18 marzo 2010

E pluribus nemo



Il 28 e 29 marzo - ormai tutti lo sanno, grazie anche alle deprecabili vicende delle liste in Lazio e Lombardia - saremo chiamati alle urne per eleggere le compagini di governo delle nostre regioni.

E si ripropone il solito dilemma: chi votare?
Il problema è trovare un candidato le cui caratteristiche affini siano sufficientemente solide da incoraggiarne l'appoggio, e contemporaneamente le cui caratteristiche opposte non siano così significative da scoraggiarlo.

Per quanto mi riguarda la scelta è parecchio complicata.
Vediamo...

Del PdL condivido molti principi di base sulla carta...però trovo intollerabile il continuo ricorso a intrallazzi, corruzioni, tangenti, pastette, favori e favorini effettuato dagli esponenti ex-FI, e non mi piacciono assolutamente i metodi squadristi ed una certa ottusità di fondo di parecchi appartenenti all'ex-AN.

Nei confronti del PD sono in disaccordo praticamente su tutto: quelle che loro presentano come priorità sono per me all'estremo opposto, non condivido la loro ideologia e soprattutto mi dà parecchio fastidio l'atteggiamento talebano di arroganza spocchiosa dei loro esponenti e della maggioranza dei sostenitori, che ritengono il loro modo di pensare l'unico giusto e sacrosanto e guardano chi la pensa in modo diverso dall'alto in basso con condiscendenza.

L'UDC? Assolutamente fuori questione, in primis perché mi danno l'idea di essere fortemente ipocriti...e poi per le alleanze che hanno stretto a livello locale.

La Lega ha dalla sua il fatto di essere un movimento coerente, ben organizzato, solido e rispettoso delle regole...peccato che parecchi loro esponenti si rendano sovente protagonisti di uscite che esprimono idee fortemente permeate di pregiudizi, oltre a rivelare sensibilità ed acume non proprio brillanti!

Molte delle proposte dell'IdV non mi dispiacciono, e la loro ideologia di base è assolutamente condivisibile...peccato che siano guidati da un manipolo di soggetti che fanno largo uso della demagogia e che sono ossessionati dalla neutralizzazione della figura politica più ingombrante degli ultimi 15 anni!
Idem dicasi del movimento di Beppe Grillo, con una sostanziale differenza: non mi piace il loro atteggiamento "nimby" ed immobilista per qualunque cosa venga proposta, e naturalmente l'uso smodato della demagogia.

Dei Comunisti apprezzo la lotta per difendere i diritti dei lavoratori, anche se non ne condivido i metodi (uno su tutti: lo SCIOPERO, specialmente laddove questo tipo di azione non si riflette in un danno per il "padrone", ma solo per gli utenti finali che non ne possono niente, e mi riferisco alle astensioni dal lavoro nel trasporto pubblico, nella sanità ed in ogni altra attività legata ai servizi di base erogati alla cittadinanza)...e soprattutto trovo assurda la parte della loro ideologia che condanna il capitalismo e che auspica il livellamento sociale.

I movimenti minori non li prendo neanche in considerazione: purtroppo non posseggono sicuramente la forza e l'organizzazione necessaria per essere considerati un'alternativa valida, e contribuiscono solo alla dispersione del voto (specchio peraltro della dilagante incertezza e disaffezione dell'elettorato).

Sarà il caso di riflettere molto bene prima di tracciare la crocetta sulla scheda, sperando di non tracciarla contemporaneamente sul futuro!

2 commenti:

Oscar ha detto...

L'unica soluzione è la costituzione dell'URSE (Unione delle Repubbliche Socialiste Europee) su basi marxiste e leniniste.

Oscar ha detto...

Ci vogliono le solite 3 fasi:
Fase 1: feticismo e alienazione rivoluzione del proletariato violenta; caduta dello stato, di cultura e morale borghesi e delle religioni;
Fase 2: dittatura del proletariato (fase di transizione); smantellamento dei residui del precedente sistema;
Fase 3: comunismo; collettivizzazione dei mezzi di produzione, abolizione della proprietà privata