15 maggio 2009

Costui vaneggia



Ieri sera ho sentito al Telegiornale i commenti di Franceschini al provvedimento di rimpatrio per i barconi provenienti dalla Libia, e riguardo al prossimo Pacchetto Sicurezza.

E il mio pensiero è stato: "Costui vaneggia".

Già alcuni giorni fa, si era dichiarato indignato da chi vuol trasformare i barconi in spot elettorale: sono d'accordo! Infatti dovrebbe smetterla in primo luogo lui stesso, che mi pare il primo a strumentalizzare l'accaduto per attaccare l'esecutivo in mancanza di argomentazioni solide.

Ieri poi la farsa è continuata...facendo leva sul sensazionalismo/pietismo un tanto al chilo, ha proclamato la propria preoccupazione sul fatto che l'obbligo di denuncia per chi ospita un clandestino, costringerà "un anziano che ospita una badante non in regola a denunciarlo" (sic).

Ma...i badanti non dovrebbero già essere TUTTI in regola, secondo le norme introdotte nel 2002 con la sanatoria??? Contro quale "novità" sbraita Franceschini???

Magistrale la conclusione: "Perché, signor presidente del Consiglio, al prossimo G8 non presenta il piano sicurezza ai suoi colleghi e chiede cosa ne pensano?"

Le risposte plausibili sono due:
1) Perché la politica di sicurezza di una Nazione è di competenza di tale Nazione e di nessun'altra (e sarebbe ora che a Bruxelles se ne rendessero conto), in particolare perché chi vive in un posto difficilmente riesce ad avere il polso della situazione che c'è altrove;
2) Per forza che gli altri Paesi non saranno d'accordo con questo decreto! Finché tocca all'Italia fare da parafulmine sulla questione degli immigrati clandestini, non se ne devono preoccupare loro!

Facciamo un po' di chiarezza: qui la questione non è quella che spaccia l'opposizione, ossia la proliferazione di sentimenti razzisti, xenofobi o quant'altro! Si tratta semplicemente di buon senso!

Non è logico che in un paese sia in circolazione un insieme di persone che non hanno possibilità di essere identificati perché non hanno documenti, oppure perché quelli in loro possesso non sono stati controllati attraverso la corretta filiera: e ovviamente di fronte ad un'affermazione del genere ci sarà chi si straccia le vesti gridando alla demonizzazione del povero immigrato o all'occhio del Grande Fratello dello stato di polizia.

Questi allarmismi sono specchietti per le allodole: per salvaguardare la convivenza civile le persone hanno certamente dei diritti, ma anche e soprattutto dei doveri (ed è questo che solitamente risulta indigesto per questi dubbi paladini delle libertà individuali) e delle responsabilità: e per questo è necessario che l'individuo sia censito.

In secondo luogo: se ci chiediamo come mai ci siano continuamente frotte di immigrati che raggiungono il nostro Paese, la risposta fondamentalmente è una. Ossia, perché qualcuno ha inculcato in loro (in buona o cattiva fede, questo è un altro problema) che qui possano trovare lavoro.

Malauguratamente non è così. Che la colpa sia del mercato del lavoro, o delle leggi che regolano attualmente l'occupazione, l'effetto è il medesimo: neanche il 100% degli italiani riesce a trovare un impiego, e l'inserimento di altra forza lavoro dall'esterno non fa che aumentare il problema.
Senza contare che un a persona immigrata in modo irregolare non potrà neppure essere assunta secondo le norme vigenti, alimentando un circolo vizioso di sfruttamento che danneggia sia l'economia sia il tessuto sociale della Nazione.

Purtroppo il problema è molto, molto, molto più complesso di come lo sbandierano Franceschini e i disutili burocrati dell'UE.
Ammesso e non concesso che a qualche politico (di qualunque schieramento) interessi veramente andare al di là del mero spot per la captatio benevolentiae a base di carrettate di political correctness di grana grossa.

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