30 marzo 2010

C'è da spostare una Mercedes...



In verità mi aspettavo un plebiscito, invece non è andata così.
Evidentemente c'è ancora troppa gente che, con l'obiettivo di scalzare il Nano*, è disposta a dare credito a questi cialtroni.

Tra questi sicuramente gli entusiasti degli exploit come "Raiperunanotte" e simili, per i quali (stante anche il successo della Polverini nel Lazio) vale una riflessione: non basta fare più rumore degli altri per essere una maggioranza.
E' ora che se ne rendano conto.

* il quale comunque auspico che lasci la scena politica al più presto, poiché con il suo "modus operandi" tutt'altro che impeccabile ha ridotto il confronto politico ad un'indegno battibecco "con me o contro di me" stile Amici di Maria, che non contribuisce assolutamente all'evoluzione del contenuto politico italiano.
(e questo a prescindere dalla pochezza delle proposte del PD)

18 marzo 2010

E pluribus nemo



Il 28 e 29 marzo - ormai tutti lo sanno, grazie anche alle deprecabili vicende delle liste in Lazio e Lombardia - saremo chiamati alle urne per eleggere le compagini di governo delle nostre regioni.

E si ripropone il solito dilemma: chi votare?
Il problema è trovare un candidato le cui caratteristiche affini siano sufficientemente solide da incoraggiarne l'appoggio, e contemporaneamente le cui caratteristiche opposte non siano così significative da scoraggiarlo.

Per quanto mi riguarda la scelta è parecchio complicata.
Vediamo...

Del PdL condivido molti principi di base sulla carta...però trovo intollerabile il continuo ricorso a intrallazzi, corruzioni, tangenti, pastette, favori e favorini effettuato dagli esponenti ex-FI, e non mi piacciono assolutamente i metodi squadristi ed una certa ottusità di fondo di parecchi appartenenti all'ex-AN.

Nei confronti del PD sono in disaccordo praticamente su tutto: quelle che loro presentano come priorità sono per me all'estremo opposto, non condivido la loro ideologia e soprattutto mi dà parecchio fastidio l'atteggiamento talebano di arroganza spocchiosa dei loro esponenti e della maggioranza dei sostenitori, che ritengono il loro modo di pensare l'unico giusto e sacrosanto e guardano chi la pensa in modo diverso dall'alto in basso con condiscendenza.

L'UDC? Assolutamente fuori questione, in primis perché mi danno l'idea di essere fortemente ipocriti...e poi per le alleanze che hanno stretto a livello locale.

La Lega ha dalla sua il fatto di essere un movimento coerente, ben organizzato, solido e rispettoso delle regole...peccato che parecchi loro esponenti si rendano sovente protagonisti di uscite che esprimono idee fortemente permeate di pregiudizi, oltre a rivelare sensibilità ed acume non proprio brillanti!

Molte delle proposte dell'IdV non mi dispiacciono, e la loro ideologia di base è assolutamente condivisibile...peccato che siano guidati da un manipolo di soggetti che fanno largo uso della demagogia e che sono ossessionati dalla neutralizzazione della figura politica più ingombrante degli ultimi 15 anni!
Idem dicasi del movimento di Beppe Grillo, con una sostanziale differenza: non mi piace il loro atteggiamento "nimby" ed immobilista per qualunque cosa venga proposta, e naturalmente l'uso smodato della demagogia.

Dei Comunisti apprezzo la lotta per difendere i diritti dei lavoratori, anche se non ne condivido i metodi (uno su tutti: lo SCIOPERO, specialmente laddove questo tipo di azione non si riflette in un danno per il "padrone", ma solo per gli utenti finali che non ne possono niente, e mi riferisco alle astensioni dal lavoro nel trasporto pubblico, nella sanità ed in ogni altra attività legata ai servizi di base erogati alla cittadinanza)...e soprattutto trovo assurda la parte della loro ideologia che condanna il capitalismo e che auspica il livellamento sociale.

I movimenti minori non li prendo neanche in considerazione: purtroppo non posseggono sicuramente la forza e l'organizzazione necessaria per essere considerati un'alternativa valida, e contribuiscono solo alla dispersione del voto (specchio peraltro della dilagante incertezza e disaffezione dell'elettorato).

Sarà il caso di riflettere molto bene prima di tracciare la crocetta sulla scheda, sperando di non tracciarla contemporaneamente sul futuro!

05 marzo 2010

L'incapacità di sottostare alle regole


Quanto sta succedendo in questi giorni riguardo alle liste elettorali del PdL in Lombardia e Lazio ripropone per l'ennesima volta l'amministrazione della cosa pubblica in una luce grottesca e deprimente.
La legge prevede delle scadenze per la presentazione dell'elenco dei candidati: è una cosa logica e neanche particolarmente complicata da capire.

Se per idiozia o malafede ("o" nell'accezione latina "vel", perché ovviamente una cosa non esclude l'altra) chi è incaricato di presentare le liste all'ufficio competente non rispetta tali scadenze, esse non possono essere ritenute valide.

Invece no: data l'abitudine di procedere per deroghe, proroghe e workaround i soggetti in questione avranno sicuramente pensato "Eh, che cosa sarà mai...oggi, domani...c'è tempo!"

Bene: AVREBBERO DOVUTO ESSERE ESCLUSI.
Punto e basta.
Almeno, in un Paese dove la parola "regole" abbia ancora qualche significato, dovrebbe funzionare così, e chi ha sbagliato si farebbe furbo per la volta successiva, dopo aver energicamente massaggiato il cranio di chi ha causato tutto il casino.

Al contrario, qui abbiamo assistito per l'ennesima volta al classico teatrino perfettamente stigmatizzato da Enrico Ruggeri in Fango e stelle ("La commozione, l'indignazione, la protesta, la nazione, la delazione:che baraccone"), appellandosi ad inesistenti diritti dei cittadini di poter votare per i propri beniamini (il cittadino ha il sacrosanto diritto di poter esprimere la propria preferenza...ma tra i candidati in regola! altrimenti io posso mettermi pretestuosamente a sbraitare perché non posso votare il lattoniere sotto casa e chiedere che le elezioni vengano procrastinate all'infinito!)

(In)credibilmente (siamo pur sempre in Italia), qualcuno ha dato ascolto a queste proteste basate su ragionamenti solidi come la carta igienica bagnata accettando ricorsi al TAR, proposte di rinvio del turno elettorale, e via dicendo...
E ancor più (in)credibilmente, pare che qualcuno ce l'abbia fatta ad affermare la propria volontà in barba ai regolamenti senza neanche pagare ammenda!

Ora, cosa dovrebbe pensare l'elettore di tutto ciò? In particolare quando il mancare una scadenza per il pagamento di un qualunque balzello impone a quest'ultimo di produrre una montagna di burocrazia per spiegare il come, il quando e il perché del ritardo, corrispondendo naturalmente un cospicuo interesse di mora che non stona mai...e i cui eventuali ricorsi al TAR hanno sicuramente un tempo di incubazione molto maggiore rispetto ai pochi giorni impiegati da tale organo per pronunciarsi sul pasticciaccio brutto della Polverini!

Potrebbe pensare almeno questo: che se uno non è in grado di gestire in modo organizzato le pratiche burocratiche quando le scadenze sono note ben a priori, chissà quanto potrebbe rivelarsi affidabile riguardo a problemi più pressanti che richiedano interventi rapidi e concreti...

E votare qualcun altro*

*: sempre che esista "qualcun altro" che ispiri un minimo di fiducia, altrimenti vale la pena annullare la scheda...