Evidentemente il mese di maggio ha la sgradevole prerogativa di indurre seri casi di vaneggiamento nelle pubbliche personalità. Era già successo l'anno scorso, quest'anno il copione si ripete con nuovi personaggi.
Alcuni giorni fa, infatti, il deputato del Pdl Giorgio Stracquadanio ha proposto che i parlamentari che "lavorano seriamente" debbano essere premiati. Come? Ma ovviamente con un aumento di stipendio!
Ma in verità tutto il periodo dell'onorevole è degno di figurare in un testo psichiatrico: "Vorrei che concorressero alla vita pubblica i migliori che, invece, oggi, anche per una giusta ambizione economica, preferiscono puntare a dirigere imprese, a diventare imprenditori essi stessi o a intraprendere altre carriere ben piu' remunerative, come, ad esempio, i tanti alti funzionari dello Stato".
Beh, come dargli torto? Perché i succitati "migliori" dovrebbero abbassarsi ad andare a tirare la cinghia in Parlamento dove, con le attuali remunerazioni si rischia di non arrivare a fine mese? Del resto il mondo economico nazionale e non offre quotidianamente milioni e milioni di opportunità imprenditoriali di successo: ci sono vagonate di quattrini che aspettano solo che qualcuno allunghi la mano e li faccia propri!
A me la proposta di Stracquadanio, in fondo in fondo non dispiace: trovo giusto distinguere tra chi fa coscienziosamente il proprio lavoro e chi non lo fa*. Cambierei solamente l'offset rispetto al quale effettuare le variazioni.
Mi spiego: visto che i nostri CARI rappresentanti sono appunto CARI in virtù degli emolumenti che ingollano mensilmente (stipendio base, indennità, rimborsi, etc...etc...), proporrei di SANZIONARE quelli che si rendono indegni del loro ruolo. In tal modo il valore della proposta di Stracquadanio rimarrebbe: i parlamentari meritori guadagnerebbero comunque di più rispetto ai propri colleghi meno virtuosi, e il tutto avverrebbe senza ulteriore esborso da parte delle casse statali (= contribuenti = NOI).
Speriamo che maggio passi in fretta e che STRAcquadanio non STRAparli più!
* A tale proposito ci sarebbe da risolvere un piccolo dubbio: a CHI spetterebbe la valutazione sull'operato dei parlamentari? Visto che da noi non si usa diffondere al volgo dati oggettivi sui risultati raggiunti dai deputati e senatori (se non dopo un adeguato maquillage) in modo che possa essere l'elettorato stesso a fornire un feedback di gradimento per i singoli rappresentanti, magari tale compito potrebbe essere affidato a una Commissione ad-hoc (i cui membri dovranno pur ricevere uno stipendio supplementare per questa funzione) composta - toh! - da ALTRI parlamentari? Con buona pace della trasparenza e del conflitto di interessi! Del resto abbiamo già dei fulgidi esempi di meccanismi simili in Italia: uno su tutti il CSM (leggasi a tale proposito "Magistrati. L'Ultracasta." di Stefano Livadiotti per farsene un'idea...)
2 commenti:
Mi sa che il parlamentare si chiama Straguadagno ... a me la proposta pare folle ... anche quella di pollice opponibile non è da meno, anche se apparentemente più ragionevole.
Proposte folli dunque, perché, secondo me, la politica non è valutabile ... io non trovo criteri oggettivi per dire che un politico lavora più di un altro se non solo quelli soggettivi. Si potrebbe dire: sono più meritevoli quelli che sono presenti in parlamento, ma basta??? Basta presenziare sui banchi di scuola per essere bravi studenti? No, se si presenzia solo e poi si pensa ad altro ...
Lasciamo perdere ... meglio il Politburo e il centralismo democratico.
Ma infatti! La mia era una provocazione nel senso: ma CHI dovrebbe arrogarsi il diritto di giudicare quanto lavora un parlamentare? E in base a quali parametri?
Il fatto oggettivo è che i signori che abbiamo eletto guadagnano TROPPO e ciò non fa bene né alle casse dello Stato né a quelle dell'elettorato!
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