28 maggio 2008

Sensazioni deludenti


Sono passati giorni dal mio precedente post, però la sensazione che ho è ancora la stessa: che i provvedimenti presi e le dichiarazioni rilasciate finora dal nuovo esecutivo siano decisamente raffazzonati ed affrettati.

Questo il mio parere:

ICI
Secondo me è sbagliato in linea di principio stabilire delle soglie su quali edifici debbano o meno pagare l'ICI. E' una tassa che va tolta punto e basta, come il bollo auto, il canone RAI e la tassa trimestrale sui conti correnti...perché sono balzelli SUL PATRIMONIO, non sono correlati ad un servizio che lo Stato eroga al contribuente.
Ovvio poi che i Comuni abbiano già stilato le proprie previsioni di bilancio considerando anche gli introiti da ICI, e che questo causi problemi: sarebbe infatti stato più logico che la modifica entrasse in vigore non adesso, ma PRIMA della prossima presentazione del bilancio da parte dei Comuni (tanto le scadenze sono uguali per tutti).
E, a tale proposito, ha pensato il governo a come evitare che un esborso uscito dalla porta rientri dalla finestra sottoforma di una tassa compensativa differente da parte dei Comuni? Vorrei saperne di più su come lo Stato intende riborsare i Comuni per il mancato introito, perché le vaghe allusioni di Tremonti ad una compensazione da parte del governo mi sembrano pericolosamente approssimative.

Mutui
La questione chiave dei mutui è che con il tasso variabile in crescita uno può rischiare di trovarsi a pagare delle rate a cui mensilmente NON PUO' far fronte perché non guadagna abbastanza; rimodularlo in lunghezza può essere l'unico modo per arrivare alla fine del mese. D'altronde le banche i propri soldi li devono riavere indietro, e mi pare anche logico...o ci si aspettava che il governo imponesse alle banche di fare uno sconto sul prestato?
Mi sembrano fuori luogo le preoccupazioni che ho rilevato su qualche sito, dove si evidenzia come il provvedimento possa nuocere alla concorrenza tra istituti di credito, perché il fatto che le banche possano (siano obbligate?) ad offrire una rimodulazione interna del contratto non impedisce che il cittadino possa investigare se altri istituti di credito gli possano offrire delle clausole più vantaggiose...
Ad ogni modo, su un fatto non ci piove: non può e non DEVE essere lo Stato a rifondere il cliente della banca per il rischio che si è accollato con un tasso variabile.

Energia nucleare
Si sta facendo un gran bailamme su questa faccenda. L'atteggiamento "nimby" è quanto di più nocivo ci possa essere per il progresso di una comunità: io sono dell'idea che non ci si debba precludere NESSUNA via alternativa per svincolarsi dalla schiavitù verso il petrolio (e così magari poter mostrare il dito ai caaaaari amici a stelle e striscie quando cercano complici per andare a fare le proprie crociate interessate nei paesi arabi).
Opporsi alla costruzione di centrali nucleari appellandosi alla tragedia di Chernobyl (come ha fatto l'opinabilissima Mercedes Bresso, ciliegina sulla torta della captatio benevolentiae nei confronti dei suoi superiori di partito e dell'onda "nimby" da sfruttare) però è un ragionamento che fa ridere i polli! Credo proprio che in vent'anni la tecnologia sia progredita anche dal punto di vista della sicurezza, e comunque il fatto di non costruire centrali sul nostro territorio non ci mette certo in salvo: se salta una centrale in Francia siamo comunque fregati (a meno che ci sia un campo di forze che emana dalle Alpi che ci possa schermare)

Grandi opere
Il Ponte di Messina (come la TAV, d'altronde) "as is" è una cattedrale nel deserto, perché le infrastrutture afferenti lasciano MOLTO a desiderare(rete ferroviaria in condizioni orrende, rete autostradale idem in particolare al sud). Sarebbe quindi stato opportuno PRIMA mettere a posto le infrastrutture di base, POI fare queste altre opere che (laddove concepite su basi diverse dalla mera speculazione) possono essere utili.
Anche in questo caso l'atteggiamento "nimby", molto diffuso, è decisamente fuori luogo.

Immigrazione
La questione sull'immigrazione secondo me è sbagliata alla base: non ci si deve focalizzare sull'etnia delle persone, quanto sul grado di criminalità. Se uno straniero porta benefici oggettivi al nostro paese, ben venga e faremo in modo di regolarizzarlo.
Chiunque sia causa di delinquenza deve andare FUORI DALLE PALLE: extracomunitario, comunitario, ITALIANO che sia.
La mia idea è semplice: quando uno si rende colpevole LA PRIMA VOLTA di un reato violento deve andare in galera, trascorrere la propria detenzione svolgendo lavori utili alla società, e quindi essere reinserito. Se recidivo dev'essere ESPULSO: in Siberia, in Australia, in Antartide c'è spazio a sufficienza per esiliare le persone non gradite (vedasi il caso del ragazzo tedesco problematico che è stato inviato in Siberia per fare un po' di vita dura e doversi arrangiare)...ovviamente non è un provvedimento che si possa regolamentare in modo superficiale, ma l'idea è quella.

