11 giugno 2010
Interceptor
Ieri c'è stato il SI del Senato sulla famigerata Legge sulle intercettazioni.
Onestamente ho difficoltà a farmi un'opinione chiara in merito.
E' vero che con le intercettazioni sia possibile riuscire a svelare comportamenti illeciti e criminosi negli ambiti dei quali altrimenti diventerebbe difficile individuare le responsabilità dei vari coinvolti.
Però è anche vero che il materiale raccolto durante tali intercettazioni potrebbe contenere dei brani che - pur non pertinenti all'indagine in corso - potrebbero sempre avere una rilevanza tale da essere utilizzati per influenzare, ricattare, etc...vari personaggi coinvolti nell'argomento dell'indagine ma non rei in tale contesto...
Sì, il materiale non pertinente dovrebbe essere scartato...appunto, "dovrebbe" è una forma verbale differente da "sarà"...soprattutto in Italia...
E' vero che la gente deve essere informata di quel che bolle in pentola, senza censure e bavagli che pregiudichino l'integrità dell'informazione...
Però è anche vero che i giornalisti ambiziosi mirano allo scoop per mettersi in mostra...e per lo scoop serve il sensazionalismo, e uno sputtanamento a cinque colonne in prima pagina è sensazionalistico! Molto meno lo sono le eventuali scuse relegate magari in un trafiletto in quarta o quinta pagina, nel caso in cui il proseguimento delle indagini dimostri che si è trattato tutto di un equivoco...
Ma quando uno viene sputtanato, è difficile che riesca a rifarsi una reputazione, anche nel caso in cui lo scoop si dimostri successivamente "non particolarmente accurato".
E ancora: ok informare la gente sugli sviluppi di una vicenda, ma esiste il rischio che qualche giornalista troppo "zelante" esponga degli elementi passati sottobanco che possono compromettere l'integrità dell'indagine...
Dulcis in fundo, l'annosa questione: CHI controlla i controllori? CHI mi garantisce che lo strumento delle intercettazioni non venga poi utilizzato in modo troppo disinvolto, arrogando allo Stato il diritto di ficcare il naso nelle faccende private di chicchessia?
Siamo alle solite: questo tipo di questioni è troppo delicato per essere regolato da quattro norme in croce...ogni caso fa storia a sé e, piuttosto che una legge nuova, ci sarebbe bisogno di un po' più di buon senso instillato in chi deve prendere certe decisioni.
Solo che il buon senso è materia particolarmente rara da queste parti...
P.S.: un esempio particolarmente lampante di questa ultima affermazione può essere individuato nell'intervista al segretario di ANM, il quale "suggeriva" che qualora il compenso di un magistrato fosse abbassato, eh beh...il soggetto potrebbe diventare "sensibile a lusinghe o bisogni di tipo economico"...mentre l'affermazione si commenta da sé, invito nuovamente tutti a leggere il voulme "Magistrati: l'Ultracasta" per ulteriori dettagli sui miseri compensi di questi signori...
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