15 febbraio 2012

Games over


Per una volta (non credo diventerà un'abitudine) sono decisamente d'accordo con Mario Monti quando dice che sia opportuno lasciar perdere la candidatura di Roma alle Olimpiadi.
Certo, in un primo momento mi son lasciato prendere anch'io dal patrio orgoglio, e ho sentito un moto d'indignazione: "Ma come osa costui dire che non siamo adeguati a ospitare un evento del genere? Mettere in discussione il nostro prestigio internazionale? Ipotizzare che non saremo mai capaci di affrancarci dal malcostume degli sprechi, delle costruzioni raffazzonate, della malafede?"

Poi mi sono reso conto che la mia posizione era in tutto e per tutto simile a quella di coloro che hanno le pezze al culo però devono sfoggiare l'auto nuova ogni tot mesi, oppure organizzare megaricevimenti per battesimi e prime comunioni firmando quintali di cambiali.
Per cosa? Per dimostrare agli altri di non essere da meno (e anzi, magari di essere superiori, che non guasta mai...)

E alla fine mi sono detto: non è un ragionamento lucido, non devo andare in bolletta io per dimostrare qualcosa agli altri! Chissenefrega di quel che pensano gli altri.

Del resto Monti in questo caso ha utilizzato un metodo analitico e, una volta tanto, mira ad agire sulla causa invece che aspettare e gestire gli effetti.
Cifre alla mano, ha constatato che il divario tra preventivo e consuntivo per la realizzazione di queste kermesse è tale (almeno nei casi recenti) e talmente imprevedibile da costituire un serio rischio per la stabilità dell'economia innanzitutto locale e in secondo luogo di tutta la nazione.

I dati parlano chiaro: Londra sta affrontando un totale di spese superiori del 30% rispetto al preventivato, la Grecia (piove sul bagnato) si è ritrovata un +6% sul debito pubblico derivante dai Giochi del 2004...
Tanto per rimanere a casa nostra, Torino è in perdita di milioni di Euro per l'evento del 2006 (25 milioni di passivo solo per l'esecrando Toroc dell'altrettanto esecrando Castellani).

Qualcuno obietterà: "Eh, ma le manifestazioni di questo genere forniscono l'occasione per realizzare infrastrutture che costituiscono un valore aggiunto per la comunità, per non parlare dei valori dello sport bla bla bla bla bla..."
Ah sì?
Infrastrutture tipo la Metropolitana di Torino? Sicuramente utile (ne sono un assiduo utilizzatore e sono ben contento che ci sia), ma sarebbe stata da realizzare PRIMA, senza la FRETTA determinata dalla data dell'evento, e di conseguenza con maggior attenzione ai MATERIALI e alle TECNICHE REALIZZATIVE (dopo soli 6 anni emergono tutte le magagne: scale mobili perennemente ferme - e ora scoprono che tutto il lotto era difettoso...bravi! - coibentazione difettosa delle tubature con conseguenti allagamenti dovuti al gelo/disgelo, tabelloni informativi e multimediali costantemente in tilt...)!
Infrastrutture tipo la pista di bob di Cesana? Costruita per ospitare le gare di bob, skeleton e slittino, costata più di 60 milioni di Euro, prenotata da varie nazionali per gli allenamenti ma mai sfruttata per cause tecniche (tre compressori su quattro rotti, e quello rimasto in funzione si è rivelato insufficiente per ghiacciare tutta la pista), e definitivamente chiusa l'anno scorso.
Infrastrutture tipo il Resort di Pragelato? Una cattedrale nel deserto da 120 posti, chiusa sia in inverno che in estate, e gestita dal 2006 a fine 2009 dalla Heuston Hospitality Srl FALLITA...

Ecco, alla luce di questi scempi devo dire che l'idea di Monti è tutt'altro che campata in aria.
Del resto basta prendere ispirazione da altri paesi europei: Belgio, Olanda, Svezia, Finlandia...hanno organizzato gli ultimi megaeventi sportivi negli anni '20...al massimo negli anni '50...e la loro situazione economica tutto sommato non presenta particolari patemi (anche se 3 su 4 sono stati irretiti nella truffa dell'Euro).
Magari non è l'unico motivo, ma diciamo che ha contribuito ad evitare lo sbraco...

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