Certo che quelle elencate sono comunque problematiche assolutamente marginali, come anche quella dell'emergenza immondizia in Campania.
I veri problemi gravi su cui spendere sedute su sedute del Parlamento sono la giubilazione di Rete4 dal palinsesto e soprattutto se intitolare o meno una via a Giorgio Almirante, viste le pubblicazioni fortemente razziste che ha sottoscritto come vicedirettore di un periodico al tempo del fascismo...

20 maggio 2008

Bridge over troubled water



Ovviamente non se n'era più parlato durante la reggenza (ahahahahahahahah) Prodi, ma ora è tornato alla ribalta: il Ponte sullo Stretto di Messina.
Matteoli si è dichiarato "già al lavoro per ripartire".
Salta all'occhio una frase utilizzata dal ministro per giustificare la ripresa del progetto: non tanto l'utilità o meno del lavoro nel contesto nazionale (sul quale fronte i pro ed i contro battagliano da tempo immemore, ben prima della TAV, con esito alquanto incerto), ma piuttosto "perché è un impegno che abbiamo preso in campagna elettorale".

Ora, benché la coerenza tra il dire ed il fare sia una condizione basilare per la credibilità di un gruppo di persone (specialmente se si tratta di quelle che sono chiamate a governare il nostro povero Paese), questo non implica buttarsi a capofitto in imprese opinabili solo perché sono state sbandierate al momento della "captatio benevolentiae", anche nel remoto caso in cui fossero animate da buona fede.

Sarebbe piuttosto il caso di analizzare bene il problema con tutti gli annessi e connessi.
Innanzitutto, pur essendo obiettivi che in teoria possono andare di pari passo, si intende dare precedenza al traffico su rotaia o su gomma?
Dico questo perché, in virtù del fatto che sono già stati stanziati MOLTI denari per la realizzazione del tunnel della TAV, sarebbe forse logico proseguire su tale linea di azione e utilizzare Trenitalia (opportunamente sfoltita dai parassiti d'oro) per rendere la rete ferroviaria italiana almeno simile a quella di un qualunque paese europeo.
Sull'altro versante, che senso ha un ponte supermoderno alimentato da autostrade in stato pessimo quali la Salerno-Reggio Calabria e le corrispondenti siciliane?

Invece la mia impressione è che si faccia la corsa all'ottava meraviglia del mondo moderno creando due costose vasche dorate alimentate da tubature arrugginite: passata l'esaltazione del momento dell'apertura, sul lungo termine la farà da padrona la frubilità delle strutture...di conseguenza il gioco potrebbe non valere la candela...

15 maggio 2008

Alla rinfusa



Calma, calma! CALMA!

Il governo si è insediato da pochi giorni e già c'è qualcosa da ridire.
Eh sì, perché i nostri nuovi nocchieri (eh vabbe') sembrano presi tutti dal raptus della legiferazione e del decreto, per mettere una pezza alle situazioni più calde.

Prima Brunetta con la riduzione dell'ingombro cartaceo partendo dalle pagelle, quando in verità bisognerebbe partire proprio dalle stanze dove si legifera...e in secondo luogo con l'anatema contro i fannulloni statali (ma non l'aveva già tirato fuori Ichino nel 2006?)...
Poi arriva Maroni con la proposta di punire con la reclusione l'immigrazione clandestina a prescindere e di istituire un commissario per l'emergenza Rom...mi sembrerebbe più utile cercare di concepire una legge che punisca con l'espulsione dal territorio delle persone che delinquono reiteratamente (compresi i comunitari, ed in particolare gli ITALIANI)...
Dulcis in fundo, ecco Giulio Tremonti che ribadisce il concetto dell'abolizione dell'ICI (punto sul quale, per principio, sono perfettamente d'accordo) e la tassazione delle megaretribuzioni dei dirigenti (e anche qui nulla da obiettare in linea di principio)...però io vorrei delle garanzie in più sul fatto che i Comuni non ci preleveranno le stesse somme in altro modo...e per quanto riguarda i megaemolumenti, perché non partire proprio da parlamentari, sottosegretari e lacché vari?

In buona sostanza: mi sembra che i suddetti signori siano presi dalla smania di voler accontentare l'elettorato a tutti i costi emanando in fretta e furia misure estremamente popolari senza avere riflettuto a sufficienza!
In questo modo si rischia di commettere gli stessi errori della sinistra, quindi: sit down and relax!
Le emergenze ci sono, ed è innegabile. Ma vanno affrontate con un po' più di ponderatezza rispetto a quanto vedo trasparire dai proclami degli ultimi giorni. Altrimenti una potenziale soluzione rischia di diventare una criticità maggiore!

