle misure di compartecipazione dei cittadini alle spese sanitarie, come i ticket, che incidono ulteriormente sul reddito dei lavoratori dipendenti.
- Non condividiamo la mancata previsione di risorse per la stabilizzazione dei lavoratori precari negli enti locali e nella sanità, Ricerca e Università.
- Pur apprezzando le misure previste per l’emersione del lavoro nero, per quanto riguarda la stabilizzazione del lavoro precario avanzeremo proposte di intervento e modifica al testo presentato, ribadendo la richiesta contenuta nel documento del 18.9 di un lavoro di legislatura per il superamento della precarietà verso una buona e stabile occupazione.
...

- Per quanto riguarda l’istituzione del Fondo presso l’INPS per l’erogazione del TFR, riaffermiamo la priorità dello sviluppo della previdenza complementare e riteniamo necessario un confronto finalizzato ad un’intesa tra le parti sociali e l’esecutivo.
- Rivendichiamo la necessità della copertura del contratto del trasporto pubblico locale con l’indicazione nella legge finanziaria di risorse specifiche.

In pratica, cari signori, i contribuenti non sono fessi come voi credete, e non potete pretendere che abbocchino al vostro sventolio di grandi vantaggi mentre con l'altra mano gli sfilate gli Euro dal portafoglio!
L'abominio è poi rappresentato dalla norma sul TFR: il criterio per cui vengono presi i soldi dei lavoratori per tappare un buco che non si sa come riempire presenta un ostacolo così grosso che ci viene da chiedere se quando hanno redatto il testo abbiano fatto il gioco del telefono senza fili ove ognuno ha scritto una frase senza guardare quel che gli altri avevano scritto prima!
Quando uno dei succitati lavoratori andrà in congedo...DA DOVE TIRERA' FUORI I SOLDI L'INPS per pagargli la pensione???

Fortunatamente c'è una soluzione per ogni problema: basta innalzare l'età pensionabile agli 80 anni et voilà...niente più emergenza pensioni!

09 ottobre 2006

Dall'estero ci guardano...

L'Economist aveva grandi aspettative riguardo al nuovo esecutivo.
Puntualmente smentite, com'è sotto gli occhi di tutti - tranne che degli sto(lt/ic)i sostenitori dotati di occhiali griffati Salumi Beretta e di odio viscerale verso il Cavaliere.

E anche l'Economist stesso svela quello che su questo blog si va dicendo dal suo esordio (e che il sottoscritto ripete da 10 anni): destra o sinistra...cambiare tutto per non cambiare niente!

Interessante il rumore prodotto dalle unghie di Pecoraro Scanio mentre scivola tentando disperatamente di abbarbicarsi sul vetro che reca torreggianti la regola aurea prima della nuova maggioranza (si fa per dire): "Quel che fai tu non va bene, ma se lo faccio io va bene"

«Premesso che l'Economist non è mai stato benevolo coi governi italiani, con Berlusconi la credibilità del nostro Paese è peggiorata. E quindi è inevitabile che anche i nostri atti vengano letti con un pregiudizio negativo»

Mi perdoni, messer Pecoraro, ma queste sono scuse da asilo nido...fino a quando continueremo ad imputare le castronerie dell'attuale governo (si fa per dire) al precedente?
Ma un minimo di assunzione di responsabilità non è contemplata dalla vostra etica?

L'unica voce che si distingue (e per la seconda volta devo fargli un plauso, nonostante il personaggio mi sia poco simpatico) per obiettività è Marco Rizzo:

Per Marco Rizzo (Pdci) il settimanale ha ragione sul fisco, «perché alla fine un operaio di Mirafiori con moglie e due figli a carico ci rimette», ma ha torto sulla richiesta di maggior rigore: «La gente è già infuriata così».

Chissà come mai adesso il centrosinistra non impugna più baldanzoso il prestigioso settimanale finanziario d'oltremanica come faceva quando quest'ultimo criticava Berlusconi?

Se l'attuale esecutivo vuol dimostrare di avere interesse per qualcosa di più che il proprio attaccamento al cadreghino (cosa della quale dubito fortemente), deve cominciare con un bel bagno di umiltà, smettendola in primis di comportarsi come gli intoccabili "Unti del Signore" (atteggiamento tanto criticato nel Cavaliere)...ma anche qua dubito che ne abbiano la capacità, e buona parte di responsabilità è imputabile all'atteggiamento degli sto(ic/lt)i sostenitori...

06 ottobre 2006

Del male razzolare e poi ben parlare

Su EffeDiEffe, Blondet fa un confronto fra quello che fu e quello che sarà in virtù della nuova Finanziaria, in materia di donazioni in denaro a parenti in linea diretta.
E nota una vistosa incongruenza, che già io avevo riscontrato e citato in un mio precedente post...

Se Prodi avesse fatto la sua generosa donazione ai figli oggi anziché ieri, sotto le sue proprie leggi, avrebbe pagato il 4% su 770.00 euro: ossia 30.800 euro.Una bella sommetta anche questa.Il fisco non l'avrà, se l'è tenuta papà Prodi.

Però gli sto(ic/lt)i sostenitori dell'operato di questo governo da operetta (anzi, da commedia all'italiana) non vogliono vedere: per loro l'importante è che a Palazzo Chigi non sieda più l'odiato Berlusconi...
Loro preferiscono credere alla favoletta

04 ottobre 2006

Siamo sicuri?

