14 dicembre 2006

Forse non mi sono capito...

Tanto per continuare sulla falsariga degli ultimi happening, anche alla convention per i 60 anni della Cna, l’organizzazione degli artigiani e dei piccoli imprenditori di sinistra, quello che alcuni ritengono il Presidente del Consiglio ha ricevuto la giusta razione di fischi e contestazioni.

Ed egli si è lanciato in quella che molti indicano come un'autocritica, ma che tale non è. Altrimenti non si spiegano frasi come «Tra qualche mese si capirà il senso delle nostre azioni e si perdoneranno anche gli errori tattici che abbiamo fatto: io su questa Finanziaria ho scommesso tutto!».
Come dire: non vi preoccupate se adesso andate in malora, voi non potete capire che lo stiamo facendo per voi.

Ma dai, addirittura Fassino ha riconosciuto che «è necessario imprimere una signficativa e sensibile correzione di rotta»!

Comunque c'è una proposizione di Prodi che mi ha lasciato di stucco: «La Finanziaria? La rifarei identica, ma in modo diverso, con tavoli più articolati perché forse non abbiamo interpretato il nostro Paese»

Scusate: qualcuno sa svelare il significato della frase in questione? Cosa vuol dire? Che la rifarebbe identica o in altro modo? Solo io vedo due concetti antitetici spacciati per consequenziali nella medesima frase?

Ma sicuramente anch'io faccio parte di quelli che non capiscono. Non lo capite anche voi?

Chiosa del 15/12: plauso al solito grande Mthrandir, che nel suo blog riprende il medesimo argomento corredandolo con considerazioni e dati esplicativi

11 dicembre 2006

Memoria storica a corta gittata

Nei giorni scorsi il sedicente Presidente del Consiglio si è recato in visita al Motor Show della sua amata Bologna.
Lì è stato sonoramente affrontato da una quarantina di contestatori al grido di «Buffone», «Mortadella», «Vattene»! Una sorta di replica di quanto accaduto durante la manifestazione del 2 dicembre e alcuni giorni più tardi all'impianto di Fiat Mirafiori.

Ora il premier (si fa per dire), ben lungi dall'aver capito l'antifona, veste la maschera livida dell'offesa a lui tanto congeniale e scrive un'accorata (e)pistola al Resto del Carlino.

Vi lascio il piacere sopraffino di esaminare nel dettaglio questo squisito esercizio di logica, misura e coerenza.

E anche di memoria!
L'illuminato primo ministro (seh, vabbe') fa infatti riferimento a episodi di maleducazione che vanno tollerati e compresi...

Però è strano...mi pareva di ricordare che dare del buffone al Primo Ministro fosse Utile critica sociale (Sentenza n. 19509/2006).

Mah...come cambiano i tempi! In un così breve lasso temporale, peraltro!

04 dicembre 2006

Spies like US(SR)

Gerard Batten è un europarlamentare britannico.
Nel 1993 è stato uno dei membri fondatori dell'UK Independence Party, di cui è stato segretario dal 1994 al 1997, ed è stato eletto membro del Parlamento Europeo nel giugno 2004, e da allora fa parte del Comitato di Sicurezza e Difesa.

Durante un recente intervento nell'assemblea, ha rivelato alcune interessanti informazioni relative ad Aleksandr Litvinenko, l'ex-agente KGB recentemente defunto in seguito ad avvelenamento da radiazioni causate dal Polonio-210 cui era stato esposto a sua insaputa.
Tali rivelazioni fanno riferimento non solo ai personaggi coinvolti nella commissione Mithrokin, ma anche allo pseudo-uomo pseudo-politico che continua inspiegabilmente a riferirsi a se stesso fallacemente come "Presidente del Consiglio".

E' disponibile un contributo video proveniente da Channel 4.

E adesso come la mettiamo?
Ma naturalmente Batten sarà amico di Berlusconi...da cui queste infamanti calunnie! Nevvero?

Uno scricchiolio sinistro

Sabato scorso a Roma c'è stata la manifestazione contro il sedicente governo.
Magari non erano i 2 milioni propagandati da Berlusconi, ma di gente ce n'era senz'altro.

Peccato per le cifre che non ci fosse l'UDC...ma anche in tal caso si sarebbe trattato solo di numeri, mentre il loro leader Casini ha ormai in testa una strategia che non rientra nelle corde della CdL. E in verità non me la sento di biasimarlo più di tanto: lui ha una sua idea e non vuol fare da comprimario. Anche rischiando.

Quello che mi ha veramente impressionato, ma non stupito più di tanto, è stato sentire i commenti del centrosinistra e dei suoi sto(ic/lt)i sostenitori: da Sansonetti al TG2, a Prodi e Fassino, al blog di Beppe Grillo...è stato tutto un susseguirsi di affermazioni di superiorità sdegnata, bollando l'assemblea come un qualcosa di irrilevante, e tirando in ballo i soliti vecchi, ritriti refrain riguardanti l'insinuazione sull'evasione dei redditi, quella sulle connessioni con la mafia, gli insulti, i saluti fascisti...

Frizzi e lazzi che ormai mostrano la corda, e solo alcuni fedelissimi alla linea del "Meglio in rovina che Berlusconi al governo" continuano ad appassionarvisi (come hanno del resto fatto con quell'esempio raffazzonato di simil-docu-fiction di Deaglio) e a trovare in essi il Verbo rivelato.

La verità è che tanta sicumera serve solo a nascondere il livore che pervade questi biliosi individui, che con le loro esternazioni ricordano molto chi fischietta per non dar a vedere di aver paura.

Con un distinto sottofondo scricchiolante...come di unghie che scivolano sugli specchi su cui tentano di arrampicarsi.

15 novembre 2006

Il silenzio è d'oro

E in determinati casi, certi personaggi dovrebbero attenersi a tale principio.
Magari al posto di fare certe affermazioni.

Dunque, in base a quanto sancisce il Diritto, secondo il Regio Decreto 16 marzo 1942 n. 267, come modificato dal Decreto Legge 14 marzo 2005 n. 35, l'imprenditore che si trova in stato d'insolvenza (ossia non è in grado di onorare regolarmente, con mezzi normali di pagamento, le obbligazioni assunte alle scadenze pattuite) è dichiarato fallito.
Ma tale norma prevede anche, come in questo caso dice giustamente Visco, che un ente pubblico non possa incappare nel fallimento, nemmeno se presenta dei bilanci in perdita.

A questo punto sorge spontanea una domanda, se vogliamo continuare a considerare il parallelo tra la realtà pubblica e quella privata. L'effetto principale della dichiarazione di fallimento è il così detto "spossessamento": all'atto pratico, il fallito perde l'amministrazione del proprio patrimonio, che è affidata ad un curatore fallimentare nominato dal Tribunale tra professionisti iscritti all'albo dei commercialisti, degli avvocati o dei ragionieri.

Orbene...nel caso dell'Ente pubblico, il fallito (il Sindaco? o chi?) perderebbe l'amministrazione di un patrimonio che NON E' suo!
Inoltre non si tratterebbe di un classico commissariamento: quest'ultimo provvedimento ha lo scopo di sostituirsi alla politica sino a quando non si a un nuovo sindaco o un nuovo presidente di provincia o regione. Ma l'attività va avanti ugualmente ed in questi casi creando ulteriori debiti.

Invece, quando il fallito viene spossessato dei suoi beni, smette anche di svolgere attività e il curatore ha come unico scopo realizzare il più possibile per pagare i creditori. Fatto questo l'attività finisce.

Bene, supponiamo quindi che il Comune di Bologna (tanto per citarne uno tanto caro al sedicente Presidente del Consiglio) non riesca a far fronte ai debiti accumulati. Viene nominato un curatore fallimentare, il sindaco viene spedito a casa a calci nel sedere e vengono portati in tribunale i libri contabili.

Mi spiega l'onorevole Visco:
  1. Come fa il Comune a cessare l'attività? Sospendiamo tutti i servizi? Niente acqua potabile, niente elettricità, niente fogne, niente trasporti??? E gli abitanti li trasferiamo in massa???
  2. Che ne facciamo del territorio comunale? Viene ceduto ad un comune limitrofo? Magari messo all'asta pubblica? Così viene riscattato dal comune di Catanzaro, che dista 1000 km?
  3. I SOLDI PER PAGARE I CREDITORI DOVE LI ANDIAMO A PESCARE????

Il sonno della ragione genera mostri...

08 novembre 2006

Fantascienza

Eh?
Eh?
Mi vengono i dubbi che Padoa Schioppa non viva nel mio medesimo continuum spazio-temporale (vedasi a tale proposito il post precedente)

Gran ratatouille di finanziera all'italiana

Ogni giorno il febbrile lavoro del Ministero dell'Economia produce nuove norme che lasciano allibiti i più (e anche i meno) sulla loro effettiva utilità...più che febbrile, infatti, tale lavoro andrebbe etichettato come "febbricitante" poiché partorisce deliri degni del peggior Istituto di Igiene Mentale!

Vi consiglio di leggere questo articolo di Maurizio Blondet, che ancora una volta colpisce nel segno sottolineando come con la metodologia intrapresa dall'attuale Esecutivo (si fa per dire) la ripresa dell'Italia sia un miraggio ben lungi dall'essere realizzato.

Per un semplice motivo: tali provvedimenti tagliano le gambe a tutto campo all'imprenditoria privata, che dovrebbe essere la spina dorsale di qualunque nazione che non intenda essere identificata come "burosauro" (e come tale destinata all'estinzione).

Ma in effetti ci sono ulteriori aspetti allucinanti: la retroattività dei provvedimenti (che, come segnalato nell'articolo, è in aperto contrasto con lo Statuto del Contribuente sottoscritto dall'Italia) e la continua mutevolezza dei medesimi (regole e scadenze che cambiano senza soluzione di continuità, gettando nella confusione più totale chi deve sottostarci e palesando la preoccupante approssimazione che alberga nel processo decisionale - parolone che mal si adatta agli equilibrismi della compagine di governo...SI FA PER DIRE, ovviamente - di Visco e soci)

Il barcone Italia è sempre più alla deriva e di timonieri che sappiano quel che stanno facendo neanche l'ombra...

02 novembre 2006

Denigrazione

Un nuovo scandaloso complotto denigratorio è stato ordito dalla stampa internazionale ai danni dell'operato del nostro (SI FA PER DIRE) governo (si fa per dire).

E pensare che una volta, quando si trattava di dare contro a Berlusconi, erano tanto amici...invece ora il Financial Times si mette a fare il cattivone e a dire che il buon Padoa Schioppa è il meno convincente ta i ministri dell'Economia dei Paesi dell'UE.
(FT ha assegnato all'ex banchiere, unico tra i colleghi, una sola stella, facendone il fanalino di coda della graduatoria).

Che tempi! Neanche più degli amici ci si può fidare...

P.S.: Ma amici carissimi, niente paura! Possiamo andare avanti imperterriti perché il ministro proclama di "Non sentirsi bocciato"...d'altronde la differenza tra il predicare (in BCE) e il razzolare (a Palazzo Chigi) è una pratica usuale per quest'accozzaglia di fenomeni che qualche sto(ic/lt)o sostenitore si ostina a chiamare "governo".
Perché, come dice Fioroni, questo esecutivo non è "un monumento alla differenza che passa tra le parole e i fatti, com'è avvenuto col precedente governo"...io in verità l'unica analogia che vedo con un monumento sono le tracce lasciate dai piccioni...

