09 luglio 2009

Pacchetto sì, pacchetto no



Con l'avallo del Senato, il Pacchetto Sicurezza targato Alfano è diventato legge.

C'è da esserne soddisfatti come il ministro Maroni? Non proprio.C'è da esserne scandalizzati come l'opposizione e il Vaticano? Neanche.
La verità è che il pacchetto contiene norme oggettivamente opinabili e norme che si prestano ad essere misinterpretate in chiave demagogica.

Partendo dalla traduzione legalese-italiano operata da La Stampa, vediamo i singoli punti del documento.

Warning! Questo post è MOLTO lungo, ma visti i tanti argomenti contenuti nel documento, era inevitabile...

Oltraggio a pubblico ufficiale
Già questo punto mi fa storcere il naso: per come la vedo io non può essere il semplice fatto di indossare una divisa a determinare se una persona possa essere degna di stima o meno, come non è un discriminante l'età.
Gipo Farassino sostiene in una canzone che "l'è nen l'età ch'a l'è importanta...se t'ses cojon t'ses cojon! 't l'abie 20 ani o 't n'abie 80...se t'ses cojon t'ses cojon!". Lo stesso vale per un pubblico ufficiale: un coglione in divisa rimane un coglione. Ed essendo in uno stato dove vige la libertà di opinione devo aver possibilità di esprimere il mio disappunto senza dover temere di essere sanzionato o imprigionato.
E sinceramente non mi basta che sia stato selezionato per svolgere tale compito da una commissione qualificata: se il livello di tali commissioni è paragonabile a quello dei collegi che scelgono gli insegnanti (e non vedo motivo di dubitarne, essendo sempre un organismo pubblico italiano) ho ragione di credere che le forze dell'ordine siano piene di ottimi elementi, magari sottostimati, ma anche di un buon numero di individui incompetenti ed idioti.
Sta a queste persone dimostrare di essere degne del rispetto che l'uniforme si vorrebbe comportasse.

Salvaguardia di edifici e mezzi di trasporto e decoro urbano
Sono assolutamente d'accordo con l'intenzione di punire in modo severo chi imbratta o danneggia proprietà altrui, compresi i mezzi pubblici.
Solo un appunto: capisco che carcare la mano sull'ammenda possa servire da deterrente per azioni future (oltre che a fare cassa, che non guasta mai, vero???), però io metterei di più l'accento su pene di tipo "lavorativo": in primis per ripristinare lo stato originale dei beni deturpati, e in secondo luogo perché magari così facendo i vandali si renderebbero maggiormente conto di quanto sia pesante riparare alle loro bravate.

Occupazione abusiva di suolo pubblico
Nulla da eccepire sull'argomento in questione.

I maggiorenni responsabili dei delitti dei minori
No all’accattonaggio dei minori
Assolutamente d'accordo nell'inasprimento delle pene in questi ambiti: chi sfrutta i minorenni o comunque li usa come paravento per i propri comportamenti illeciti dev'essere punito col massimo rigore possibile, perché rovinare il processo di crescita di un individuo è uno degli atti più abominevoli che possano essere perpetrati.

Più grave la truffa contro le persone indifese
La truffa è un reato particolarmente odioso, in particolare quando fa leva su situazioni di necessità della vittima, sia essa perpetrata da un individuo malizioso piuttosto che da un finanziere mediante bancarotta fraudolenta.
Anche in questo caso, però, più che porre l'accento sulla reclusione, io revisionerei la legge in modo che il colpevole sia costretto a risarcire l'intero ammontare sottratto, assolutamente pignorando ogni sua proprietà. Naturalmente i truffatori di professione faranno in modo di risultare nullatenenti: per far fronte a questa eventualità senza ledere i diritti dei familiari e affini che non abbiano parte alcuna nelle attività illecite del condannato, sarà necessario ragionare bene su quali contromisure adottare, perché la questione è molto difficile.
E nel caso in cui i beni materiali pignorati non siano sufficienti a rifondere il maltolto? Sarà di nuovo il caso di considerare dei bei sani lavori forzati i cui proventi vengano devoluti alle vittime (magari badando a non trattenerne più del lecito nelle maglie della burocrazia, vero???)

