15 maggio 2006

La difficile convivenza

Pronti via e già gli alleati si guardano in cagnesco. Le gufate partigiane successive all'esito delle elezioni si stanno rivelando persin troppo fondate.

Dopo la grana del Vicepremier citata qualche giorno fa, oggi il Corriere della Sera fa il punto su un altro oggetto del contendere: il Dicastero della Difesa. Nessuna esclusione di colpi tra Comunisti Italiani e Rosa nel Pugno!

«L'idea che una persona a favore della guerra come la Bonino vada alla Difesa francamente non mi piace e confido che Prodi accetti i miei consigli», dice Oliviero Diliberto infilandosi negli uffici del leader dell'Unione.
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«La nomina della Bonino sarebbe un segno di continuità col governo Berlusconi — incalza Marco Rizzo — visto che tra le sue posizioni e quelle di Martino non ci sono differenze».
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«Vorrei ricordare che Diliberto e il suo partito si schierarono a difesa di Saddam», ribatte Daniele Capezzone. E Roberto Villetti: «Non accettiamo lezioni di pacifismo da chi ha simpatie politiche per il regime di Castro».


Un bel botta e risposta, non c'è che dire...

L'Unità si limita a riferire il punto di vista di Diliberto, mentre La Repubblica liquida il caso in poche righe.
Il Giornale, com'è comunque ovvio, distribuisce sferzate gongolanti a sinistra e sinistra...ma tra l'altro cita una importante frase di Manuela Palermi, capogruppo di Pdci-verdi al Senato:

«Si profila un’intollerabile occupazione di tutti i dicasteri che trattano di cultura, scuola, università, ricerca e comunicazioni, da parte di un solo gruppo parlamentare: l’Ulivo».

Troppi gatti e troppa poca trippa...e continua ad evidenziarsi come le crepe in questa alleanza di vetro siano tenute assieme con la colla: non importa quanto sia trasparente quest'ultima, i segni si vedono, e la tenuta è a tempo!

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