27 ottobre 2006

Non fate a noi quel che noi faremo a voi

In questi giorni i simulacri di politici che ci governano (si fa per dire) hanno definitivamente perso quel che rimaneva della loro già questionabile faccia.
Mi riferisco alla questione delle indagini sulle Denunce dei Redditi dei personaggi in vista da parte dell'Agenzia delle Entrate.

I nostri "eroi", con in pole position il sedicente Presidente del Consiglio, si proclamano oltraggiati ed offesi, e hanno subito presentato un bell'esposto alla Procura di Milano.
In particolare, si tratterebbe di

Uno spionaggio tributario proseguito per quasi due anni e che per ora ha fatto ipotizzare alla Procura milanese il reato di accesso abusivo a un sistema informatico protetto, punito con la reclusione da 1 a 8 anni.

Tuttavia mi pare di ricordare che, nell'ambito del decreto legge Bersani-Visco, le nuove norme antievasione prevedano

una multa da 258 a 2065 euro, verso chiunque, chiamato a collaborare con il fisco, non denuncerà un evasore fiscale di propria conoscenza

Ma allora, scusate...voi pretendete che noi facciamo la spia, ma vi offendete quando qualcuno spia voi???

Se avessero ancora la faccia, quella di questi signori sarebbe ben tosta!

23 ottobre 2006

Non può essere vero

Sto sognando, vero? Mi sveglierò e l'incubo sarà finito, vero?
Perché non posso pensare che sia vero che un (presunto) Primo Ministro dica queste cose e con questa espressione, poi...

Montezemolo dice: "C'è ancora tempo per cambiar qualcosa, e ancora tutto non è perduto".
SPERIAMO!!!!

P.S.: "La Voce" dice giustamente:

Una Finanziaria non si limita a ridistribuire un reddito dato. Influenza la convenienza a produrne di nuovo, modificando gli incentivi a investire e a creare posti di lavoro: gli effetti davvero importanti per la crescita, il problema numero uno dell'Italia di oggi e di domani. La legge per il 2007 non incide sui nodi che un imprenditore affronta quotidianamente: costo dell'energia, risorse umane e difficoltà di sbocco sul mercato interno. Non c'è neanche la riduzione delle tasse sulle società. Eppure sono proprio le ragioni per cui nel nostro paese non si fa innovazione

20 ottobre 2006

La classe non è acqua

Ieri anche Fitch e Standard & Poor (due delle tre maggiori agenzie di classificazione dei debiti a livello mondiale), hanno espresso il proprio parere sulla Finanziaria 2007 italiana.

Tradite le attese suscitate dal Dpef, dubbio il gettito dalla lotta all’evasione, indebitamento mascherato la misura sul Tfr, insufficiente il freno alle spese, insomma «risposta inadeguata del nuovo governo» che ha anzi compromesso le possibilità di riforma per tutta la legislatura.

Beh, non c'è che dire: davvero un ottimo lavoro! Per fortuna che c'è un esperto come Padoa-Schioppa all'Economia, altrimenti ci avrebbero messo alla porta della UE, con conseguente crisi isterica del Premier (si fa per dire), che pur di farci entrare in Europa si era personalmente impegnato a scipparci il 6 per mille dal conto corrente!

Come sempre virile ed onorevole la risposta di Prodi:

(La colpa è del governo Berlusconi, NdR): siamo certi che i prossimi giudizi, quelli cioè che terranno conto delle politiche economiche di questo governo e non di come il paese è stato lasciato dal precedente, vedranno registrare un segno positivo

Maestra...è stato Silvietto, non io!
Ah sì? Ma se si legge bene, i giudizi negativi delle due succitate agenzie si riferiscono specificamente ai punti contemplati nel provvedimento! Cos'è, anche quello l'ha redatto Berlusconi? E allora perché il Gatto e la Volpe sono andati in giro a sbandierarlo orgogliosamente?

Ma forse alcune delle roccaforti dello sto(lt/ic)o supporto a questa banda di inconcludenti si stanno disgregando: mentre Capezzone e Mastella cominciano a prendere le distanze dalla Finanziaria, il capo (si fa per dire) dell'esecutivo ha ricevuto l'accoglienza che si merita da parte di una consistente fetta di popolazione presente alla messa celebrata da Benedetto XVI a Verona.
(Ma, naturalmente, si trattava di "Una claque organizzata")

16 ottobre 2006

Nulla da aggiungere

Vi segnalo un articolo di Maurizio Blondet del 13 ottobre scorso.
Scremandolo dal solito sensazionalismo, non c'è veramente null'altro da aggiungere, se non dire che mi trova assolutamente d'accordo: Mala tempora currunt!

11 ottobre 2006

Anche i sindacati nel loro piccolo si incazzano

Questo governo (si fa per dire) è riuscito dove decenni di trattative hanno fallito: mettere d'accordo Confindustria e Sindacati. Almeno su un punto: la Finanziaria 2007 fa schifo!

Nel documento a sei mani del 3 ottobre, CGIL CISL e UIL professano il loro plauso alla ridefinizione delle aliquote IRPEF e agli impegni di spesa per il Mezzogiorno, oltre all’innalzamento della no tax area per i pensionati.

Tuttavia neanche loro mancano di segnalare come tutto il provvedimento sia stato redatto in modo approssimativo, senza punti di riferimento chiari.
In particolare:

- Rispetto invece agli impegni assunti dal Governo in sede di concertazione sulla destinazione del 40% della riduzione del costo del lavoro ai lavoratori dipendenti, richiesta da CGIL CISL UIL, occorre che il Governo chiarisca se, quanto e come tale impegno sia compreso nella manovra.
...
- (Valutiamo positivamente, NdR) la copertura dei rinnovi contrattuali dei pubblici, rispetto alla quale però chiediamo l’attivazione del tavolo negoziale per determinare la modularità delle risorse previste per il periodo 2006-2007.

...
- non condividiamo la riduzione dei trasferimenti agli Enti locali e la successiva possibilità di aumenti di addizionali IRPEF, ICI e tasse di scopo rischiano di vanificare gli effetti delle riforma fiscale con pesanti conseguenze sulla tenuta del potere d’acquisto, sulla qualità delle prestazioni erogate e sui riflessi sul personale. Nel documento avevamo chiesto l’attivazione di un tavolo specifico di confronto col governo e le autonomie locali che non si è mai realizzato: ribadiamo l’esigenza urgente onde apportare correttivi visibili nel testo della finanziaria.
- Il Patto per la salute è costruito su linee strategiche apprezzabili, ma ribadiamo la nostra contrarietà alle misure di compartecipazione dei cittadini alle spese sanitarie, come i ticket, che incidono ulteriormente sul reddito dei lavoratori dipendenti.
- Non condividiamo la mancata previsione di risorse per la stabilizzazione dei lavoratori precari negli enti locali e nella sanità, Ricerca e Università.
- Pur apprezzando le misure previste per l’emersione del lavoro nero, per quanto riguarda la stabilizzazione del lavoro precario avanzeremo proposte di intervento e modifica al testo presentato, ribadendo la richiesta contenuta nel documento del 18.9 di un lavoro di legislatura per il superamento della precarietà verso una buona e stabile occupazione.
...

- Per quanto riguarda l’istituzione del Fondo presso l’INPS per l’erogazione del TFR, riaffermiamo la priorità dello sviluppo della previdenza complementare e riteniamo necessario un confronto finalizzato ad un’intesa tra le parti sociali e l’esecutivo.
- Rivendichiamo la necessità della copertura del contratto del trasporto pubblico locale con l’indicazione nella legge finanziaria di risorse specifiche.

In pratica, cari signori, i contribuenti non sono fessi come voi credete, e non potete pretendere che abbocchino al vostro sventolio di grandi vantaggi mentre con l'altra mano gli sfilate gli Euro dal portafoglio!
L'abominio è poi rappresentato dalla norma sul TFR: il criterio per cui vengono presi i soldi dei lavoratori per tappare un buco che non si sa come riempire presenta un ostacolo così grosso che ci viene da chiedere se quando hanno redatto il testo abbiano fatto il gioco del telefono senza fili ove ognuno ha scritto una frase senza guardare quel che gli altri avevano scritto prima!
Quando uno dei succitati lavoratori andrà in congedo...DA DOVE TIRERA' FUORI I SOLDI L'INPS per pagargli la pensione???

Fortunatamente c'è una soluzione per ogni problema: basta innalzare l'età pensionabile agli 80 anni et voilà...niente più emergenza pensioni!

09 ottobre 2006

Dall'estero ci guardano...

L'Economist aveva grandi aspettative riguardo al nuovo esecutivo.
Puntualmente smentite, com'è sotto gli occhi di tutti - tranne che degli sto(lt/ic)i sostenitori dotati di occhiali griffati Salumi Beretta e di odio viscerale verso il Cavaliere.

E anche l'Economist stesso svela quello che su questo blog si va dicendo dal suo esordio (e che il sottoscritto ripete da 10 anni): destra o sinistra...cambiare tutto per non cambiare niente!

Interessante il rumore prodotto dalle unghie di Pecoraro Scanio mentre scivola tentando disperatamente di abbarbicarsi sul vetro che reca torreggianti la regola aurea prima della nuova maggioranza (si fa per dire): "Quel che fai tu non va bene, ma se lo faccio io va bene"

«Premesso che l'Economist non è mai stato benevolo coi governi italiani, con Berlusconi la credibilità del nostro Paese è peggiorata. E quindi è inevitabile che anche i nostri atti vengano letti con un pregiudizio negativo»

Mi perdoni, messer Pecoraro, ma queste sono scuse da asilo nido...fino a quando continueremo ad imputare le castronerie dell'attuale governo (si fa per dire) al precedente?
Ma un minimo di assunzione di responsabilità non è contemplata dalla vostra etica?

L'unica voce che si distingue (e per la seconda volta devo fargli un plauso, nonostante il personaggio mi sia poco simpatico) per obiettività è Marco Rizzo:

Per Marco Rizzo (Pdci) il settimanale ha ragione sul fisco, «perché alla fine un operaio di Mirafiori con moglie e due figli a carico ci rimette», ma ha torto sulla richiesta di maggior rigore: «La gente è già infuriata così».

Chissà come mai adesso il centrosinistra non impugna più baldanzoso il prestigioso settimanale finanziario d'oltremanica come faceva quando quest'ultimo criticava Berlusconi?

Se l'attuale esecutivo vuol dimostrare di avere interesse per qualcosa di più che il proprio attaccamento al cadreghino (cosa della quale dubito fortemente), deve cominciare con un bel bagno di umiltà, smettendola in primis di comportarsi come gli intoccabili "Unti del Signore" (atteggiamento tanto criticato nel Cavaliere)...ma anche qua dubito che ne abbiano la capacità, e buona parte di responsabilità è imputabile all'atteggiamento degli sto(ic/lt)i sostenitori...

06 ottobre 2006

Del male razzolare e poi ben parlare

Su EffeDiEffe, Blondet fa un confronto fra quello che fu e quello che sarà in virtù della nuova Finanziaria, in materia di donazioni in denaro a parenti in linea diretta.
E nota una vistosa incongruenza, che già io avevo riscontrato e citato in un mio precedente post...

