17 luglio 2012

Ma chi fa la review della spending review?


Leggendo gli ultimi proclami del (coacervo di farabutti che per comodità e brevità chiameremo) Governo, c'è di che rimanere veramente di stucco.

Si profila innanzitutto un taglio quasi totale dei finanziamenti alle Regioni per il trasporto pubblico.
Poi, come se non bastasse, altra mazzata pesante ai fondi per la sanità...

A questi provvedimenti che lasciano decisamente perplessi, si aggiunge in data odierna una sparata degna dei film di Mel Brooks: un accorpamento delle festività e un taglio generalizzato al monte ferie per aumentare il Pil...

Quest'ultima trovata in particolare mostra decisamente la corda e si palesa per quello che è veramente: il raschiamento del barile.
A prima vista parrebbe che gli espertoni finanziari non abbiano la più pallida idea di dove risiedano effettivamente gli sprechi in Italia, e che quindi abbiano deciso di attaccare il bersaglio grosso per portare a casa un maggior risultato nel minor tempo possibile.
In verità la spiegazione potrebbe essere un'altra.

C'è sicuramente un'ottima probabilità che Monti e i suoi sgherri siano più cialtroni di quel che ci viene raccontato, per carità...però secondo me sono soprattutto in malafede.
Ossia: a loro non frega NIENTE dei cittadini italiani.

Il mestiere di un buon governo dovrebbe essere quello di assicurare ai propri cittadini i servizi fondamentali per agevolarne la vita e fare in modo che essi possano contribuire maggiormente allo sviluppo del paese.
Invece costoro pensano che rendendo più difficile lo spostamento dei pendolari, abbassando il livello delle prestazioni sanitarie e riducendo le giornate libere dei lavoratori, magicamente questi ultimi diventeranno più motivati e produttivi...mah, io ho i miei dubbi.

In verità i suddetti signori sono comodi.
Sì, perché è facile tagliare i supporti alla cittadinanza: più difficile andare a toccare i privilegi della classe "dirigente" (seh) e la rete dei favoritismi/nepotismi/clientelismi ormai radicata da decenni nel nostro Paese.

Certo, perché tanto i cittadini possono parlare, sbraitare, dimostrare, ma tanto non cambierà nulla. Non sono i cittadini che hanno il potere di decidere.
Come dite? Eh, ma i cittadini possono esercitare il diritto di voto.
Sì, certo.
Poi però le liste sono chiuse e - grazie alla legge "Porcellum" - sono i partiti a decidere chi va in Parlamento.
E inoltre per le elezioni amministrative e politiche non c'è il quorum: vince chi ha la maggioranza (calcolata secondo le regole astruse in vigore) anche se si trattasse di esaminare 1000 voti.

E allora mi dite: basta votare il Movimento 5 Stelle.
Sì, certo.
Magari vediamo prima come va a finire la gestione della Giunta Comunale di Parma...
Poi vediamo magari quanto resisteranno a Palazzo Madama e a Montecitorio prima di indulgere nei medesimi frizzi e lazzi dei loro predecessori...

Perché il malcontento del popolino va e viene: ci sono le Olimpiadi, il Campionato, i Mondiali...e chi ci pensa più a quegli stronzi di politici?
I politici sono l'unica certezza fissa ed immutabile di casa nostra.

Altrimenti non mi spiego come mai Monti & C. abbiano deciso di tagliare sanità e trasporti mentre vedo ancora almeno 630 PARLAMENTARI DI TROPPO (per non parlare di segretari, assistenti, lacché, portaborse, autisti e valletti vari)...

Non sono un entusiasta degli Stati Uniti, ma almeno devo dire che le proporzioni del sistema politico in questo caso sono esemplari.
A fronte di un'estensione territoriale pari a 30 volte quella italiana, e ad una popolazione almeno quintupla, hanno UN TERZO dei senatori e DUE TERZI dei deputati...magari fatevi una review su questo dato di fatto!

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