13 novembre 2009

Raffazzoniamo


Ieri è stato depositato un Disegno di Legge contenente le "Misure per la tutela del cittadino contro la durata indeterminata dei processi": l'intento è nobile nelle parole, ma nei fatti temo che si tratterà della solita norma "un tanto al chilo", che manderà in prescrizione presto e bene (si fa per dire) tanti reati "minori" (tra cui molti finanziari, per il livore ulteriore di chi già tiene nel mirino il Berlusca) quando la loro durata supererà un certo tempo.

E' banalmente ovvio che questa formulazione spronerà i legali ad architettare qualunque tipo di lungaggini per fare in modo che i termini vengano sforati e tanti saluti a tutti!


Mi sembra una versione più elaborata e meno sfacciata dell'esecrando indulto di Mastelliana memoria: secondo la magistratura (che ovviamente è alacre e super partes, ooooooooohhhhhh se lo è, aaaaaahhhhh se lo è...ma ciononostante in questo caso ha ragione da vendere) "sono a rischio di prescrizione una moltitudine di procedimenti che riguardano reati gravi quali: abuso d’ufficio, corruzione semplice e in atti giudiziari, rivelazione di segreti d’ufficio, truffa semplice o aggravata, frodi comunitarie, frodi fiscali, falsi in bilancio, bancarotta preferenziale, intercettazioni illecite, reati informatici, ricettazione, vendita di prodotti con marchi contraffatti, traffico di rifiuti, vendita di prodotti in violazione del diritto d’autore, sfruttamento della prostituzione, violenza privata, falsificazione di documenti pubblici, calunnia e falsa testimonianza, lesioni personali, omicidio colposo per colpa medica, maltrattamenti in famiglia, incendio, aborto clandestino."


Io non so voi, ma per quanto mi riguarda non è certo questa l'idea di "Giustizia efficiente" che ho in mente: è assolutamente necessario accorciare drasticamente la durata dei processi, ma non è agendo con l'accetta dopo essersi bendati che si può risolvere il problema.
Sarebbe invece il caso di prendere provvedimenti per combattere in modo serio l'inerzia ed il clientelismo che albergano nei tribunali, e ridurre le tonnellate di burocrazia lenta e ridondante necessaria a produrre gli atti per i vari gradi di ciascun processo.

Intervistato da Metro, l'avvocato Ezio Bonanni esprime concetti difficilmente non condivisibili: "Se nel dibattimento si utilizzassero gli atti raccolti nella fase preliminare avremmo una procedura più snella. Invece dopo il rinvio a giudizio si inizia daccapo. Bisognerebbe far arrivare in aula solo i processi per i reati di allarme sociale. Gli altri, dal giudice di pace. E per le malattie professionali: se in una fabbrica 100 operai si ammalano di mesotelioma è inutile che ognuno produca una perizia. Ne basterebbe una sola."

Adesso vedremo come evolverà la faccenda (Deo gratias si tratta ancora solo di un DISEGNO di legge), ma ribadisco: quella prevista da questa accozzaglia di norme non è gestione efficiente della Giustizia.
Mi rincresce dirlo ma in questo modo finiranno per essere privilegiati i soliti noti amicici degli amicici, con particolare riguardo a chi è stato inquisito per i reati finanziari.

Aggiungiamoci che qualche sciagurato personaggio ha assurdamente riproposto l'istituzione della immunità per i parlamentari, et voilà: l'esecrabile Lodo Alfano, uscito dalla porta, è rientrato dalla finestra modificato nella forma sicuramente, ma non nella sostanza.

E questo, sinceramente, mi riempie di sconforto.

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