Se Prodi avesse fatto la sua generosa donazione ai figli oggi anziché ieri, sotto le sue proprie leggi, avrebbe pagato il 4% su 770.00 euro: ossia 30.800 euro.Una bella sommetta anche questa.Il fisco non l'avrà, se l'è tenuta papà Prodi.

Però gli sto(ic/lt)i sostenitori dell'operato di questo governo da operetta (anzi, da commedia all'italiana) non vogliono vedere: per loro l'importante è che a Palazzo Chigi non sieda più l'odiato Berlusconi...
Loro preferiscono credere alla favoletta

04 ottobre 2006

Siamo sicuri?

L'unico quotidiano "degno di attendibilità" in Italia, ossia il faziosissimo La Repubblica, pubblica con toni trionfalistici i grandi risparmi dovuti all'introduzione della finanziaria.

Pare che i Ministri (e quindi anche il Premier - si fa per dire) vedranno il proprio emolumento decurtato chi di 20.000 chi di 30.000 euro annui.

In totale, tale misura consentirà un risparmio lordo annuo di 2,3 milioni di euro: di questi, 36.901 appunto dallo stipendio del premier, 615.015 in totale dai ministri, e 1.685.594 dai sottosegretari.

Lodevole iniziativa, sulla carta...Il dubbio che mi attanaglia però è un altro: siamo sicuri che si tratti di un risparmio per lo Stato rispetto alla precedente legislatura? Quale percentuale dello stipendio di costoro rappresentano tali cifre? E il numero di ministri e segretari vari non è aumentato rispetto al governo Berlusconi?

Vediamo un'analisi comparata prima di assumere toni trionfalistici?

Meraviglie dell'indulto (2)

A Torino sono stati spesi 400.000 euro per gli aiuti agli ex carcerati usciti con l'indulto. Il risultato è che si sono dovuti tagliare i finanziamenti per le Case Famiglia.

Meno soldi per mantenere i bambini disagiati che abitano nelle case famiglia comunali a causa delle spese extra - 400.000 euro - che Palazzo civico ha dovuto sostenere per offrire una prima assistenza agli ex carcerati che hanno beneficiato dell’indulto: sono 495 i detenuti usciti dal carcere delle Vallette tra luglio e agosto.La situazione è stata presentata ieri mattina, con preoccupazione, dall’assessore ai Servizi Sociali Marco Borgione ai colleghi della Giunta comunale: in tempi di ristrettezze economiche, acuite anche dalla nuova Finanziaria, c’è il concreto rischio che nei prossimi mesi vengano a mancare i soldi necessari per garantire un’assistenza a 360 gradi ai 540 minori affidati alla tutela dell’amministrazione e ospitati nelle case famiglia della città.«Colpa delle spese impreviste che il Comune ha dovuto affrontare nel corso dell’anno – spiega l’assessore Borgione – prima fra tutte la spesa che l’amministrazione si è trovata a sostenere per colpa dell’indulto». Per garantire un tetto e assistenza agli ex detenuti tornati in libertà, Palazzo Civico ha dovuto potenziare i posti letto nei dormitori cittadini, aumentare i servizi di assistenza e provvedere al mantenimento di 18 minori scarcerati dal Ferrante Aporti. Una spesa non preventivata che ad oggi sfiora i 400mila euro e che non è stata rimborsata dal Governo. «La preoccupazione - conclude Borgione - è che nei prossimi mesi vengano a mancare importanti risorse per l’assistenza. Una situazione a cui dovremo trovare risposte certe e adeguate»

Questa è la bella situazione, e naturalmente si replica con le medesime modalità in altre parti del Nord e del Sud.
C'è di che essere allegri! Ma quand'è che Mastella si dimette?

P.S.: intanto gli indultati continuano ad essere recidivi...

Meraviglie dell'indulto (1)

Continua ogni giorno lo spicilegio delle conseguenze dell'illuminatissimo provvedimento del Guardasigilli, comunemente noto come "indulto".
Quella che sembrava una grottesca provocazione si è alla fine trasformata in allucinante verità: anche Luigi Chiatti, il mostro di Foligno, beneficerà dell'indulto!

Ok, finirà di scontare la pena nel 2020 invece che nel 2023, ma magari in attesa della libertà potrà beneficiare dei permessi premio già richiesti. Se si pensa che egli stesso aveva detto in sede di processo "Non lasciatemi libero...lo rifarò!", i nuovi sviluppi sono decisamente avvilenti.

Il padre di uno dei bambini uccisi, Luciano Paolucci, afferma (ed è difficile non essere d'accordo):

«Questo indulto è uno schiaffo a tutti quei bambini che muoiono e soffrono per colpa degli adulti. È uno schiaffo anche per Luigi Chiatti perché nessuno si preoccupa di che cosa abbia bisogno realmente e di che cosa possa farlo uscire dal suo dramma per continuare a vivere in maniera serena. Chiatti ha ammazzato due bambini rendendoli irriconoscibili, tanto da non sapere se erano esseri umani o animali»

E Mastella che fa? Dice che sono allarmi ingiustificati...c'è di che rimanere di stucco!

Scontro fra titani

Non passa giorno senza che i signori della maggioranza (si fa per dire) non diano prova della loro estrema coesione.
Ieri l'Italia dei Valori si è astenuta in Senato riguardo alla votazione del provvedimento che modifica la riforma dell'ordinamento giudiziario introdotto dal precedente governo.

Compostissima la reazione del discutibile Guardasigilli:

«Usque tandem Catilina abutere patientia nostra... la pazienza è finita, mi sono rotto i coglioni di Di Pietro»

Si capisce di non essere finiti in un film di Totò solo perché il Principe non avrebbe mai usato il turpiloquio, ma gli altri ingredienti della commedia all'italiana ci sono tutti.
È l'ennesima rissa fra galletti che si fanno i dispetti a spese dell'andamento del Paese, un comportamento assolutamente degno di questa accozzaglia eterogenea che si arroga il diritto di governare.

Sull'onda del latinismo imperante, citerò anch'io le Catilinarie di Cicerone: «O tempora, o mores!»

28 settembre 2006

Spazio di manovra

Mi dicono che domani si dovrebbe discutere l'approvazione della nuova Finanziaria.
Anche in questo caso salta all'occhio la precarietà dell'Esecutivo: bozze che vanno e che vengono, lotte intestine e contestazioni tra alleati (ma si parlano o no in questa "coalizione"?), mari grandi due volte l'Oceano Pacifico tra il "dire" (in campagna elettorale) e il "fare" (all'atto pratico)...
Eppure c'è chi continua sto(ic/lt)amente a dire che con il Governo precedente era peggio. Dicono che Berlusconi ci ha presi per i fondelli, quando invece l'attuale baraccone ambulante mi sembra decisamente più incline al gettare il sasso e ritrarre la mano!

Ma veniamo al punto: la Finanziaria di Padoa-Schioppa non piace ai suoi compari di attaccamento al cadreghino.
Innanzitutto il ministro Fioroni si lamenta dei previsti tagli ai fondi per l'Istruzione (anche qui i casi sono due: o Padoa-Schioppa ha estratto dal cappello solo all'ultimo istante questa novità, oppure i ministri non si parlano...in entrambi i casi indice di forte disorganizzazione).
Altri obiettanti sono Pecoraro Scanio (vabbe'...) che ritiene che la Finanziaria non rechi seco il necessario impatto ambientale, e l'ex-ministro del Lavoro Tiziano Treu che la ritiene squilibrata.

Poi, il tanto sbandierato "taglio del cuneo fiscale" (che - se non ricordo male - doveva avvenire entro i primi 100 giorni di governo) probabilmente slitterà ben oltre gennaio 2007.
Dulcis in fundo, in controtendenza con le fanfaronate pre-elettorali, il deficit a fine anno potrebbe toccare il 4,8% in rialzo.
Su questo ultimo punto, interessante una frase dell'articolo:

Nonostante le dichiarazioni di Prodi, alcune fonti governative non hanno escluso del tutto la possibilità di un rialzo del deficit verso il 4,8%.

Ancora una volta provo un senso di sgomento: non c'è nessuna azione coordinata tra i membri dell'esecutivo...uno dice una cosa, l'altro ne afferma una diametralmente opposta...il capo (si fa per dire) del carrozzone non dimostra un minimo di conoscenza di quello che hanno in mente i suoi ministri...

Qui si vive alla giornata tra affermazioni roboanti e sussurrate smentite...e naturlamente chi ci rimetterà siamo noi.

22 settembre 2006

Appunto

Con riferimento al post sulle affermazioni di Prodi riguardo all'incolumità del Papa, vale la pena riportare integralmente il Gramellini di ieri.

C’era una volta in America
21/9/2006

Hanno prodotto enorme sconcerto le dichiarazioni rilasciate a New York dal presidente del consiglio, Silvio Berlusconi. Interpellato sulle modalità con cui il governo intende proteggere Ratzinger dai rischi di un attentato, ha seccamente risposto: «Alla sicurezza del papa ci pensino le sue guardie». L'uomo non è nuovo alle gaffe, soprattutto quando si trova all'estero. Quest'ultima ha suscitato lo sdegno dei prodiani, che l'hanno definita «inquietante». Atteso a ore un girotondo di solidarietà per il papa intorno alle Mura Vaticane. La polemica non si è placata neppure dopo il comunicato con cui gli eroici pompieri di Palazzo Chigi, nel tentativo disperato di farlo apparire uno statista, hanno cercato di spegnere ancora una volta le parole del loro capo, attribuendone la responsabilità ai giornalisti.
Non è finita: a chi gli chiedeva se su Telecom avesse qualcosa da rimproverarsi, Berlusconi dall'America ha risposto piccato: «Io non ho assolutamente commesso alcun errore». I comici del centrosinistra hanno ironizzato sulla sua attitudine ad autoassolversi e a ricorrere al pronome «io». Il premier è riuscito a indisporre anche i soci di governo, quando ha confidato di sentirsi «per metà primo ministro e per metà assistente sociale», etichettando di fatto gli alleati come psicolabili. Sono in molti, specie fra i prodiani, a domandarsi quale immagine ben più autorevole potrebbe esportare l'Italia, se a rappresentarla fosse l'attuale capo dell'opposizione, Romano Prodi.
Scusate, ci comunicano in questo momento che il premier italiano a New York era Romano Prodi.

21 settembre 2006

Incolumità

Ho letto ora le grottesche affermazioni del Presidente (si fa per dire) del Consiglio (si fa per dire) in relazione al viaggio di Benedetto XVI in Turchia.

"Che cosa vuole che sappia, io, della sicurezza del Papa in Turchia? Non so nulla in proposito, vedranno le sue guardie..."

Un atteggiamento decisamente superficiale e opinabile, visto soprattutto le concomitanti minacce di ritorsione del mondo islamico in seguito alle recenti dichiarazioni del Pontefice durante la lectio magistralis a Ratisbona.

Evidentemente il Premier (si fa per dire) ha ben altre cose di cui preoccuparsi al momento, come ad esempio piazzare i propri amici (o amici di amici) ai vertici delle aziende di telefonia, evitando di pronunciarsi in modo esplicito sui fatti pregressi...oppure fare visita agli amici del Celeste Impero Comunista...o ai nuovi amici estremisti mediorientali...
E, a questo proposito, devono essergli sembrate sufficienti le rassicurazioni fornite da Ahmadinejad riguardo all'interpretazione delle parole del Papa.

