29 aprile 2008

Volo in picchiata



Il Presidente del Consiglio "in pectore" continua ad effettuare mosse pericolose sulla corda tesa della questione Alitalia.
L'ultima provocazione: se l'Unione Europea continuerà ad avere da ridire sul "prestitino" di 300 milioni alla compagnia di bandiera, la medesima potrebbe essere acquisita nientepopodimeno che dalle Ferrovie dello Stato!

Ma complimenti: un altro ente che sarebbe da rottamare immediatamente, oltre ad essere gestito da gente che non conosce o non si cura del significato della parola "qualità del servizio", verrebbe ad accollarsi un ulteriore buco nero che non farebbe altro che peggiorare il già esecrabile esercizio del medesimo.

A meno che...la famosa "cordata italiana" non sia proprio questa! Trenitalia! E magari, perché no, una bella joint venture con le Poste!
Lo auspicherei solo se lo scopo fosse il seguente: un'UNICA procedura di fallimento, risparmiando sul numero di curatori coinvolti.
Altrimenti si astengano!

Cavaliere, ribadisco: cominciamo molto male!

23 aprile 2008

Cominciamo male, malissimo!



Se il buongiorno si vede dal mattino, devo dire che ci siamo alzati col piede sbagliato

Vero è che è stato il governucolicchio ancora in carica ad autorizzare il vergognoso prestito da 300 milioni di Euro per Alitalia, ma il Cavaliere ne è stato complice attivo

E' stato lui infatti a caldeggiare questa risoluzione, in modo da dare al nuovo esecutivo il tempo per trovare una soluzione definitiva. E c'è l'aggravante della panzana secondo cui la Compagnia di Bandiera dovrà restituire il prestito entro fine anno! Ah sì, c'è proprio da crederci

Da tempo vado dicendo che l'unica soluzione valida, in un mondo in cui vige il libero mercato, sarebbe quella di far fallire definitvamente questo baraccone mangiasoldi, come d'altronde chiede anche la Lega. Quello che mi lascia perplesso è che il nuovo esecutivo abbia chiesto al dimissionario di non lesinare sui fondi (tanto paga il contribuente), quando invece basterebbe analizzare come effettivamente si muove la gente in Italia per distribuire in modo più sensato tale ammontare

Illuminante in tal senso l'editoriale del solito apprezzabile Maurizio Guandalini su Metro, rinforzato peraltro dal parere del prof. Marco Ponti, ordinario di Economia dei Trasporti al Politecnico di Milano

Quest'ultimo espone due concetti basilari ma fondamentali per interpretare il futuro del trasporto pubblico nel nostro Paese:


  1. Finché lo Stato continuerà a foraggiare le aziende dei trasporti pubblici, esse non avranno interesse a migliorare l'efficienza del servizio offerto

  2. Finché chi indice le gare coinciderà con chi partecipa, verrà a mancare una sana concorrenza, che rappresenta un elemento chiave per garantire un servizio veramente competitivo e gradito all'utenza.


Però già sappiamo come vanno le cose da noi, ove la pastetta regna sovrana. E ho i miei seri dubbi che l'esecutivo che va ad insediarsi abbia la capacità ma soprattutto la VOLONTA' di cambiare l'andazzo.

Staremo a vedere!

"Why water weeds when you can mow them down? / Why water weeds? They'll just go back underground / Why water weeds? Just let 'em wither away" (Magellan, "Why water weeds" da "Symphony For A Misanthrope" - 2005)

15 aprile 2008

Sono deluso


Non ci siamo.

Chiariamo: nello specifico del metodo elettorale italiano, che prevede che un risultato esca anche se ci fosse una sola scheda valida, preferisco che abbia vinto il PdL che non il PD (nella stessa misura in cui preferirei che mi tagliassero due dita del piede piuttosto che mi cavassero un occhio).

Però gli italiani hanno perso una nuova (e forse la più macroscopica) possibilità di far sentire il proprio silenzio-dissenso! Sinceramente, da quanto avevo letto e sentito su svariati blog nei mesi precedenti le elezioni, mi attendevo una forte percentuale di astensionismo oppure di schede annullate. Così forte da non poter passare inosservata.

Invece no. Com'è possibile che due anni fa fossero tutti per Prodi (perché "minghia, Berlusconi ci ha rotto i cogliooni, mai più, mai più!") ed ora invece abbiano tributato questo oggettivo plebiscito all'Arcinemico? (ma poi la Sinistra se ne deve fare una ragione: Arcinemico di CHI, visto le percentuali che ha portato a casa?)

Ancora una volta gli italiani alle urne si sono dimostrati un branco di pecoroni sul tagadà ("tutti a destraaaa, e-eeee, tutti a sinistraaaa, o-oooo") che abboccano ad ogni fanfaluca che solletichi il loro desiderio di panem et circenses.

E allora che poi non si vengano a lamentare: perché avallando supinamente una procedura elettorale come quella in vigore da noi, poi se ne devono sopportare le conseguenze senza fare tante storie, soprattutto quando il nuovo (seh, mia nonna) esecutivo non manterrà (com'è razionalmente logico) lo Shangri-La di promesse sbandierate durante la bagarre preelettorale!

Solo che purtroppo quel che ha combinato il pecoronume influisce anche sulla mia esistenza, e questo mi deprime ulteriormente...

Va comunque detto che qualche risultato positivo si è ottenuto.

Innanzitutto è diminuito il numero di partiti in Parlamento, che è sempre una cosa positiva: prima di tutto per quanto concerne le previsioni di solidità del governo, ma anche perché è consolidato che le maggiori democrazie mondiali (sì, anche gli USA, di cui contesto la mentalità degli abitanti, ma non certo il loro meccanismo elettorale) presentano non più di due o tre schieramenti.

E poi ci siamo tolti dalle scatole (a a meno di ridicole ma ovviamente mai improbabili abiure) alcuni involucri di vuoto spinto inutili a sé e dannosi agli altri, come Boselli, Storace, Pecoraro Scanio, Giuliano Ferrara, ed anche personaggi grottescamente fuori ruolo come il "sindacalista falce, martello e cachemire", il "lavoratore che mai lavorò": Bertinotti.

Purtroppo fanno da contraltare a queste piccole conquiste le preoccupantissime sirene che suggeriscono che Silvio III intenda arruolare nelle fila dei ministri certi soggetti che mandano un brivido lungo la mia schiena, come "ercolino sempreinpiedi" Dini e "l'uomo che aveva piantato Casini", Giuseppe Pizza.

Spero proprio che siano voci prive di qualunque fondamento.

Comunque questo blog non farà sconti: come ha criticato le innegabili oscenità perpetrate dal precedente esecutivo (dei miei stivali), provvederà a sottolineare le storture che quello costituendo (beati noi, va') andrà a mettere in scena...

Stay tuned!

14 aprile 2008

A volte ritornano



Domani.
Domani riparte la giostra, grottesco baraccone degli orrori.

Al momento, ovviamente, non si sa ancora chi ne uscirà vincitore (se così si può dire), né me ne importa un fico secco, visto che questa accozzaglia di omuncoli - di qualunque colore siano - NON mi rappresenta in alcun modo.

Si sa chi ne uscirà sconfitto però: l'elettorato!

E allora, non appena i giochi saranno conclusi, questo blog tornerà per cercare di stigmatizzare in modo breve le assurdità che sicuramente la nuova accozzaglia di (mal)governo partorirà.

E che il buon Dio abbia pietà delle nostre anime...