13 novembre 2007

Aveva ragione Storace...

...quando suggeriva che il presidente della Repubblica fosse pronto per Villa Arzilla.
A parte il fatto di ricoprire un ruolo decisamente inutile nella politica italiana, Napolitano ieri ha fatto di nuovo sfoggio di opacità di pensiero e di dovizia di banalità, affermando (in relazione alla guerriglia di Bergamo e Roma susseguente la brutta faccenda dell'uccisione del ragazzo romano ad opera di un poliziotto, erroneamente etichettata dai colpevoli media come "L'ennesima tragedia legata al calcio vioento") che l'Italia non è rappresentata dalle immagini degli scontri tra ultras e Polizia.

Eh?

E dove sarebbero capitati, di grazia, questi gravi tafferugli? In Turkmenistan? In Nuova Zelanda? In Ruanda?

IN ITALIA, IMBECILLE! IN ITALIA!

E la responsabilità di essere arrivati ad un tale livello è essenzialmente dell'ignavia dello Stato, che - nel solito codardo mos italicus di fare la voce grossa con i deboli per CAGARSI ADDOSSO con i violenti - si consegna mani e piedi alle intemperanze delle fazioni facinorose, salvo poi correre agli pseudoripari dichiarando lo stop al campionato (di Serie B e C, tanto la serie maggiore già era sospesa per la Nazionale...per cortesia, Melandri, non siamo proprio così fessi!).

Bravi, bravi, complimenti vivissimi! Quand'è che cominciamo a SBATTERE IN GALERA gli esponenti del tifo violento organizzato e a TENERCELI, mandando a quel paese tutti i benparlanti del nessunotocchiCaino e del noallostatodipolizia?

Il Ministero dell'Interno è alla frutta, vincolato come tutto il resto di questo baraccone istituzionale al dover servire l'elettorato e gli amici (nella fattispecie i Paperoni del football show, per i quali chiudere gli stadi e scombinare il calendario delle partite di Serie A implicherebbe disguidi finanziari e di immagine). Naturalmente questi ominicchi politici tendono a favorire i secondi, ma non si stanno rendendo conto che i primi si stanno incazzando di brutto!
Temo che quanto abbiamo visto al TG in questi giorni non siano altro che i prodromi di qualcosa di ben più grosso che rischia di accadere se i nostri (diciamo così) governanti non si decidono una volta per tutte a prendere delle decisioni forti (che ovviamente saranno impopolari, ma chissenefrega!)

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