E quindi si sarà detto: Ma perché rompe ancora le scatole questo qua? Vada un po' dove vuole e non mi scocci coi suoi problemi!

Premesso che una parte di me ritiene un azzardo il viaggio di Benedetto XVI in un Paese musulmano adesso (mentre un'altra parte di me la interpreta in modo positivo, come il non abbassare sempre il capo di fronte alla violenta reazione musulmana), un fatto è certo: che ancora una volta il signor Prodi ("onorevole" lo ritengo eccessivo, "professore" mi fa ridere quando affibbiato ad un individuo di tale caratura) ha dimostrato di non possedere le doti adatte per svolgere un compito delicato quale quello di Capo del Governo.

P.S.: Il fatto che anche la nota ufficiale di Palazzo Chigi abbia commentato "Tema delicato, non si può affrontare in modo sbrigativo" mi sembra abbastanza significativo della considerazione di cui gode l'individuo in mezzo ai propri compari

12 settembre 2006

Eh certo che se nessuno gli dice le cose...

Sono rimasto stupefatto dalla reazione di Romano Prodi all'annuncio della riorganizzazione di Telecom

"Non sapevo nulla" afferma il Presidente (si fa per dire) del Consiglio (si fa per dire)...

Ora, sono settimane che tutti i media fanno speculazioni sulle mosse in Telecom, se Tim verrà venduta o meno, e così via...non posso credere (né accettare) che un personaggio nella posizione di Prodi non sia informato di quello che accade in una delle più importanti aziende del Paese: non dico conoscere i segreti intimi dei funzionari, ma almeno essere al corrente delle notizie pubblicate sulla carta stampata!

In questo caso non vale il detto "Ignorance is bliss"...


Bella poi la chiosa:
"Dieci giorni fa, ha proseguito il Presidente del Consiglio, ho avuto un colloquio cordiale e approfondito con Tronchetti Provera e non mi ha assolutamente accennato a una ristrutturazione societaria così importante e radicale, e così diversa dalla strategia che lo stesso Tronchetti aveva proposto anni fa."
Ipotesi: non sarà per caso che l'augusto onorevole Prodi venga considerato meno del due di picche dagli imprenditori nazionali?

Comunque la figura del "messo da parte" avrebbe potuto evitarsela, invece di cadere palesemente dal pero...

08 settembre 2006

Cuneo, bel suol d'amore...

Mmm...mi sembra che dal 10 aprile siano passati più di 100 giorni...
Domanda all'esecutivo: ma il "cuneo fiscale" che fine ha fatto? Non era uno dei punti di forza del Programma?

Mah...

30 agosto 2006

Inopportuno

A volte le persone dovrebbero pensare un po' di più prima di dire (o scrivere) determinate cose. Soprattutto quando ci tengono (loro e chi li ha votati) a non fare brutte figure.

28 agosto 2006

Nel frattempo...

...RaiTre non ha mancato di riproporre all'interno di Blob un riepilogo di tutte le boutades, i frizzi ed i lazzi del precedente premier Berlusconi, conditi con interventi satirici da parte dei migliori artisti di regime (quasi tutti incentrati sulla scarsa altezza del Cavaliere, nonché sulla di lui incipiente alopecia).

L'intento, ovviamente, era quello di ricordare all'elettorato chi sia il vero nemico...non sia mai che, distratto dalle amenità partorite dal presente governo (si fa per dire), il pubblico votante (e pagante) se lo sia dimenticato...

Repetita NON juvant

Nonostante il Guardasigilli Clemente Mastella sia l'unico leader del centrosinistra ad aver raccolto consensi al meeting di Comunione e Liberazione tenutosi a Rimini, pochi hanno notato i risvolti riguardanti il procedimento di indulto varato alla fine del mese scorso: a ieri sono rientrate in galera 230 persone, pari a una media di 10 al giorno.

Lo stesso Ministro si è detto preoccupato.

Facendo due conti,

su 20mila scarcerati 230 sono risultati recidivi.

Non vorrei sembrare scontato e ripetitivo, ma si è letteralmente chiusa la porta dopo che erano scappati i buoi! Ancora non riesco a capacitarmi dei ragionamenti che hanno portato a varare l'indulto, e soprattutto ai criteri in base ai quali è stato applicato...
Sono state messe a piede libero persone sulla quale affidabilità e riabilitazione è più che lecito avere non uno, ma pletore di dubbi...

Eppure si sa che prevenire è meglio che curare!

Le voilà!

Non più tardi di una settimana fa, Romano Prodi affermava tronfiamente:

"si fa di ora in ora più concreta la possibilità che sia affidato all'Italia il comando della forza multinazionale dell'Onu in Libano"

Avevo già espresso dubbi nel mio precedente post.
Appunto.

Qualcuno ha ritenuto opportuno affiancare un "cane da guardia". Perché?
Una interpretazione la fornisce Maurizio Blondet (sempre scremando l'immancabile sensazionalismo...): vorrei in particolare riportare un passaggio topico dell'articolo.

(Prodi e D'Alema, NdBG) Hanno fretta di portare i nostri soldatini in Libano. Non ci vanno i tedeschi, i francesi si sono defilati: ma noi prendiamo il comando della «missione», salta su Prodi e D’Alema. I primi della classe della politica mondiale. Allora, Parigi ha ceduto: essenzialmente per non lasciare il comando a un’Italia le cui qualità militari sono storicamente spregiate: non per colpa dei suoi soldati, ma le armate italiane hanno spesso cominciato la guerra con un alleato per finirla con un altro, quando non si sono sgretolate sotto l’attacco. (Si legga, per un lucido ancorchè misericordioso giudizio sul nostro passato militare, THE ITALIAN MILITARY ENIGMA, del maggiore dei Marines Eric G. Hansen, 1988 (su GlobalSecurity.org), con ampie citazioni di Rommel, Kesslring e generali inglesi che ci hanno conosciuto da vicino come alleati e come nemici (o l’uno e l’altro successivamente). Hansen esamina le debolezze del nostro apparato militre, la viltà dei generali e dei politici, e le tragedie dei nostri soldati mandati allo sbaraglio in tutte le guerre senz’armi adeguate né addestramento, senza rifornimenti né organizzazione: di fatto, a farsi umiliare e coprirsi di vergogna con ritirate e rotte, e non per colpa loro.)
...
I nostri corpi di élite (la solita Folgore) hanno riscosso la stima generale nelle operazioni di pace. Ma le operazioni di pace sono operazioni di polizia e sorveglianza, essenzialmente diverse da una guerra: non solo qui anche i nostri migliori soldati non sono sperimentati, ma la fiducia tra governanti e governati, e volontà della nazione dietro i combattenti – necessarie quando in linea la morte non è una possibilità, ma quasi la certezza – non è loro garantita.

Quindi, caro (?) premier, ancora una volta la credibilità italiana è ben al di là da venire, e sicuramente non sono le Sue affermazioni opinabili e il Suo altrettanto opinabile modo di condurre le cose ad avere generato un'improvvisa onda di entusiasmo paneuropeo nei confronti della Penisola. Come si dice dalle mie parti: "VOLA BAS!"

24 agosto 2006

Puzza di bruciato

Non so voi, ma io tendo a sentire una forte puzza di bruciato per quanto riguarda la missione di peacekeeping in Libano...
Innanzitutto c'è la questione delle famose "regole d'ingaggio", che ogni giorno diventa sempre più fumosa e intricata anziché dipanarsi...
Poi c'è l'articolo di Toni Capuozzo sul Foglio del 18 agosto, che mi fa riflettere...in particolare un passaggio che riporto qui:

(Israele) Ha obbligato l’Europa a mettersi in mezzo, se davvero voleva la cessazione delle ostilità: e adesso sarà l’Europa – inglesi e americani non manderanno un solo uomo – a fare i conti con il disarmo di Hezbollah, adesso siamo tutti nella merda, basta prediche saputelle da lontano, e basta equilibrismi. Ci ha messo in mezzo, ha fatto in modo che fossimo noi, adesso, a dimostrare come si fa.

Mmm...come mai l'America (e il vassallo Regno Unito...che tristezza questa inversione di prospettiva...) si sono tirati in disparte?
A sentire l'esimio Primo Ministro Romano Prodi, gli americani hanno finalmente capito l'importanza della presenza italiana a capo della missione di ristabilizzazione della pace...

Qualunque persona dotata di un cervello normale che non abbia passato gli ultimi 60 anni in un universo parallelo si può rendere conto che questa affermazione è un cumulo di baggianate grande come un casermone popolare: ma quando mai si è visto l'America lasciare un onore ad altri? Tipicamente quando c'è solo da rimetterci il fondoschiena (Vietnam forse docet)...invece il Premier non si è reso conto della trappola e ci è finito dentro con entrambi i piedi (e trascinandovi anche i cittadini italiani)...anzi, ne è pure stato contento!

Pare profetico ed assolutamente calzante in questo caso il testo della canzone dei Genesis The Lady Lies:

The man steps out in the moonlight / At the sound of a scream from below. / He thinks he is a warrior / So he picks op his sword and goes.
From the mouth of the monster / He rescues the maiden fair. / But we know she's a demon / Come to lure him to the demon's lair.

...
Some men never listen, / Others never learn, / But why this man did as he did / Only he will ever know.
He knew he was walking / Into a waiting trap, / Neatly set up for him / With a bait so richly wrapped.
So he went inside there to take on what he found / But he never escaped them, for who can escape what he desires?


Con una differenza: il nostro uomo NON si rende conto di essere finito nella trappola...

26 luglio 2006

Indulgenza plenaria

L'Unione, dopo aver sempre puntato il dito (v)indice contro la CdL a causa delle leggi "ad personam" e ai decreti "salvaPreviti" et similia, non trova niente di meglio che proporre un indulto contro "l'accanimento giustizialista" (come lo definisce Agenzia Radicale)...parole che, se fossero state pronunciate da Berlusconi, avrebbero sollevato lo sdegno generalizzato dei benpensanti.

Invece, per la serie "non va bene quello che fai tu, ma se lo faccio io va benissimo", la coalizione (si fa per dire) di governo (si fa per dire) ha varato un provvedimento attraverso il quale:

Per la prima volta sarebbero indultati anche i reati contro la pubblica amministrazione e l'amministrazione della giustizia, proprio quelli che in questi giorni hanno sollevato le polemiche in tutta Italia. In totale in questo ambito sarebbero coinvolte 455 persone.

Da questo panorama si distingue ancora una volta Antonio Di Pietro, l'unico che sembra mantenere una coerenza con quanto da lui stesso propugnato in passato.
Per il resto, la Sinistra dimostra ancora una volta come i loro attacchi al precedente esecutivo fossero dettati esclusivamente da "invidia del cadreghino", e che la parola coerenza non fa parte del suo vocabolario.

19 luglio 2006

Sicut erat demonstrandum

Faccio seguito al post "Allucinante" di alcuni giorni fa, e ringrazio Thomas Jefferson per la dritta.
Come era facilmente intuibile, l'Iran non si è poi mostrato tanto disposto a fare da paciere...direi piuttosto che ha assunto una ben netta posizione.

Iran: appoggio totale alla Siria contro Israele

Ripeto, come era FACILMENTE intuibile...e per FACILMENTE intendo dire che un bambino di tre anni ce l'avrebbe senz'altro fatta.
Romano Prodi invece era di un altro avviso. Solo lui, però.