Requisiti ed albo dei buttafuori
Io sono per mia natura contrario alle istituzioni degli albi e compagnia bella, perché il più delle volte si rivelano essere delle mere mafie legalizzate: non ottieni vantaggi nell'aderire, ma se non appartieni all'albo non puoi fare niente e devi pagare un pizzo decisamente alto.
Ma naturalmente non è il concetto di albo in sé ad essere negativo, solo (come al solito dalle nostre parti) il modo indegno in cui vengono gestite le "corporazioni" di casa nostra.
Sulla dotazione dei buttafuori, in linea di principio sono d'accordo sul vietare l'uso di armi, di oggetti atti ad offendere e di qualunque strumento di coazione fisica per l'esercizio della loro professione...è anche vero, però, che quando ti trovi davanti uno scalmanato armato di coltello a serramanico non è proprio semplice fronteggiarlo col semplice uso delle mani nude (non parliamo poi di quando costoro si presentano impugnando armi da fuoco).

Bombolette antiaggressione
Ritiro della patente
Nulla da eccepire alle norme in questione.

Registro dei senza fissa dimora
Trovo assolutamente sensato e logico che le persone che circolano sul territorio nazionale siano censite, anche nello sfortunato caso in cui si trovino nelle condizioni di essere senza fissa dimora.
Si tratta di una questione di organizzazione dello stato e delle risorse, nonché di tutela per tutti i cittadini.
Lo stesso principio verrà ripreso più avanti a riguardo dell'immigrazione.

Le ronde
Ecco, questo è un aspetto decisamente delicato: mentre in linea di principio il fatto che vengano costituiti gruppi di cittadini che aiutino le forze dell'ordine nel verificare che non avvengano reati o nel segnalare situzioni che necessitano di assistenza sociale (magari senza che questo autorizzi gli agenti a passare mezza giornata al caffè, vero???) è assolutamente positivo ed utile, d'altro canto il rischio che queste pattuglie si trasformino in gruppi di Judge Dredd pronti a menar le mani (ed altro) su quelli che a loro "insindacabile" giudizio si stiano macchiando di delitti inenarrabili è abbastanza alto.
Senza esagerare nell'evocare il fantomatico pericolo di vedere ricostituite le "squadracce" di memoria del Ventennio, sinceramente non abbiamo bisogno di ALTRI gruppi facinorosi che si aggiungano agli ultrà e ai passionari dei centri sociali, per di più con l'avallo della legge. Voglio quindi sperare che i controlli su queste "ronde" siano effettuati seriamente e con molta oculatezza, per evitare la deriva del fenomeno.

Misure contro la criminalità organizzata
Mah...sì, d'accordo, i controlli più stringenti sui cantieri e l'estensione della durata del regime speciale sono contromisure lecite, ma in verità fanno ben poco per arginare il fenomeno. Finché ci si dovrà basare sui ghiribizzi dei "pentiti", e regalare loro una quantità di benefit che l'uomo onesto comune non si può neanche sognare, non andremo da nessuna parte nella lotta alle mafie. Ci va un pugno molto più duro di questo.
Sempre che a qualcuno interessi debellare i clan, beninteso, vero???

Immigrazione
Ed eccoci alla pietra dello scandalo che ha fatto stracciare le vesti ai "benpensanti", perché si fa molto in fretta (e fa "bella figura") a gridare al razzismo presunto di norme che non ci si è neanche presi la briga di esaminare nel loro significato.

Partiamo da un assunto fondamentale, già espresso riguardo ai senzatetto: per garantire l'adeguata gestione della Cosa Pubblica, e salvaguardare i diritti dei cittadini del Paese, è necessario che tutte le persone che lo abitano siano CENSITE e REGISTRATE.
E questo, nonostante quel che dicono alcuni commenti deliranti che ho letto, serve anche per tutelare gli immigrati stessi: senza regolarità non possono ambire ad avere un lavoro con tutti i crismi, né un contratto d'affitto in regola, e sono quindi proni ad essere sfruttati in tutti i modi possibili da individui senza scrupoli. Si spera invece, in contrasto con una proposta di legge di qualche tempo fa, che l'assistenza sanitaria non venga loro negata e che non vengano dissuasi dal presentarsi ad un presidio medico dalla paura di poter essere denunciati: perché è vero che avere in giro per il paese persone non registrate è nocivo, ma se queste persone in più sono malate, tutto ciò è MOLTO PERICOLOSO per tutti quanti.
Vanno poi considerate le motivazioni per cui vengono accolte queste persone. In linea di principio, ogni persona che può venire in Italia e contribuire al suo sviluppo dovrebbe essere ben accetta (è ovvio che non si può sapere a priori se una persona venga da noi per lavorare piuttosto che per fare il delinquente). Esistono però delle leggi in ambito internazionale che bisogna tenere in considerazione. Per questo è necessario vagliare attentamente le richieste di soggiorno ed anche quelle di asilo politico: nel frattempo però, queste persone NON POSSONO essere lasciate circolare liberamente nel paese, se non adeguatamente CENSITE.
Naturalmente chi sfrutta lo stato di necessità degli immigrati per farli lavorare in nero o per ospitarli a costi proibitivi dev'essere punito in modo SEVERO, alla stregua di chi sfrutta altre categorie di persone quali i minori o i disabili.

