05 maggio 2006

To do - Part II (ancora opinione internazionale)

Ora è giunto il turno per il presidente dell'Eurogruppo Jean Claude Juncker di ammonire il futuro premier sulle priorità da rispettare.

Degno di nota in particolare il seguente passaggio:

A chi gli ha chiesto se l'Italia, analogamente a quanto è successo per la Germania, potrebbe ricevere dall'Europa un anno in più di tempo per riportare il rapporto deficit-pil sotto il tetto del 3%, rispetto alla scadenza originale fissata alla fine del 2007, Juncker ha risposto che "l'Italia è un caso diverso. L'Italia è l'Italia".

Il signor Juncker, inoltre, dispensa anche altri tipi di ammonimenti (che a casa mia si chiamano ingerenza, peraltro sapendo di avere di fronte un interlocutore più che disposto a compiacere i propri amici europei), che il capo del futuro esecutivo si affretterà senz'altro a mettere in opera:

"Padoa Schioppa al tesoro? - ha detto Juncker - applaudirei al 150%"

A buon intenditor poche parole...

Bene...evidentemente anche in questo caso tutti sono uguali, ma qualcuno è più uguale degli altri, ed ancora una volta veniamo considerati partecipanti di serie B all'Unione Europea...

Visto il vassallaggio dimostrato dal precedente governo Prodi verso Germania e Francia, non ho ragione di credere che la situazione sia destinata a migliorare!

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