18 luglio 2006

Back and forth

L'atteggiamento del Ministro Bersani mi lascia sinceramente molto perplesso: com'è possibile proclamare la necessità bruciante di una misura, tanto da richiedere un provvedimento d'urgenza come il decreto legge, per poi fare dietro-front con le orecchie basse quando le categorie coinvolte protestano?

Ancora una vota si dimostra come il nuovo esecutivo sia fortemente carente su alcuni aspetti: il primo, più lampante, è la mancanza di coerenza (non solo tra gli esponenti delle miriadi di eterogenee componenti politiche che compongono lo schieramento dell'Unione, ma anche all'interno del medesimo gruppo - per non dire all'interno della medesima persona); il secondo è il voler perseguire in questa demagogia di basso profilo, del dover trovare a tutti i costi una soluzione che accontenti sempre tutti, anche quando è palese che per raddrizzare la schiena al Paese servono interventi radicali e soprattutto impopolari!

17 luglio 2006

Allucinante

Mi lascia decisamente perplesso l'iniziativa di Romano Prodi riguardo alla crisi in medio oriente: va bene tutto, ma aspettarsi che l'Iran di Ahmadinejad si ponga come mediatore mi pare un pochino troppo ottimistico, e soprattutto fuori luogo!

Stiamo parlando di un personaggio che da sempre ritiene Israele un nemico da obliterare con le armi di distruzione di massa: come potrebbe una persona dotata di un minimo di buon senso attendersi che funga da paciere?
Ma forse il nostro premier non ha seguito con attenzione i fatti di politica estera dell'ultimo biennio...

12 luglio 2006

Scricchiolii sinistri...

Cominciano le esternazioni minacciose del Ministro degli Esteri, e conseguentemente si cominciano a palesare le prime crepe nella "gloriosa macchina da guerra" dell'Unione che ha vinto le elezioni del 9/10 Aprile.
Sul Corriere della Sera, Massimo D'Alema commenta le dichiarazioni degli europarlamentari italiani (in special modo Agnoletto) sull’impegno in Afghanistan, nel quale i detrattori «non vedo (Agnoletto, NdR) segni di discontinuità sull’Afghanistan rispetto a quanto fatto dall’esecutivo precedente»

Ecco i prodromi di una piccola crisi, la prima conseguenza dell'eterogenea coalizione di governo...D'Alema dice:

«Niente stravaganze né exit strategy; se la linea non va bene il mio mandato è a disposizione»
Non giovano certo in questo momento le eventuali dimissioni del vicepremier: va tenuto conto ancora una volta, però, delle forti differenze di pensiero all'interno dell'Unione.

06 luglio 2006

Sul decreto Bersani

Non ho ancora avuto tempo di esaminare per bene il Decreto Bersani, ma le critiche mosse dall'articolo di Schegge di Vetro mi sembrano assolutamente eque e ragionate.
Non entro nel merito delle singole misure, sulle quali - come ripeto - non ho ancora avuto tempo di ragionare con attenzione. Una cosa in particolare vorrei però segnalare:

Per cinque anni, in tutti i giorni dispari, la sinistra ha urlato contro l'autoritarismo berlusconiano rinfacciando il ricorso a certi strumenti (fiducia, deleghe e decreti) che sono stati costantemente definiti come il funerale della democrazia. Il governo di sinistra cosa fa? Pretende di riformare i sistemi corporativi giusto con un decreto, alla faccia della necessità di concertare con le parti sociali eccetera eccetera.

Infatti. La questione non è chiara.
Wikipedia ci viene in aiuto:

Il decreto-legge è un atto normativo avente forza di legge regolato dall'art. 77 della Costituzione della Repubblica Italiana.
Può essere adottato dal governo, senza l'autorizzazione preventiva delle Camere, solo in casi di necessità ed urgenza; la sua validità è limitata nel tempo, per cui nel caso non sia convertito in legge dal Parlamento entro sessanta giorni dalla sua emanazione decade automaticamente; tuttavia il Parlamento ha facoltà di regolare i rapporti giuridici sorti sulla base del decreto non convertito in legge.
La natura eccezionale ed urgente di questi provvedimenti è sottoposta alla valutazione discrezionale dallo stesso governo, ed è questo fatto che ha determinato in particolare nei decenni 1970 e 1980 un abnorme ricorso a tale procedura, aggravato dalla prassi di reiterare il medesimo decreto innumerevoli volte in assenza di conversione in legge; questo determinava la continuata validità dello stesso decreto anche per molti anni, rendendo politicamente ingestibili le conseguenze di una sua eventuale decadenza e costringendo di fatto il Parlamento alla conversione in legge. La Corte costituzionale con sentenza (n. 360 del 1996) ha posto fine a questo fenomeno dichiarando illegittima ogni reiterazione di decreti-legge giunti a scadenza.


Scusate, ma non riesco proprio a vedere la necessità e soprattutto l'urgenza che hanno portato a pubblicare il provvedimento...
Sinceramente mi sembra semplicemente un trucchetto per bypassare l'iter burocratico definito per la ratificazione delle leggi...

Sono molto perplesso.

26 giugno 2006

Dichiarazioni opinabili

Mentre la maggioranza di governo si prepara a festeggiare l'ultima grande impresa (la vittoria del "NO" sul "SI" per il referendum costituzionale, su cui scriverò in seguito), il Ministro della Salute presenta (e SI presenta, visto che è il primo atto ufficiale per questo Dicastero) un provvedimento assolutamente populista e, sinceramente, pericoloso.

È «mia intenzione elevare, con atto amministrativo, il quantitativo massimo di cannabis detenibile senza incorrere nella presunzione di spaccio e in provvedimenti punitivi fino all'arresto e al carcere».

La notizia arriva con un tempismo assolutamente formidabile rispetto alla pubblicazione di uno studio di Raimondo Pavarin (dell'Osservatorio epidemiologico dipendenze patologiche dell'Ausl di Bologna) su quanto sia in aumento l'assunzione di sostanze stupefacenti da parte delle persone, con particolare attenzione alla composizione sociale e anagrafica dei soggetti.

D'accordo, si parla di cocaina e non cannabis, ma non sono molto convinto dell'affermazione "non c'è relazione con l'uso di eroina e altre sostanze 'pesanti"...quando la "soddisfazione" data dalla canna svanisce, chi è incline ad assaporare i paradisi chimici molte volte passa allo step successivo.

In sostanza io NON SONO d'accordo con il provvedimento ventilato dal Ministro: io sono dell'idea che sia sempre meglio prevenire che curare.
Sarò all'antica, sarò reazionario: continuo però ad essere convinto che troppa libertà in determinati ambiti possa essere deleteria.

13 giugno 2006

Il mistero del cuneo fiscale

Non è ancora chiaro su cosa andrà ad agire il Governo per attuare la famosa riduzione del cuneo fiscale, uno dei capisaldi della propaganda elettorale di Romano Prodi, ma è lampante che non si tratterà di un'operazione facile, e soprattutto c'è il rischio che le "tante teste, tante idee" del nuovo esecutivo non riescano ad accordarsi sui punti di intervento.

A tale proposito è molto interessante l'analisi proposta dal blog Schegge di Vetro: le conclusioni tratte dall'articolo sono tutt'altro che confortanti.
Vale la pena, come al solito, leggere e poi elaborare personalmente quale delle ipotesi sia la più verosimile, o se addirittura ce ne possano essere altre.

08 giugno 2006

Iniziamo con un autogoal

Ma non sto parlando di Mondiali.
Mi riferisco invece alle ultime esternazioni del Presidente del Consiglio, intervistato dal giornale tedesco Die Zeit:

D: La nostra cancelliera fa già a volte fatica a guidare una coalizione di due soli partner. Ci spieghi come farà a tenerne insieme nove.
R: "All'interno dei vostri due partiti di coalizione esistono quaranta diverse correnti, non solo nove! I tedeschi, mi perdoni la franchezza, hanno impiegato molto più tempo a stringere il patto di coalizione rispetto a noi. Ci hanno messo due mesi! In un mese io ho fatto eleggere i presidenti delle due Camere, un presidente della repubblica, formato il governo e superato il voto di fiducia. Siamo italiani, ma mi sembra che da voi il tutto proceda con molta più fatica. Noi abbiamo solo più folklore, Rifondazione Comunista, i Comunisti Italiani. Ma a confronto di Lafontaine, è qualcosa di abbastanza innocuo".


Secondo me è un grave passo falso quello di aver definito "folklore" due partiti alleati come Rifondazione e i Comunisti Italiani: gli esponenti di questi due movimenti potrebbero (e sicuramente sarà così) sentirsi insultati e presi in giro.
Ricordo che nella scorsa legislatura, Berlusconi era continuamente additato come responsabile del declino dell'immagine italiana all'estero per le sue "boutades" (Prodi pare comunque aver ereditato parte di quello stile: si noti la simpatica barzelletta alla fine dell'intervista). Se non altro il leader della CdL non ha mai definito con termini ironico-spregiativi i partiti della propria coalizione.

Poi non capisco quale contributo avrebbe portato lui nel meccanismo di elezione del Presidente della Repubblica: mi sembra che sia un atto che doveva comunque avere luogo in quel momento storico, secondo quanto sancito dalla Costituzione, indipendentemente da chi ci fosse al governo!

Nel contesto di una successiva risposta, Prodi afferma:

Tutti hanno chiara la situazione: via io, via il governo. Se il governo cade resteremo i prossimi sessant'anni all'opposizione.

Anche in questo caso mi sembra di scorgere poco rispetto per gli alleati politici: dalla frase si evince la propria convinzione di essere l'unico in grado di guidare efficientemente la coalizione del Centrosinistra, ed in particolare di guidarla nel compito del Governo. La quale, peraltro, è un'affermazione opinabile (vedasi il Governo Prodi I)

Ancora:

D: Le riforme comporteranno però un qualche costo. Ogni anno la giustizia italiana viene richiamata per la sua lentezza dalla corte europea per i diritti dell'uomo. Invece di lavorare con più efficacia il tribunale di Roma ha lamentato di non avere più carta per le sentenze, con 700.000 cause civili pendenti.
R: "Forse lì manca anche la carta igienica. E' questa la situazione che ci ha lasciato il governo Berlusconi. Non ha diminuito le imposte e al contempo ha ridotto gli investimenti. Le spese statali sono comunque aumentate vertiginosamente. C'è stato uno spreco incredibile. Ho ridotto la mia scorta dalle 51 persone ingaggiate da Berlusconi a 32 e la considero ancora un'esagerazione. Il nuovo leader dell'opposizione impiega attualmente 31 guardie del corpo a spese dello stato".

Dunque, sulla questione dei Giudici e delle cause che gestiscono (e COME le gestiscono, soprattutto), rimando alla discussione sul blog Delirium Fremens, limitandomi a segnalare come forse si otterrebbe un risultato positivo se si snellisse per legge buona parte della burocrazia nei cui meandri le pratiche giudiziarie giacciono sepolte, e se si disincentivasse l'uso (spesso strumentalmente politico da AMBE le parti) di querele, diffamazioni et similia.
Ivi compreso ovviamente l'accanimento giudiziario contro Silvio Berlusconi con intento piazzaleloretistico.

