26 maggio 2010

Tutti al mare?


Impazza in questi giorni la polemica sull'ultima geniale trovata riguardante la scuola, proveniente dal senatore PdL Giorgio Rosario Costa: posticipare l'apertura delle scuole ad ottobre, come succedeva decenni fa.

Questa proposta mi pare delirante a tutto campo: innanzitutto parliamo dell'argomento cardine...la scuola. Già è disorganizzata così, e il pessimo livello di istruzione dei giovani virgulti lo dimostra quotidianamente (e non venitemi a dire che è colpa del fatto che i precari siano a spasso, perché quella è una cazzata demagogica bella e buona, sulla quale tornerò in un qualche post futuro).
Ciò detto, mi pare aberrante contribuire a comprimere ulteriormente le giornate di insegnamento a disposizione.

Analizzando la proposta da un altro punto di vista, hanno ben ragione ad esserne preoccupati i genitori. I lavoratori (almeno, la stragrande maggioranza di essi) non hanno certo a disposizione 3-4 mesi di ferie: se non ci sono nonni o prozie a disposizione cui affidare i pargoli, come si fa? Non si può certo pensare di lasciarli a casa da soli (almeno quelli sotto una certa età)...
Certo, li si può mandare a "Estate Ragazzi" o in colonia, ma sono soluzioni a costo > 0, che non sono proprio un toccasana per le tasche della gran parte degli italiani, già messe a dura prova dalla crisi (quella vera + quella gonfiata dai media) e dagli aumenti assurdi (uno su tutti quello della benzina).
Ora, senza impegolarsi in improbabili letture vittimistico-femministe come quella di una intervistata («Sembra anche un ennesimo attacco al lavoro delle donne. Senza nonni disponibili, come si fa a gestire un periodo di quattro mesi?»), è decisamente un problema logistico non banale, e sicuramente chi ha fatto la proposta non ne ha tenuto conto.

Ma la vera genialità della trovata è la motivazione addotta dal senatore Costa: in questo modo si favorirebbe il turismo...Eh? Ma stiamo scherzando?
Il ministro Gelmini afferma: «A settembre si possono avere migliori opportunità sul piano economico.»...e questo è vero. Peccato che poi la stessa dichiarazione contenga un'imprecisione grossolana: «Oggi le vacanze per le famiglie non sono più concentrate a luglio e agosto»
Mmm...a me non risulta: ha provato, la signora ministro, a farsi un giro per Torino o Milano ad agosto? C'è il deserto.
Perché? Evidentemente perché le grandi aziende chiudono tutte simultaneamente (ed è ragionato: cosa tengo aperto a fare se le ditte con cui commercio sono chiuse?)...e perché le tariffe sono più alte ad agosto? Forse per lo stesso motivo, oserei dire.
Se ci sono arrivati gli albergatori, trovo strano che non ci arrivi il ministro. Ma tant'è!
E neanche gli amministratori locali brillano per acume, se l’assessore regionale Alberto Cirio dichiara: «In Piemonte, meglio sarebbe introdurre una settimana verde in primavera, prima o dopo Pasqua, a seconda degli anni. La primavera è il periodo su cui dobbiamo puntare per sviluppare percorsi verdi, di arte e di cultura»...ehm, mi può anche spiegare quali aziende siano così propense a dare ai dipendenti le ferie in primavera???

Se quindi sommiamo la verosimile poca flessibilità dei periodi di ferie per la grande maggioranza degli italiani alla loro poca disponibilità economica a prescindere*, mi viene veramente difficile ipotizzare una relazione di causa-effetto tra il prolungamento delle vacanze scolastiche e un beneficio per l'industria turistica, mentre mi appaiono lampanti le problematiche che un tale provvedimento contribuirebbe ad alimentare.

Certo è che per accorgersene sarebbe stato necessario avere una qualche remota familiarità con un ambiente lavorativo.

*: Va poi detto che c'è un sacco di gente che - pur faticando ad arrivare alla fine del mese - non concepisce di non andare in vacanza d'estate ed arriva a togliersi il pane di bocca pur di andare un paio di settimane al mare! Ognuno è libero di agire come ritiene opportuno: mi dà solo un po' fastidio quando questa stessa gente si lamenta di essere in miseria.

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