11 ottobre 2006

Anche i sindacati nel loro piccolo si incazzano

Questo governo (si fa per dire) è riuscito dove decenni di trattative hanno fallito: mettere d'accordo Confindustria e Sindacati. Almeno su un punto: la Finanziaria 2007 fa schifo!

Nel documento a sei mani del 3 ottobre, CGIL CISL e UIL professano il loro plauso alla ridefinizione delle aliquote IRPEF e agli impegni di spesa per il Mezzogiorno, oltre all’innalzamento della no tax area per i pensionati.

Tuttavia neanche loro mancano di segnalare come tutto il provvedimento sia stato redatto in modo approssimativo, senza punti di riferimento chiari.
In particolare:

- Rispetto invece agli impegni assunti dal Governo in sede di concertazione sulla destinazione del 40% della riduzione del costo del lavoro ai lavoratori dipendenti, richiesta da CGIL CISL UIL, occorre che il Governo chiarisca se, quanto e come tale impegno sia compreso nella manovra.
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- (Valutiamo positivamente, NdR) la copertura dei rinnovi contrattuali dei pubblici, rispetto alla quale però chiediamo l’attivazione del tavolo negoziale per determinare la modularità delle risorse previste per il periodo 2006-2007.

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- non condividiamo la riduzione dei trasferimenti agli Enti locali e la successiva possibilità di aumenti di addizionali IRPEF, ICI e tasse di scopo rischiano di vanificare gli effetti delle riforma fiscale con pesanti conseguenze sulla tenuta del potere d’acquisto, sulla qualità delle prestazioni erogate e sui riflessi sul personale. Nel documento avevamo chiesto l’attivazione di un tavolo specifico di confronto col governo e le autonomie locali che non si è mai realizzato: ribadiamo l’esigenza urgente onde apportare correttivi visibili nel testo della finanziaria.
- Il Patto per la salute è costruito su linee strategiche apprezzabili, ma ribadiamo la nostra contrarietà alle misure di compartecipazione dei cittadini alle spese sanitarie, come i ticket, che incidono ulteriormente sul reddito dei lavoratori dipendenti.
- Non condividiamo la mancata previsione di risorse per la stabilizzazione dei lavoratori precari negli enti locali e nella sanità, Ricerca e Università.
- Pur apprezzando le misure previste per l’emersione del lavoro nero, per quanto riguarda la stabilizzazione del lavoro precario avanzeremo proposte di intervento e modifica al testo presentato, ribadendo la richiesta contenuta nel documento del 18.9 di un lavoro di legislatura per il superamento della precarietà verso una buona e stabile occupazione.
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- Per quanto riguarda l’istituzione del Fondo presso l’INPS per l’erogazione del TFR, riaffermiamo la priorità dello sviluppo della previdenza complementare e riteniamo necessario un confronto finalizzato ad un’intesa tra le parti sociali e l’esecutivo.
- Rivendichiamo la necessità della copertura del contratto del trasporto pubblico locale con l’indicazione nella legge finanziaria di risorse specifiche.

In pratica, cari signori, i contribuenti non sono fessi come voi credete, e non potete pretendere che abbocchino al vostro sventolio di grandi vantaggi mentre con l'altra mano gli sfilate gli Euro dal portafoglio!
L'abominio è poi rappresentato dalla norma sul TFR: il criterio per cui vengono presi i soldi dei lavoratori per tappare un buco che non si sa come riempire presenta un ostacolo così grosso che ci viene da chiedere se quando hanno redatto il testo abbiano fatto il gioco del telefono senza fili ove ognuno ha scritto una frase senza guardare quel che gli altri avevano scritto prima!
Quando uno dei succitati lavoratori andrà in congedo...DA DOVE TIRERA' FUORI I SOLDI L'INPS per pagargli la pensione???

Fortunatamente c'è una soluzione per ogni problema: basta innalzare l'età pensionabile agli 80 anni et voilà...niente più emergenza pensioni!

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