Per quanto riguarda la riduzione delle persone a spese dello Stato, vorrei ricordare come il numero dei Ministri (e soprattutto quello dei sottosegretari) con questo esecutivo sia decisamente aumentato: sarebbe stato magari il caso di applicare dei tagli soprattutto lì, visto e considerato che un Ministro o un Sottosegretario guadagnano sicuramente di più di un bodyguard.

Dulcis in fundo egli imputa al Governo Berlusconi il non aver abbassato le imposte: forse ho capito male, ma mi pare che l'obiettivo della manovra fiscale sia quello di aumentarle ancora. O forse questa non è l'intenzione di Padoa-Schioppa e Visco?

Sulle esternazioni su Berlusconi stenderei un velo pietoso per non diventare a mia volta offensivo: mi limiterò a citare un paragone letterario con "La volpe e l'uva" di Fedro.
In questo caso chi, non riuscendo per incapacità a raggiungere l'obiettivo conseguito invece dall'avversario, ne dà la colpa alla malafede e alla slealtà di quest'ultimo.

Nomine (o almeno, tentate tali) opinabili

È di ieri la notizia che la presidente "in pectore" della Commissione Difesa del Senato, l'ottantaduenne senatrice di Rifondazione Comunista Lidia Menapace, ha "sorprendentemente" perso alle votazioni per tale carica, a vantaggio dell'esponente dell'Italia dei Valori Sergio De Gregorio (con l'appoggio della Casa delle Libertà).
Naturalmente la signora Menapace ha avuto subito la signorilità di sottolineare come questo risultato sia frutto della malafede, dell'inghippo.

Ora, è noto che il senatore De Gregorio è oggettivamente incline a cambiare schieramento con disinvoltura: l'anno scorso, alle regionali campane, nel giro di un mese si è candidato come leader della associazione "Italiani nel mondo", quindi per Forza Italia, per la Dc e finalmente per l'Idv per le politiche del 9 e 10 aprile.
Nonostante l'elezione del personaggio in questione possa sollevare più di un "caveat", ci sono buone ragioni per aver scartato la signora Menapace.
  1. In primis, e lungi da me essere irrispettoso, dopo l'elezione dell'85enne Napolitano a Presidente della Repubblica, e la propugnata nomina dell'87enne Andreotti alla presidenza del Senato, l'elezione di una persona di 82 anni a tale carica sarebbe rientrata perfettamente nel quadro de "Il vecchio che avanza"...mentre da tempo si sente la necessità di un rinnovamento e di un ringiovanimento di tutto lo scenario politico.
  2. Secondo, ma non in ordine di importanza, le sue idee in fatto di difesa sono alquanto balzane: è notorio infatti che ella non sia una sostenitrice delle Forze Armate in genere e delle Frecce tricolori in particolare, da quanto si evince da una sua recente affermazione
Ma questa vicenda, soprattutto, porta ancora una volta alla ribalta la precarietà dell'accozzaglia di Governo, capitanata da Romano Prodi. Come scrive la Gazzetta del Sud:

Il caso Menapace porta alla ribalta la questione di fondo: chi ha vinto le elezioni? Se le ha vinte Prodi, le molte anime della sua coalizione debbono incarnarsi in un soggetto collettivo - il governo - che tutte le rappresenta senza identificarsi con nessuna. Ma se ognuno dei partiti coalizzati si pretende vincitore in proprio, e quindi titolato a recitare una parte da protagonista nella commedia comune, tanto vale che il governo di centrosinistra chiuda bottega prima che salve di pomodori si abbattano sulla scena.
...
O il governo è una federazione di tribù, ognuna con un proprio lotto di presenza politica, ovvero è l'espressione del programma comune fatto dei contributi e delle rinunce di ciascuno.

Lo scenario è reso ancora più grottesco dalla faida interna all'Italia dei Valori, dopo l'elezione di De Gregorio! E questo rafforza ancora una volta l'idea che se nemmeno all'interno dei partiti della coalizione di Governo non sussiste un intento comune, è ben difficile che tutta l'orchestra riesca ad andare d'amore e d'accordo se non episodicamente.

P.S.: Come è da esecrare l'affermazione di Enzo Biagi all'indomani dell'elezione di Letizia Moratti a Sindaco di Milano («Un tempo le signore si dedicavano al ricamo. La signora Letizia ha scelto la politica»), allo stesso modo è da sottolineare negativamente il commento del presidente dei deputati di Alleanza nazionale Ignazio La Russa in questa circostanza, quando afferma «Mi felicito con i senatori di An che, con il loro voto, hanno fatto in modo di far tornare nell'oblio questa signora che, se ne avesse, farebbe meglio a occuparsi dei nipotini»! Una brutta caduta di stile per un uomo politico che diversamente ho sempre stimato profondamente.

06 giugno 2006

Botta e risposta

Prima reazione alla dichiarazione di manovra di Padoa-Schioppa.
E proviene da un organismo che storicamente, e praticamente nel periodo preelettorale, ha sempre abbracciato le ideologie della sinistra: un sindacato!

Significative le parole di Luigi Angeletti, leader della Uil:

"Cominciamo male. Il Paese non ha bisogno di manovre aggiuntive, ma di politiche per la crescita. Ma non si era detto che non si sarebbe fatta una politica dei due tempi? Non si era detto che non si doveva pensare prima al risanamento e poi alla crescita?"

A questo punto direi che si prospetta un quinquennio (a voler essere generosi) di completo relax per il centrodestra, tanto l'opposizione la fanno già gli stessi alleati del Governo!

Correva il giorno...

...31 maggio quando Prodi ribadiva ancora che non si sarebbe fatta la "manovra-bis".
Oggi, dopo il conclave a San Martino in Campo, la musica è definitivamente cambiata.

Al termine della due giorni di San Martino in Campo, il Professore ha sfrondato dai suoi discorsi la prudenza dei giorni scorsi. Ai ministri, già rimasti impietriti per la relazione svolta da Tommaso Padoa-Schioppa, non ha risparmiato dosi massicce di realismo. L'aggiustamento del nostro bilancio è "una scelta obbligata" in presenza di conti pubblici tanto disastrati. "E allora - ha detto a chiare lettere - se dobbiamo fare presto, tanto vale farla il prima possibile. Anche subito".
Insomma, l'annuncio potrebbe essere questioni di giorni. La squadra di governo l'ha capito e in parte l'ha anche metabolizzata. "Non siamo cacciatori di manovre e il governo ha tentato di schivarla - ha ammesso Giulio Santagata, il più prodiano dei ministri - ma stavolta...".


L'ennesima smentita, l'ennesima conferma che il Capo dell'Esecutivo è tutt'altro che affidabile: dovrebbe imparare che, nella sua posizione, è prudente avere dati certi in mano prima di parlare...altrimenti si corre il rischio che la popolazione (la cui maggioranza - sebben risicatissima - l'ha votato) creda che la si stia menando per il naso...

P.S.: In un articolo da me già precedentemente riportato, si trova questa citazione del Professore, alquanto profetica:

"Io non prometto mai, mantengo prima di promettere"

Per adesso ha FALLITO!

05 giugno 2006

Grandi manovre

In risposta al post del 31 Maggio "Decidetevi...", ecco la prima decisione: nessuna manovra bis (per il momento, beninteso!), ma aumenti in vista per Irap e Irpef in sei Regioni che hanno superato il budget di spesa concesso.

Le sei Regioni che hanno superato il budget di spesa concesso in misura superiore al 7% sono Liguria, Campania, Lazio, Abruzzo, Molise e Sicilia. Padoa-Schioppa ha detto che saranno previsti aumenti automatici delle aliquote Irap e Irpef per i sei enti locali che hanno superato i tetti.

Sono sicuro che gli elettori del centrosinistra nelle citate regioni staranno facendo i salti di gioia.

Dell'età pensionabile

Ricordo che si usava criticare parecchio Silvio Berlusconi per le sue uscite sull'innalzamento dell'età pensionabile.
Peccato che, cambiato l'esecutivo, la faccenda non sia modificata...anzi!

Dice Mario Draghi, Governatore della Banca d'Italia:

Per il governatore è necessario innalzare l'età media effettiva del pensionamento. "Solo un innalzamento significativo dell'età media di pensionamento può conciliare l'erogazione di pensioni di importo adeguato con la sostenibilità finanziaria del sistema contributivo", ha detto Draghi. "La spesa per pensioni è pari al 15,4 per cento del prodotto interno lordo - ha esordito il governatore - quasi un quarto è assorbito da pensioni di vecchiaia e anzianità versate a persone con meno di 65 anni. L'uscita dalle forze di lavoro è massima in corrispondenza dei requisiti minimi di pensione. Negli ultimi anni, dopo che le riforme introdotte li hanno innalzati, l'età media di uscita è stata in Italia intorno ai 60 anni; è di 61 in Germania, di 62 nel Regno Unito, di oltre 65 negli Stati Uniti. Le donne e gli uomini di sessant'anni hanno ora davanti a sé un periodo di vita di 25 e 21 anni". "L'allungamento della vita lavorativa - ha quindi aggiunto - aiuterà anche ad aumentare il tasso di partecipazione al mercato del lavoro".

Personalmente a me l'idea non è mai piaciuta: non trovo logico far lavorare le persone fino a quell'età. La gente lavora per vivere, non vive per lavorare!
Cominciamo invece a ripensare ad altri sprechi, come le pensioni "baby" oppure il fatto che i parlamentari percepiscano una pensione dopo essere stati in carica SOLO metà legislatura (ossia: se un Governo cade dopo 2,5 anni i parlamentari hanno diritto comunque a un vitalizio)

E, vista l'entità degli emolumenti percepiti da questi ultimi, direi che sarebbe un bel risparmio per lo Stato!

31 maggio 2006

Decidetevi...

Prodi anche oggi continua a ribadire che non si è parlato di una "manovra-bis" né dei tempi entro cui l'Italia sarà in grado di rientrare nei parametri previsti...
Eppure questo contrasta fortemente con quanto dichiarato nei giorni passati dai ministri Padoa Schioppa e Visco...

A chi dobbiamo credere? Cosa hanno deciso di fare?

Non sono ASSOLUTAMENTE d'accordo

La notizia d'attualità oggi è la promessa della grazia per Adriano Sofri fatta dal neoministro alla Giustizia Clemente Mastella.

Questa la spiegazione del ministro:

"La verità è che, dopo 34 anni da quei fatti, Sofri è una persona molto malata a cui si può offrire un gesto di spontanea umanità", ha detto il ministro Mastella nell'intervista al settimanale. Mastella ha concluso dicendo che spiegherà i motivi della sua decisione alla famiglia Calabresi: "Spiegherò che concedere la grazia come gesto di umanità a un uomo che vive gravi problemi di salute non significa automaticamente scomodare la categoria del perdono. Una categoria che attiene solo alla libera coscienza di ognuno".

Mi dispiace, ma secondo me non è motivazione sufficiente lo stato di salute del carcerato: è stato riconosciuto colpevole nel 1997 come mandante dell'omicidio Calabresi, un delitto effettuato sulla scia di una ipotetica responsabilità del graduato nella morte dell'anarchico Giuseppe Pinelli durante gli interrogatori per la strage di Piazza Fontana.
Oltretutto, come riportato da Wikipedia, "L'inchiesta della magistratura sulla morte di Pinelli, condotta da Gerardo d'Ambrosio, definì il fatto come morte accidentale (Pinelli sarebbe caduto dalla finestra in seguito ad un malore), ed accertò che il commissario non si trovava nella stanza al momento del fatto."