14 maggio 2008

Glieli sfumo sulle spalle, dotto'?



Attendendo di vedere cosa combinerà il nuovo esecutivo (anche se i primi cenni, con le proposte di Brunetta e Maroni, non sono incoraggianti perché tradiscono una decisa precipitazione nella formulazione), un primo fatto sicuramente positivo rispetto al precedente c'è.
Laddove Prodi aveva arruolato 25 ministri, 10 viceministri e 66 sottosegretari (per un totale di 102 membri), il Cavaliere ha ridotto l'ingombro a 21 ministri e 38 sottosegretari (per un totale di 60 componenti).
Sicuramente si sarebbe potuto far di meglio, ma già in questo modo lo spreco ed il proliferare di personaggi prettamente parassitari, laddove non eradicato, è stato almeno contenuto.

Vedremo...

05 maggio 2008

Nuovo catalogo Rapitour online



Mi riallaccio a quanto ho scritto su DeliriumFremens riguardo alla geniale mossa di pubblicare online le dichiarazioni dei redditi dei cittadini.

Mi ha molto stupito la posizione di Vittorio Feltri, col quale solitamente mi trovo d'accordo. Il direttore di Libero, intervistato al TG1, ha bollato di pretestuosità il parere di chi si esprimeva contro il provvedimento in questione perché fornirebbe alla criminalità uno strumento per individuare più facilmente i papabili per attività di rapimento o estorsione. Il referente più immediato è ovviamente Beppe Grillo.
Ecco, non vorrei che l'ansia di prendere le distanze da questo scomodo personaggio avesse minato l'obiettività del giornalista...perché è senz'altro vero che la grande criminalità organizzata non debba ricorrere a tali mezzucci, disponendo di canali di informazione molto più affidabili e capillari, ma la microcriminalità indipendente (del cui rifiorire non possiamo far altro che ringraziare il mai-troppo-ex Guardasigilli Mastella, che vada in malora lui e il suo indulto!) potrebbe sicuramente trarne giovamento.

Ho sentito anche, con raccapriccio, gente che obiettava a questa visione sostenendo che "intanto quelli che hanno veramente i soldi non si fanno intestare niente direttamente e quindi dichiarano una miseria": è un ulteriore esempio dell'atmosfera di "demonizzazione della proprietà" (o più propriamente: di "demonizzazione di chi ha più di me") che scaturisce dalla mentalità pettegola ed invidiosa tipica dell'italiano medio(cre).

Ma, anche tralasciando queste speculazioni ipotetiche, sussistono comunque elementi oggettivi innegabili che rendono fortemente opinabile l'iniziativa del vice-ministro (sì, e Giuliano Ferrara è una vice-ballerina del Bolscioj) Visco.
Innanzitutto è assurdo che, dopo tutte le misure sulla privacy (di cui alcune veramente assurde, come il non poter installare delle telecamere di sorveglianza su una proprietà se si rischiano di inquadrare collateralmente zone pubbliche), venga consentita la diffusione massiccia di informazioni per cui il contribuente NON HA dato il proprio esplicito consenso.
In secondo luogo, la possibilità di consultare in modo anonimo un qualsivoglia numero di dichiarazioni spalanca un portone per comportamenti al limite della liceità: le società di pubblicità e promozione potranno attingere ad una banca dati perfetta per poter profilare i potenziali acquirenti, trovando anche i recapiti per poter più facilmente rompere le palle ai suddetti (ricordiamoci che nella dichiarazione dei redditi sono indicati anche numero di telefono e/o e-mail del contribuente); e non parliamo del mercato del lavoro: se io decido di licenziarmi e propormi ad una nuova azienda, il capo del personale di quest'ultima potrà avere a disposizione i dati relativi ai miei più recenti introiti e, qualora fosse in malafede, poter così ridurre le mie potenzialità di negoziazione...

Va infine segnalato come il primo ad essere in malafede sia appunto Visco stesso quando afferma che la pubblicazione dei redditi sia una pratica comune in tutte le democrazie: in Europa, solo la Finlandia consente di consultare i redditi di chicchessia, mentre negli altri paesi tali dati sono comunque coperti da riserbo, tranne quelli dei politici.
Ma in Italia la Casta non accetterebbe mai di mettersi così in discussione, e perciò deve trovare uno stratagemma per fare in modo che una cosa del genere sia vista come il fumo negli occhi!
Certo, il pretesto della caccia all'evasione rende giustificabile agli occhi di molti italiani il perpetrarsi di qualunque abominio...però anche se questo fosse l'obiettivo principe, al solito si è scelto di intervenire sull'effetto (la dichiarazione) invece che sulla causa: fare in modo che chi gode di un notevole reddito non possa intestare i propri beni a destra e a manca e risultare agevolmente nullatenente (ad esempio dichiarare solo 90.000 Euro quando ciò non sta né in cielo né in terra, vero ProFESSOr Prodi?)