17 luglio 2008

Immunodeficienza



E così ieri la Camera ha avallato il poco-LODevolO Alfano.
Il vero problema è che ora il Cavaliere si è fatto prendere la mano ed ha sbandierato l'intento che io ieri avevo citato forse inconsciamente con scaramanzia: l'immunità parlamentare.

E qui proprio non ci siamo! Ovviamente sarà necessario capire COME intendano implementare un tale provvedimento, ma sta di fatto che nella sostanza si tratta di un'idea scandalosa!
Perseguendo un obiettivo di tal genere non si farà altro che rafforzare ancora di più (come se ne avessero bisogno) la posizione privilegiata della Casta (mi riferisco a tutto l'Arco Costituzionale, ovviamente), tracciando un solco sempre più profondo tra il trattamento dei pochi eletti e quello della gente che loro stessi dovrebbero rappresentare.
Io sono profondamente contrario ad ogni tipo di privilegio per i soggetti in questione (visto anche quanto sono profumatamente pagati per il lavoro che DOVREBBERO fare), ancora di più quando si parla di Giustizia!

Dice bene il Premier quando afferma che occorre rivedere alla radice il sistema giudiziario italiano. Sono il primo a sostenere la medesima posizione, e l'avevo già detto in tempi non sospetti.
Ma qui mi pare che si punti semplicemente a garantire ai politici di continuare impuniti i propri magheggi, mentre la quotidiana amministrazione della Legge va a farsi benedire sempre più.

"Separazione delle carriere", "riforma del Csm", "priorità dell’azione penale" sono tutti titoli che condivido pienamente: occorre poi vedere cosa si intenda nel dettaglio per ciascuna di queste operazioni, naturalmente.
Però noto che manca il mattone fondamentale su cui fondare una Giustizia efficace: la revisione TOTALE del Codice di Procedura Penale (e anche di buona parte di quello Civile), estirpando le centinaia di pastoie burocratiche e gli innumerevoli appigli garantisti che fanno sì che un criminale conclamato possa starsene a spasso (e reiterare i propri crimini) in virtù di un qualche vizio di forma, o per la decorrenza dei termini di carcerazione preventiva o (ancor peggio) di quelli di prescrizione.

Ma naturalmente l'intento dei politici non è quello di produrre un sistema di leggi efficaci: è quello di continuare a fare il comodo proprio.
E questo dimostra che finché ci troveremo a dover votare il "meno peggio" (perché comunque un passo avanti rispetto ai precedenti c'è) il nostro Paese non riuscirà mai ad emendarsi dall'etichetta di cialtroneria che ormai tutto il mondo gli riconosce.

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