Alla luce di tutto questo, concedere la grazia ad una persona nella posizione di Sofri coincide col legittimare in buona misura la ribellione armata alle forze dell'ordine e la guerriglia.
Questa cosa mi indigna profondamente, e spero che il provvedimento non vada in porto.

P.S.: Una notizia dell'ultima ora riferisce che il provvedimento sarà esteso anche ad Ovidio Bompressi, riconosciuto quale esecutore materiale dell'omicidio. In questo caso non sussiste neppure l'attenuante dello stato di salute del medesimo.

30 maggio 2006

L'inizio della disillusione

Nel periodo precedente le elezioni del 9-10 aprile, Paolo Mieli si era schierato con il suo giornale a favore del centrosinistra.
Mieli sosteneva che il centrosinistra avesse "i titoli atti a governare al meglio per i prossimi cinque anni"

È quindi una strana sensazione leggere l'editoriale di Dario Di Vico del 26 maggio, relativo alla percezione del nuovo esecutivo da parte di Confindustria...
Ecco alcuni estratti:

Tutto è in alto mare, la politica stenta a riguadagnare le sue prerogative e mai come adesso il potere appare liquido.
...
Sono stati scelti per i posti di massima responsabilità uomini dotati di robusta esperienza pubblica e di buon alfabeto politico, ma lo scettro quello no, quello sembra essere rimasto per aria e tutti coloro che pure si sono candidati a tenerlo saldamente nelle loro mani paiono ancora in attesa.
...
Il deficit di politica lo si rintraccia nella mancanza di una vera agenda di priorità, lo si ritrova nell’imperversare delle lobby di tutti i tipi e nella tutt’altro che modica quantità di veleni che continuano ad essere iniettati nel corpo della pubblica opinione.
...
È il risultato del programmismo, aver concordato un programma dell’Unione troppo largo, un menu che accontenta tutti i gusti ma che tradisce l’indulgenza del cuoco.

Insomma, il giornalista del Corriere sottolinea come, anche dopo la definizione dei dicasteri e di chi li dovrebbe reggere, si abbia la sensazione di una situazione precaria e di una disarmonia di fondo nell'ambito della coalizione vincente.

E anche l'atteggiamento nei confronti di Confindustria è risultato insoddisfacente, con Prodi e il neo-ministro delle Attività produttive Pier Luigi Bersani scontati e didascalici.

Gli imprenditori aspettavano la politica, se non quella delle svolte storiche almeno quella sapiente capace di individuare obiettivi e strumenti della sua azione. Quando si lavora in scarsità di consenso, di risorse e di tempo si dovrebbe procedere adottando il criterio logico della selezione, Prodi e Bersani hanno scelto invece quello dell’accumulo dei temi e delle indicazioni.

Evidentemente le aspettative del giornale milanese erano troppo alte, ma ora anche esso si è dovuto arrendere all'evidenza dei fatti.
Come scrive LegnoStorto:

La priorità di Mieli e dei suoi emuli era però quella di sbarazzarsi di Berlusconi, confidando che nella vittoria della sinistra avrebbero avuto un peso decisivo le forze riformiste. Hanno perso ambedue le scommesse: Berlusconi è sempre al centro della politica italiana e le forze riformiste nel centrosinistra valgono come il due di bastoni quando si gioca a poker.

Senza voler fare della tifoseria, mi pare che il nuovo Governo abbia una lunga strada da percorrere, indipendentemente da quello che ha fatto il precedente.

25 maggio 2006

A pensare male...

...si fa peccato, ma sovente ci si azzecca!
E forse Silvio Berlusconi stavolta ci ha preso quando dice che le elezioni per la circoscrizione "Estero" sono state aggiustate.

L’ Agenzia AISE, agenzia stampa quotidiana nazionale e internazionale nata in Italia nel 1975 dedicata agli italiani nel mondo (il cui Direttore responsabile è Giuseppe della Noce, attualmente anche il segretario generale della FUSIE - Federazione Unitaria Stampa Italiana all’Estero) ha battuto la notizia secondo cui due candidate dei Ds (Marisa Bafile, eletta, e Mirella Giai, non eletta) denunciano i brogli che avevano lo scopo di eleggere l'indipendente Edoardo Pollastri (in verità vicino all'ambiente della Margherita).

Pare che ci sia anche un video in cui si descrive il magheggio...

Spulciando qua e là...

Linkando la voce di Wikipedia relativa a Visco nell'articolo precedente, ho notato questo singolare episodio:

È stato condannato nel 2001 per abusivismo edilizio per via di alcuni ampliamenti illeciti della sua abitazione a Pantelleria, con una pena di 10 giorni di arresto, 20 milioni di lire di ammenda e l'ordine di riduzione in pristino dei luoghi, cioè la demolizione delle opere abusive.

Ma la Sinistra non era scandalizzata dal fatto che al Governo ci fosse gente inquisita e soprattutto condannata?

Il gatto, la volpe e i poveri fessi

Ricevuta la fiducia in modo plateale, il Governo comincia a lavorare.
Ed ecco che arrivano le prime voci preoccupanti dal settore Economia.

Ieri sera il neoministro Tommaso Padoa-Schioppa (la Volpe) ha incontrato il commissario europeo per gli Affari Economici Joaquin Almunia (mandato iniziato sotto la presidenza della Commissione di Romano Prodi).
Il busillis era il rientro del disavanzo pubblico, che il Governo Berlusconi si era impegnato a riportare sotto il 3% entro il 2007 dal 4,1% del 2005, livello più alto dal 1996.

Particolarmente interessante, nella notizia di agenzia della Reuters, il trafiletto:

Considerando che il governo intende ridurre entro il primo anno di cinque punti il cuneo fiscale sul lavoro, la manovra per il prossimo anno potrebbe raggiungere, se non superare i 30 miliardi di euro, grosso modo la cifra della manovra varata da Prodi nel 1996 per consentire alla lira di rientrare nello Sme e all'Italia di aderire dal 1999 all'euro.
La situazione economica, però, ha detto Prodi ieri, è "forse più grave del 1996" e il problema numero uno è la mancanza di crescita.
La strategia del governo dipenderà anche dalla Commissione Ue che in passato ha detto sì alla richiesta di maggior tempo per il rientro del deficit della Germania, ma potrebbe considerare l'Italia meno solida del suo vicino.


A queste già poco confortanti considerazioni fanno da corollario le dichiarazioni del viceministro Visco (il Gatto).

La tassazione sulle rendite finanziarie e la tassa di successione, misure presenti entrambe nel programma dell'Unione, «si faranno tutte e due». Lo ha confermato il viceministro all'Economia, Vincenzo Visco, parlando in Transatlantico. «Chi prima, chi dopo, verranno fatte entrambe», ha detto Visco, aggiungendo: «vedremo poi lo strumento tecnico» con cui attuarle.

In pratica, Visco annuncia agli italiani che stanno per arrivare le tasse sui Bot, sui Cct, sulle obbligazioni e sulle successioni...e questo ha scatenato le ire dell'ADUC (associazione per i diritti degli utenti e dei consumatori), che ha risposto a tono:

In una nota firmata dal presidente Paolo Mastrantoni, infatti, l’Aduc ricorda, innanzitutto ed in premessa, come attualmente esistano due aliquote, una al 12,5% per le "rendite" da capitale, (interessi, dividendi, e plusvalenze da titoli obbligazionari e azionari) e una al 27% per i depositi bancari, conti corrente e certificati. La differente tassazione ripropone lo strabismo dei vari governi sulla tassazione, afferma Mastrantoni, e per costoro (riferendosi a Visco ed al Governo) le "rendite" da depositi bancari sono diverse da quelle provenienti da investimenti azionari, che infatti vengono tassati in modo differente. L’Aduc, in sostanza, chiede dove stia la differenza sostanziale tra le due “imposizioni”. I depositi, afferma, vengono utilizzati dalle banche per i loro affari, cosi' come le azioni in borsa supportano le imprese nelle loro attivita', entrambe generano iniziative di vario tipo, industriali, artigianali. E il finale della nota emessa è tutto un affondo criticando il “riflesso” negativo di Visco quando tratta l’argomento rendite. Ognuno del proprio denaro fa cio' che vuole e se ne ricava dei redditi perche' dovrebbe essere considerato uno sterile parassita? Così prosegue l’Aduc che aggiunge: “Livellare su una unica percentuale i guadagni da capitale e da depositi significa incrementare le entrate di circa 2 miliardi di euro, che coprirebbe del 20% il maggior onere derivante dalla diminuzione del famigerato cuneo fiscale”. Insomma, conclude la nota di Mastrantoni, e' una operazione di "copertura" che viene giustificata con la tassazione sulle "rendite" finanziarie.

Ecco qua...il pranzo è servito!

Ora rimane una questione: se Padoa-Schioppa è la Volpe, e Visco il Gatto, chi sono i poveri fessi?
Provate un po' a fare delle ipotesi...

24 maggio 2006

C'è modo e modo

C'è modo e modo di dire le cose.

Non scenderò infatti a livelli beceri come quelli dell'opinabile On. Saia, però una cosa va detta: mettere a capo del Ministero della Famiglia una persona che non è neanche sposata mi pare un po' un controsenso!
Come riportato in un messaggio di un lettore di Metro News:

Cosa? Il ministero per la Famiglia alla Bindi? È come fare capo di una “giuria per sfilate di bellezza” l’on. Fassino! E Prodi dice di essere soddisfatto? Noi no! Per quanto riguarda il suo intervento “pro-coppie di fatto” penso ma che ne può sapere delle coppie di fatto se di “fatto non è (o fa) una coppia”? Complimenti a chi li ha votati!

22 maggio 2006

E io...? PAGO!

Vorrei portare alla vostra attenzione un articolo pubblicato su OtiMaster, che evidenzia alcuni costi derivanti da quanto espresso nel mio precedente post del 18 maggio:

"Il proposito di Prodi di smetterla di disperdere risorse si scontra con la realtà dei fatti, già la stessa esistenza di questo governo comporta un aumento di spese per le casse dello stato rispetto al precedente, l'esecutivo di Berlusconi era costituito da 24 ministri e 57 sottosegretari contro i 25 ministri e 73 sottosegretari dell’attuale, nonostante non vi sia una grande differenza l’aumento degli stipendi da erogare sarà eclatante circa 700.000 euro al mese in più."

E come mai succede questo?

"La ragione è semplice da spiegare: fra i membri del governo Berlusconi solo 5 ministri e 4 sottosegretari erano non parlamentari mentre nel governo Prodi sono stati imbarcati 4 ministri e ben 59 fra viceministri e sottosegretari non eletti in parlamento."

Vi pare un comportamento strano? Sinceramente anche a me.
Una spiegazione potrebbe essere la seguente:

"Questi membri esterni normalmente entrano in un governo per motivi tecnici, ma in un così elevato numero possono essere spiegati solo dal dover accontentare partiti, partitini e trombati di vario genere, purtroppo per le nostre tasche la necessità di Prodi di tenere insieme la sua variegata coalizione comporta che lo stipendio di chi non è stato votato venga adeguato a quello dei parlamentari eletti dal popolo."