L'unico quotidiano "degno di attendibilità" in Italia, ossia il faziosissimo La Repubblica, pubblica con toni trionfalistici i grandi risparmi dovuti all'introduzione della finanziaria.

Pare che i Ministri (e quindi anche il Premier - si fa per dire) vedranno il proprio emolumento decurtato chi di 20.000 chi di 30.000 euro annui.

In totale, tale misura consentirà un risparmio lordo annuo di 2,3 milioni di euro: di questi, 36.901 appunto dallo stipendio del premier, 615.015 in totale dai ministri, e 1.685.594 dai sottosegretari.

Lodevole iniziativa, sulla carta...Il dubbio che mi attanaglia però è un altro: siamo sicuri che si tratti di un risparmio per lo Stato rispetto alla precedente legislatura? Quale percentuale dello stipendio di costoro rappresentano tali cifre? E il numero di ministri e segretari vari non è aumentato rispetto al governo Berlusconi?

Vediamo un'analisi comparata prima di assumere toni trionfalistici?

Meraviglie dell'indulto (2)

A Torino sono stati spesi 400.000 euro per gli aiuti agli ex carcerati usciti con l'indulto. Il risultato è che si sono dovuti tagliare i finanziamenti per le Case Famiglia.

Meno soldi per mantenere i bambini disagiati che abitano nelle case famiglia comunali a causa delle spese extra - 400.000 euro - che Palazzo civico ha dovuto sostenere per offrire una prima assistenza agli ex carcerati che hanno beneficiato dell’indulto: sono 495 i detenuti usciti dal carcere delle Vallette tra luglio e agosto.La situazione è stata presentata ieri mattina, con preoccupazione, dall’assessore ai Servizi Sociali Marco Borgione ai colleghi della Giunta comunale: in tempi di ristrettezze economiche, acuite anche dalla nuova Finanziaria, c’è il concreto rischio che nei prossimi mesi vengano a mancare i soldi necessari per garantire un’assistenza a 360 gradi ai 540 minori affidati alla tutela dell’amministrazione e ospitati nelle case famiglia della città.«Colpa delle spese impreviste che il Comune ha dovuto affrontare nel corso dell’anno – spiega l’assessore Borgione – prima fra tutte la spesa che l’amministrazione si è trovata a sostenere per colpa dell’indulto». Per garantire un tetto e assistenza agli ex detenuti tornati in libertà, Palazzo Civico ha dovuto potenziare i posti letto nei dormitori cittadini, aumentare i servizi di assistenza e provvedere al mantenimento di 18 minori scarcerati dal Ferrante Aporti. Una spesa non preventivata che ad oggi sfiora i 400mila euro e che non è stata rimborsata dal Governo. «La preoccupazione - conclude Borgione - è che nei prossimi mesi vengano a mancare importanti risorse per l’assistenza. Una situazione a cui dovremo trovare risposte certe e adeguate»

Questa è la bella situazione, e naturalmente si replica con le medesime modalità in altre parti del Nord e del Sud.
C'è di che essere allegri! Ma quand'è che Mastella si dimette?

P.S.: intanto gli indultati continuano ad essere recidivi...

Meraviglie dell'indulto (1)

Continua ogni giorno lo spicilegio delle conseguenze dell'illuminatissimo provvedimento del Guardasigilli, comunemente noto come "indulto".
Quella che sembrava una grottesca provocazione si è alla fine trasformata in allucinante verità: anche Luigi Chiatti, il mostro di Foligno, beneficerà dell'indulto!

Ok, finirà di scontare la pena nel 2020 invece che nel 2023, ma magari in attesa della libertà potrà beneficiare dei permessi premio già richiesti. Se si pensa che egli stesso aveva detto in sede di processo "Non lasciatemi libero...lo rifarò!", i nuovi sviluppi sono decisamente avvilenti.

Il padre di uno dei bambini uccisi, Luciano Paolucci, afferma (ed è difficile non essere d'accordo):

«Questo indulto è uno schiaffo a tutti quei bambini che muoiono e soffrono per colpa degli adulti. È uno schiaffo anche per Luigi Chiatti perché nessuno si preoccupa di che cosa abbia bisogno realmente e di che cosa possa farlo uscire dal suo dramma per continuare a vivere in maniera serena. Chiatti ha ammazzato due bambini rendendoli irriconoscibili, tanto da non sapere se erano esseri umani o animali»

E Mastella che fa? Dice che sono allarmi ingiustificati...c'è di che rimanere di stucco!

Scontro fra titani

Non passa giorno senza che i signori della maggioranza (si fa per dire) non diano prova della loro estrema coesione.
Ieri l'Italia dei Valori si è astenuta in Senato riguardo alla votazione del provvedimento che modifica la riforma dell'ordinamento giudiziario introdotto dal precedente governo.

Compostissima la reazione del discutibile Guardasigilli:

«Usque tandem Catilina abutere patientia nostra... la pazienza è finita, mi sono rotto i coglioni di Di Pietro»

Si capisce di non essere finiti in un film di Totò solo perché il Principe non avrebbe mai usato il turpiloquio, ma gli altri ingredienti della commedia all'italiana ci sono tutti.
È l'ennesima rissa fra galletti che si fanno i dispetti a spese dell'andamento del Paese, un comportamento assolutamente degno di questa accozzaglia eterogenea che si arroga il diritto di governare.

Sull'onda del latinismo imperante, citerò anch'io le Catilinarie di Cicerone: «O tempora, o mores!»