13 febbraio 2007

Tante belle parole

Avevo concluso il post precedente con le parole:
"P.S.: Ahem...comunque noi stiamo aspettando trepidanti che la tangente sulle ricariche dei telefonini venga abolita di fatto...dobbiamo attendere ancora molto?"

Infatti: dobbiamo!

Sta per andare in onda l'ennesima sceneggiata circense all'italiana, con decreti che sanciscono un'inflessibile data di applicazione per salvaguardare i sacrosanti diritti dei cittadini che pagano le tasse, salvo poi rendersi conto che tanto "basta il pensiero", e concedere inspiegabili proroghe su questioni come questa: una vera e propria tangente riscossa dai già eccessivamente pingui gestori di telefonia mobile.

Ma intanto, anche se il governo (chiamiamolo così per pura comodità redazionale) dovesse fare la voce grossa (ahahahahahahahahahahahahahah), i signori delle telecomunicazioni sanno benissimo come recuperare i soldi delle ricariche senza che nessuno stavolta glieli tocchi: basta aumentare le tariffe, ad esempio portando gli sms da 10 a 15 centesimi.

Le voilà! Les jeux sont faits!

Stessa cosa varrà per gli istituti bancari con i mutui, per i quali il pacchetto Bersani prevede l'eliminazione delle spese di chiusura anticipata (NdR: ma perché, qualcuno è veramente in grado di chiudere anticipatamente un mutuo? soprattutto dopo che l'amico Trichet ha dichiarato che i tassi saranno "ritoccati" al 3,75% in marzo...)

Come al solito è stata emanata una -si fa per dire- legge che fa tanta bella figura e poi all'atto pratico chiude il portone intarsiato per lasciare spalancato un cancello arrugginito.

Un'altra pietra angolare nel Monumento alla Differenza tra le Parole e i Fatti.

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