18 ottobre 2007

Una mastella di bestialità

Ieri l'homo ceppalonicus ha dato un'ulteriore prova della propria capacità cerebrale neanderthaliana. Egli prende atto dell'incremento della criminalità in modo assolutamente passivo: se si continua così fra un anno e mezzo le carceri saranno di nuovo piene e sarà necessario un nuovo indulto...mentre le vittime dei recidivi liberati si lasciano andare senza freni a scene di tripudio estatico, il brillante comico che imita un ministro della Repubblica (perché è solo un'imitazione, VERO? adesso salterà fuori il vero ministro a dire che finora abbiamo scherzato, VERO?) ha sfoderato con sfolgorante verve una battuta che ha fatto venire giù il teatro:

«Mi auguro che non ci siano episodi di violenza in carcere. Se succedesse, saremmo non un Paese civile, ma un Paese da piripicchio»

Ahahahahahahahahah, "piripicchio"! Impagabile!
Boutade degna delle migliori piazzate con la mossa e il fischio che al Bagaglino se la sognano!

Come è natura del miglior costume italico, si corre ai ripari affrontando l'effetto invece della causa. L'adagio "Prevenire è meglio che curare" è ignoto ai nostri statisti, e comunque contrasta stridentemente con la pratica del "proibito proibire" tipica di questi professionisti della "captatio benevolentiae".

Nel riproporre l'uso dei buoni vecchi lavori forzati per sfoltire la congestione delle carceri, colgo l'occasione di segnalare un ottimo esempio di "turn over" applicato in Bangladesh:

La prigione di Lakshmipur (Bangladesh) è attrezzata per 121 persone, ma ne custodisce più di 700. I detenuti devono pertanto usare i letti a turno: suddivisi in 6 gruppi, ciascuno di essi può dormirvi per sole quattro ore al giorno.
(Fonte: La Settimana Enigmistica)

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