A questo punto va detta una cosa: il costo per il permesso di soggiorno (tra gli 80 e i 200 Euro) è assolutamente FUORI DA OGNI LOGICA. Vorrei capire come dovrebbero fare i poveracci che scappano dalla miseria del proprio paese a pagare un simile spropositato balzello per la gioia delle casse italiane.
Ora, io capisco che la procedura di accoglienza, di censimento, di verifica e di emissione del permesso sia articolata e comporti dei costi, ma in tutta onestà è difficile che un immigrato abbia a disposizione un importo di tale genere.
Da cui il problema: chi dovrebbe accollarsene il costo? Ribaltarlo sui contribuenti pare poco sensato...le aziende? nella prospettiva di assumerli potrebbero corrispondere il prezzo del permesso di soggiorno (magari senza ricattarli, perché sarebbe sfruttamento, vero???)...ho un'idea! Perché non ci pensa il Vaticano, visto che ha da ridire sulla disumanità del respingere gli immigranti? Magari impegnando il famoso 8 per mille che non si capisce mai che fine faccia, oppure vendendo qualche lussuoso paramento o arredamento di qualche residenza cardinalizia, il quale non mi risulta che sia strumentale alla loro opera pastorale...

Test di italiano
Sul fatto che il rilascio del permesso di soggiorno sia subordinato ad un test di conoscenza della lingua italiana, ho sentito i più disparati pareri. Un commentatore su un blog si chiedeva se fosse proprio necessario, e che cosa si sarebbe dovuto fare dei tanti italiani che si esprimono solo in dialetto senza conoscere l'italiano. Dovremmo forse metterli su una zattera e allontanarli in mare?
Secondo me una conoscenza di base della lingua del Paese in cui si vuole essere accolti è un requisito FONDAMENTALE. Ogni abitante di un Paese deve avere sicuramente dei diritti, ma ha anche dei DOVERI regolati dalla normativa vigente in quello Stato, e quella è redatta nella lingua ufficiale dello Stato.
A parte questa burocrazia di base, la conoscenza dei rudimenti della lingua è indispensabile per interagire con gli altri cittadini. Provate ad andare nella tanto incensata Francia e ad esprimervi in un idioma differente da quello transalpino, e poi venitemi a raccontare quanto si siano prodigati per venirvi incontro.
Senza arrivare a quei limiti di xenofobia (sì, sì, la tanto sbandierata integrazione degli stranieri è una bufala e le banlieue sono lì a testimoniarlo), non ci si può aspettare che tutti imparino tutte le lingue degli immigrati per poter comunicare con loro. All'inizio sarà umano e logico cercare di agevolare l'integrazione aiutandoli nei difficili compiti di traduzione (l'italiano non è proprio la lingua più semplice da imparare), nessuno pretende che sappiano "la Treccani a memoria"! Però una base di partenza ci deve essere.

Chiudo questa lunga (e me ne scuso) tirata rispondendo alla grande preoccupazione che serpeggia tra tanti cittadini del Belpaese, che si lamentano del fatto che ORA dovranno regolarizzare i vari badanti da loro impiegati.
Cari signori, già nel 2002 c'è stata una sanatoria per mettere in regola gli stranieri che accudiscono ai malati e ai pensionati. Partendo da quel presupposto, si sarebbe dovuto dare per scontato che i badanti assunti successivamente SAREBBERO DOVUTI ESSERE IN REGOLA già al momento dell'ingaggio. Inutile ora ripararsi dietro al dito di "eh, ma non sono mica criminali...ci danno una mano", perché se non li avete regolarizzati vuol dire che sfruttate manodopera immigrata in nero, non è forse così?

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