Ah, ecco...bene!
Allora vi inviterei a considerare che questi circa 700.000 € all'anno andranno a persone extraparlamentari, ossia non elette dalla popolazione!

Molto limpido, e anche molto democratico, complimenti!
E tanto io - che pur avevo idee diverse per il governo - PAGO...e anche voi!

P.S.: Ah, date anche a uno sguardo a quest'articolo di Blondet...

18 maggio 2006

I giochi sono fatti

Il nuovo esecutivo è stato formato con la benedizione del nuovo Capo dello Stato Napolitano.
Non ho ancora avuto tempo di analizzare in dettaglio ciascun neoministro, ma prometto di farlo nei prossimi giorni con un po' di calma.

Nel frattempo, comincerei col segnalare alcune chicche (grazie al contributo dell'amico Mollea)

  • La Camera ha fatto passare una mozione che aumenta il numero di gruppi parlamentari (e quindi le relative spese). Bertinotti, da presidente super partes, ha partecipato alla votazione e ha votato a favore
  • I sottosegretari del nuovo governo sono 75. Se non mi sbaglio il precedente ne aveva una quarantina
  • 6 nuovi ministri sono di sesso femminile. Ciononostante si è trovato da ridire perché la Quota Rosa non è stata rispettata (siamo al 24%)

We wait and we wonder...

15 maggio 2006

Un'altra voce nel coro

Non poteva mancare lui nella ridda di voci che si susseguono a riguardo delle decisioni nell'ambito della "maggioranza": Clemente Mastella!
Ecco le sue dichiarazioni, riportate da Il Giorno:

«Non è davvero un bello spettacolo quello che stiamo offrendo.»
...
«Dovrebbero fare un partito assieme e stanno litigando su tutto, bloccando la formazione del governo. In più, quello del cosiddetto Ulivo e ' un arraffa arraffa mai visto.»
...
«O mi danno quell'unica cosa che avevo chiesto da tempo, oppure io davvero resto fuori dal governo»

A parte il fatto che sull'ultima frase ci starebbe bene un bel "E chi se ne frega?", il quadretto è sempre più allettante...

Peraltro, La Repubblica riporta anche un altro contributo del leader Udeur:

"Abbiamo parlato di metodo di lavoro e di metodo per la composizione del governo - ha detto Mastella al termine dell'incontro con Prodi - Noi abbiamo proposto il Lodo Spadolini che prevedeva, nella ripartizione dei dicasteri, con la Dc forte al 40%, la metà dei ministeri alla Democrazia cristiana e l'altra metà ai contraenti dell'alleanza. La stessa cosa proponiamo oggi tra l'Ulivo e gli altri partiti minori".

A che ora chiude il mercato rionale?

Il duumvirato

La bagarre sul numero e la natura dei Vicepresidenti del Consiglio si è conclusa con l'unico esito prevedibile (e che dà la misura della fermezza di polso del nostro caro futuro Premier): ci saranno DUE Vicepremier, D'Alema per i Ds e Rutelli per la Margherita.
Anche in questo caso si è voluto accontentare tutti i pretendenti e Prodi si è travestito da Arlecchino Servitore di due Padroni (costume che, come ben testimoniano i suoi trascorsi nei confronti di Francia e Germania, gli calza a pennello).

Ma anche questo, guarda caso, non piace a tutti i commensali seduti al tavolo della vittoriosa coalizione! Diliberto, nella già altrove citata intervista a L'Unità, si pone nel seguente modo:

Il governo avrà due vicepremier. Che ne pensa?
«Mi sembra una decisione squilibrata. C´è un premier che rappresenta tutti ma che viene dalla Margherita. Mi sembrava naturale che ci fosse un solo vicepremier. Ma siccome sono dinamiche che riguardano i Ds e la Margherita, per rispetto accetto quello che viene proposto».

Gli scricchiolii sono sempre più prominenti, ma lui non può sbilanciarsi...ed infatti risponde in modo inequivocabile alla domanda successiva:

È ottimista sulla tenuta del governo?
«Abbiamo il dovere di esserlo».

Il cronometro continua a ticchettare...

P.S.: Molto istruttivo anche questo articolo de La Stampa

La difficile convivenza

Pronti via e già gli alleati si guardano in cagnesco. Le gufate partigiane successive all'esito delle elezioni si stanno rivelando persin troppo fondate.

Dopo la grana del Vicepremier citata qualche giorno fa, oggi il Corriere della Sera fa il punto su un altro oggetto del contendere: il Dicastero della Difesa. Nessuna esclusione di colpi tra Comunisti Italiani e Rosa nel Pugno!

«L'idea che una persona a favore della guerra come la Bonino vada alla Difesa francamente non mi piace e confido che Prodi accetti i miei consigli», dice Oliviero Diliberto infilandosi negli uffici del leader dell'Unione.
...
«La nomina della Bonino sarebbe un segno di continuità col governo Berlusconi — incalza Marco Rizzo — visto che tra le sue posizioni e quelle di Martino non ci sono differenze».
...
«Vorrei ricordare che Diliberto e il suo partito si schierarono a difesa di Saddam», ribatte Daniele Capezzone. E Roberto Villetti: «Non accettiamo lezioni di pacifismo da chi ha simpatie politiche per il regime di Castro».


Un bel botta e risposta, non c'è che dire...

L'Unità si limita a riferire il punto di vista di Diliberto, mentre La Repubblica liquida il caso in poche righe.
Il Giornale, com'è comunque ovvio, distribuisce sferzate gongolanti a sinistra e sinistra...ma tra l'altro cita una importante frase di Manuela Palermi, capogruppo di Pdci-verdi al Senato:

«Si profila un’intollerabile occupazione di tutti i dicasteri che trattano di cultura, scuola, università, ricerca e comunicazioni, da parte di un solo gruppo parlamentare: l’Ulivo».

Troppi gatti e troppa poca trippa...e continua ad evidenziarsi come le crepe in questa alleanza di vetro siano tenute assieme con la colla: non importa quanto sia trasparente quest'ultima, i segni si vedono, e la tenuta è a tempo!

12 maggio 2006

Comincia la bagarre

È partito il totonomine per il costituendo Governo e, puntuali come un orologio svizzero, cominciano ad emergere i primi malumori.
Troppi ambiscono alla poltrona di vicepremier, alcuni vagheggiano invece di abolire tale carica...

Giusta l'osservazione fatta dal mio amico Mollea:

Era più che prevedibile. Troppi galli nello stesso pollaio e poche poltrone

L'articolo di Repubblica citato nel link precedente infatti osserva:

Tra Quercia e Dl è muro contro muro. Rutelli punta a fare il vice premier con delega alla Cultura e turismo. Fassino in un'intervista a Repubblica radio spiega: "Delle due sfide, quella del governo e quella del partito democratico, sono orientato a farne una". Dedicarsi solo al partito? I suoi supporter al Botteghino dicono che cercheranno di convincerlo a entrare comunque nel governo.

Anche La Stampa fa il punto sul problema, e afferma:

Ecco, quindi, la grana che Prodi dovrà risolvere in questo fine settimana. E la segretaria di stamane dei Ds diventa fondamentale per la futura composizione del governo, nel quale potrebbe entrare anche Giuliano Amato in quota Prodi. I Ds non lo vogliono nelle proprie caselle e continuano a dire che i loro ministri 9 erano e 9 devono rimanere.
Amato non gradirebbe la Giustizia e punta agli Interni, un dicastero che però sarebbe già assegnato ad Arturo Parisi. Ma l’ingresso di Amato nel governo obbligherebbe Prodi a rimodulare tutto il puzzle dei ministri di serie A. Un’altra ipotesi che circola è che Enrico Letta entrerebbe nel governo come sottosegretario alla presidenza del Consiglio, seguendo le orme dello zio Gianni.


Riuscirà la corazzata sinistrorsa ad arrivare nel porto del Governo senza schiantarsi prima su questi frangiflutti?
Prudenza consiglierebbe anche di evitare troppe botte sulle fiancate, perché alla lunga potrebbero logorare la tenuta dello scafo...

10 maggio 2006

Ora lo schieramento è completo

Oggi è stato eletto l'undicesimo Presidente della Repubblica: Giorgio Napolitano.
Ma chi è il nuovo Capo dello Stato?

Come recita l'articolo:

Il diessino Giorgio Napolitano è il primo presidente della Repubblica che proviene dal Partito comunista italiano. Prima di lui erano stati eletti al Quirinale un socialista (Sandro Pertini), un socialdemocratico (Giuseppe Saragat), due liberali (Enrico De Nicola e Luigi Einaudi), cinque democristiani (Giovanni Gronchi, Antonio Segni, Giovanni Leone, Francesco Cossiga e Oscar Luigi Scalfaro) e un indipendente (Carlo Azeglio Ciampi).

Vediamo qualche dato (da Wikipedia)
Nato il 29 giugno 1925 a Napoli, nel 1942, a soli diciassette anni, fondava un gruppo antifascista e comunista che nel corso della Seconda guerra mondiale prenderà parte a numerose azioni nella resistenza contro i nazisti. Nel 1945 aderì al Partito Comunista Italiano, di cui fu segretario federale a Napoli e Caserta. Due anni dopo, nel 1947, si laureava in giurisprudenza all'Università di Napoli, con una tesi di economia politica.
Come alla maggioranza del PCI dell'epoca, gli viene ascritta la responsabilità di non aver condannato la repressione staliniana dei moti polacchi e ungheresi negli anni '50.
Esponente della corrente moderata e socialdemocratica (capo cioè dei cosiddetti miglioristi), nel luglio del 1989 fu ministro degli esteri nel governo-ombra del PCI, da cui si dimise all'indomani del congresso di Rimini, in cui si dichiarò favorevole alla trasformazione in Partito Democratico della Sinistra.

Napolitano è stato presidente della Camera dal '92 al '94, sostituendo Scalfaro che nel frattempo era diventato Presidente della Repubblica. In questo periodo all'interno del PCI prevale, in politica estera, la sua linea "piena e leale" solidarietà agli USA e alla NATO, la quale avrà la sua definitiva consacrazione nella guerra del Kosovo (1999).

Nominato Ministro dell'Interno da Prodi nel 1996, propone quella che diverrà nel luglio 1998 la Legge Turco-Napolitano, che istituisce i Centri di permanenza temporanea (CPT) per gli immigrati clandestini.
Dal 1999 al 2004, tra le fila dei Democratici di Sinistra, ricopre la carica di Presidente della importante Commissione Affari Costituzionali (AFCO) che, secondo il "CAPO XVI - Articolo 75" del Regolamento della Camera (modificato il 23.07.1987) ha il seguente mandato:

"La Commissione affari costituzionali e la Commissione lavoro, quando ne siano richieste a norma del comma 1 dell'articolo 73, esprimono parere, rispettivamente, sugli aspetti di legittimità costituzionale del progetto di legge e su quelli concernenti il pubblico impiego. La Commissione affari costituzionali può altresì essere chiamata ad esprimere parere sui progetti sotto il profilo delle competenze normative e della legislazione generale dello Stato."

Dal settembre del 2005 è senatore a vita (almeno su questo, quando decadrà dalla carica, risparmieremo).

Bene, così lo spostamento a sinistra dell'Arco Costituzionale è stato completato.
Io personalmente avrei preferito un Presidente meno schierato e più giovane...

Vedremo cosa succederà.