17 ottobre 2013

Legiferatio precox


In questo ultimo periodo si sono succeduti alcuni eventi che hanno evidenziato una tendenza che, seppure radicata da tempo tra gli italianuzzi, sta pericolosamente precipitando verso una deriva di dimensioni preoccupanti.

Mi riferisco al costume di legiferare in base all'onda emozionale e sensazionalistica del momento: è successo con la legge sul femminicidio, si è ripetuto con l'istituzione dell'operazione Mare Nostrum e temo si verificherà nuovamente in merito alle proposte di amnistia/indulto e all'abolizione del reato di calndestinità.

Come funziona detto meccanismo?
  1. Si prende un fatto di cronaca magari già di per sé eclatante.
  2. Lo si dà in pasto alla grancassa mediatica in modo che gli imbrattacarte di quart'ordine che infestano la carta stampata possano distorcerne la prospettiva in modo che si adatti alle proprie conclusioni, che sono in linea di massima mirate a suscitare sdegno/sdilinquimento o altri tipi di emozioni forti nei lettori.
  3. In seguito all'ondata di reazioni da parte della cittadinanza, il Governo prende atto di quale soluzione adottare non tanto con l'obiettivo di stilare norme ragionate (magari anche impopolari) che abbiano una propria logica e pertanto possano essere perpetuate nel tempo creando molti benefici e pochi disagi, ma piuttosto cercando di appacificare la maggior fetta possibile di "opinion leader" cui i cittadini fanno riferimento, in tempi rapidi e con il massimo clamore ed esposizione mediatica possibili in modo da lustrare le proprie immagini pubbliche.
  4. Di conseguenza vengono ratificati provvedimenti in cui la forma viene privilegiata ben più della sostanza, e pertanto destinati a mostrare la corda di fronte al passare del tempo (il politico non ragiona MAI in chiave di prospettiva futura, se non quando si tratta di assicurare la propria permanenza su qualche cadreghino in eterno) o all'insorgere di aspetti del problema che all'analisi frettolosa cui è stato sottoposto non sono stati evidenziati.
Un fattore determinante nell'esecuzione del processo succitato è rappresentato dall'eventuale esternazione del Presidente della Repubblica in positivo o in negativo rispetto ad una proposta. Analogamente a quanto capita per il Papa in materia di teologia, è stato infatti recentemente introdotto de facto il dogma dell'infallibilità dell'Inquilino del Quirinale.
Di conseguenza, qualunque voce si distingua dal coro osannante viene rapidamente isolata e messa in condizione di non nuocere affinché sia fatta la volontà del Supremo (che poi di fatto equivale alla volontà della maggioranza del corpo politico laddove serve lo scopo di appacificare le succitate Brigate Sdegnate, creando consenso e pertanto voti in chiave della prossima tornata elettorale).

L'ultimo evento in ordine di tempo ad aver ingenerato un'ondata emozionale significativa è la morte dell'ufficiale nazista che comandò l'eccidio delle Fosse Ardeatine (non ne specifico le generalità di proposito: gente simile va condannata all'oblio), e la conseguente baruffa originatasi in merito alla scelta del luogo in cui tumulare la salma.
Eventi del genere inevitabilmente attirano masse di gente ferocemente pro (sì, c'è pure gente pro...) o contro con gli altrettanto inevitabili tafferugli. Queste sono le condizioni ideali in cui il procedimento delineato sopra si può scatenare in tutta la sua potenza distruttiva.

Infatti il (chiamiamolo così per comodità) capo dello Stato si è sentito subito in dovere (complice la coincidenza con la commemorazione dei 70 anni dal rastrellamento nazista di Roma) di raccomandare l'istituzione del Reato di Negazionismo (di fatto associandolo alla già codificata Apologia di Reato) proponendo la reclusione fino a 5 anni per coloro che negano i crimini contro l'umanità.

Ora, cerchiamo di ragionare con calma: il "negazionista" è colui che nega che abbiano mai avuto luogo le persecuzioni e le atrocità commesse da chi abbia incarcerato, torturato e ucciso persone basandosi su  discriminazioni di tipo ideologico, sessuale o razziale. Nello specifico, il "negazionista dell'Olocausto" è colui che sostiene che le deportazioni nei campi di concentramento nazisti e lo sterminio di ebrei e simpatizzanti nelle famigerate camere a gas.

Personalmente ritengo che tale ragionamento non abbia alcun fondamento, e che negare ostinatamente fatti testimoniati da centinaia di migliaia di persone nel corso degli anni (nonché corroborati dalle registrazioni dei discorsi ideologici di chi era a capo del regime oppressivo) sia quantomeno prova di scarsa intelligenza.
C'è anche chi sostiene che delle camere a gas si sa soltanto ciò che è stato raccontato dagli alleati nel dopoguerra: per carità, noi non eravamo là (per fortuna, direi) a vedere con i nostri occhi...dobbiamo fidarci dei racconti di chi c'è stato ed è tornato indietro.
Stranamente però sono TANTE le persone che raccontano le stesse cose, distribuite in mezzo mondo...molti di essi recano pure prove fisiche dei trattamenti subiti nei lager...In sostanza, mi viene difficile dubitare nel caso in questione, ecco!

Torniamo però a bomba sulla questione della legge: un negazionista ha le proprie opinioni. Esse sono questionabili, generano scandalo tra i cittadini, ma sono pur sempre OPINIONI.

Il negazionista esprime un proprio punto di vista: non procura danno né fa del male a chicchessia (a meno che si imponga con la forza, ma quello è un altro discorso per cui condividerei la punizone). Su quali basi vogliamo che sia messo in carcere?
Mi risulta tra l'altro che in Italia esista la libertà di opinione. Su quali basi allora vogliamo che sia messo in carcere un negazionista? A quanto ne so, mettere in carcere una persona perché esprime le proprie opinioni è tipico dei regimi dittatoriali e repressivi. L'Italia non si considera forse un paese democratico? Siamo in dittatura?

C'è poi da considerare un aspetto legato alla coerenza stessa dei legiferatori che ci ritroviamo in questo momento storico (e aggiungerei: ahimé). Qualche giorno fa proponete un'amnistia o un indulto perché le carceri sono sovraffollate, e ora chiedete di mettere gente in galera per un reato di opinione?
Ma la vostra mano destra sa cosa fa la sinistra o no? Specialmente quando si tratta della STESSA mano (chi ha parlato per primo di indulto o amnistia?)!

Sono veramente preoccupato da questa prevalenza di "furore legislativo" guidato dall'emergenza (vera o creata con la complicità dei media) del momento, senza una pianificazione accurata e condotta col solo scopo di dare "panem et circenses" ad una cittadinanza pervasa da "onanismo giudiziario".
Dimostra dilettantismo, ruffianesimo e scarso interesse verso i problemi sistemici della nazione: lo "smoke and mirrors" messo in piedi dai politici con queste iniziative di grande respiro democratico purtroppo riescono a deviare l'attenzione dei cittadini da problemi ben più pressanti quali l'abnorme pressione fiscale e la stagnazione dell'economia, che ci stanno conducendo rapidamente verso la miseria.

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