31 maggio 2006

Decidetevi...

Prodi anche oggi continua a ribadire che non si è parlato di una "manovra-bis" né dei tempi entro cui l'Italia sarà in grado di rientrare nei parametri previsti...
Eppure questo contrasta fortemente con quanto dichiarato nei giorni passati dai ministri Padoa Schioppa e Visco...

A chi dobbiamo credere? Cosa hanno deciso di fare?

Non sono ASSOLUTAMENTE d'accordo

La notizia d'attualità oggi è la promessa della grazia per Adriano Sofri fatta dal neoministro alla Giustizia Clemente Mastella.

Questa la spiegazione del ministro:

"La verità è che, dopo 34 anni da quei fatti, Sofri è una persona molto malata a cui si può offrire un gesto di spontanea umanità", ha detto il ministro Mastella nell'intervista al settimanale. Mastella ha concluso dicendo che spiegherà i motivi della sua decisione alla famiglia Calabresi: "Spiegherò che concedere la grazia come gesto di umanità a un uomo che vive gravi problemi di salute non significa automaticamente scomodare la categoria del perdono. Una categoria che attiene solo alla libera coscienza di ognuno".

Mi dispiace, ma secondo me non è motivazione sufficiente lo stato di salute del carcerato: è stato riconosciuto colpevole nel 1997 come mandante dell'omicidio Calabresi, un delitto effettuato sulla scia di una ipotetica responsabilità del graduato nella morte dell'anarchico Giuseppe Pinelli durante gli interrogatori per la strage di Piazza Fontana.
Oltretutto, come riportato da Wikipedia, "L'inchiesta della magistratura sulla morte di Pinelli, condotta da Gerardo d'Ambrosio, definì il fatto come morte accidentale (Pinelli sarebbe caduto dalla finestra in seguito ad un malore), ed accertò che il commissario non si trovava nella stanza al momento del fatto."

Alla luce di tutto questo, concedere la grazia ad una persona nella posizione di Sofri coincide col legittimare in buona misura la ribellione armata alle forze dell'ordine e la guerriglia.
Questa cosa mi indigna profondamente, e spero che il provvedimento non vada in porto.

P.S.: Una notizia dell'ultima ora riferisce che il provvedimento sarà esteso anche ad Ovidio Bompressi, riconosciuto quale esecutore materiale dell'omicidio. In questo caso non sussiste neppure l'attenuante dello stato di salute del medesimo.

30 maggio 2006

L'inizio della disillusione

Nel periodo precedente le elezioni del 9-10 aprile, Paolo Mieli si era schierato con il suo giornale a favore del centrosinistra.
Mieli sosteneva che il centrosinistra avesse "i titoli atti a governare al meglio per i prossimi cinque anni"

È quindi una strana sensazione leggere l'editoriale di Dario Di Vico del 26 maggio, relativo alla percezione del nuovo esecutivo da parte di Confindustria...
Ecco alcuni estratti:

Tutto è in alto mare, la politica stenta a riguadagnare le sue prerogative e mai come adesso il potere appare liquido.
...
Sono stati scelti per i posti di massima responsabilità uomini dotati di robusta esperienza pubblica e di buon alfabeto politico, ma lo scettro quello no, quello sembra essere rimasto per aria e tutti coloro che pure si sono candidati a tenerlo saldamente nelle loro mani paiono ancora in attesa.
...
Il deficit di politica lo si rintraccia nella mancanza di una vera agenda di priorità, lo si ritrova nell’imperversare delle lobby di tutti i tipi e nella tutt’altro che modica quantità di veleni che continuano ad essere iniettati nel corpo della pubblica opinione.
...
È il risultato del programmismo, aver concordato un programma dell’Unione troppo largo, un menu che accontenta tutti i gusti ma che tradisce l’indulgenza del cuoco.

Insomma, il giornalista del Corriere sottolinea come, anche dopo la definizione dei dicasteri e di chi li dovrebbe reggere, si abbia la sensazione di una situazione precaria e di una disarmonia di fondo nell'ambito della coalizione vincente.

E anche l'atteggiamento nei confronti di Confindustria è risultato insoddisfacente, con Prodi e il neo-ministro delle Attività produttive Pier Luigi Bersani scontati e didascalici.

Gli imprenditori aspettavano la politica, se non quella delle svolte storiche almeno quella sapiente capace di individuare obiettivi e strumenti della sua azione. Quando si lavora in scarsità di consenso, di risorse e di tempo si dovrebbe procedere adottando il criterio logico della selezione, Prodi e Bersani hanno scelto invece quello dell’accumulo dei temi e delle indicazioni.

Evidentemente le aspettative del giornale milanese erano troppo alte, ma ora anche esso si è dovuto arrendere all'evidenza dei fatti.
Come scrive LegnoStorto:

La priorità di Mieli e dei suoi emuli era però quella di sbarazzarsi di Berlusconi, confidando che nella vittoria della sinistra avrebbero avuto un peso decisivo le forze riformiste. Hanno perso ambedue le scommesse: Berlusconi è sempre al centro della politica italiana e le forze riformiste nel centrosinistra valgono come il due di bastoni quando si gioca a poker.

Senza voler fare della tifoseria, mi pare che il nuovo Governo abbia una lunga strada da percorrere, indipendentemente da quello che ha fatto il precedente.

25 maggio 2006

A pensare male...

...si fa peccato, ma sovente ci si azzecca!
E forse Silvio Berlusconi stavolta ci ha preso quando dice che le elezioni per la circoscrizione "Estero" sono state aggiustate.

L’ Agenzia AISE, agenzia stampa quotidiana nazionale e internazionale nata in Italia nel 1975 dedicata agli italiani nel mondo (il cui Direttore responsabile è Giuseppe della Noce, attualmente anche il segretario generale della FUSIE - Federazione Unitaria Stampa Italiana all’Estero) ha battuto la notizia secondo cui due candidate dei Ds (Marisa Bafile, eletta, e Mirella Giai, non eletta) denunciano i brogli che avevano lo scopo di eleggere l'indipendente Edoardo Pollastri (in verità vicino all'ambiente della Margherita).

Pare che ci sia anche un video in cui si descrive il magheggio...

Spulciando qua e là...

Linkando la voce di Wikipedia relativa a Visco nell'articolo precedente, ho notato questo singolare episodio:

È stato condannato nel 2001 per abusivismo edilizio per via di alcuni ampliamenti illeciti della sua abitazione a Pantelleria, con una pena di 10 giorni di arresto, 20 milioni di lire di ammenda e l'ordine di riduzione in pristino dei luoghi, cioè la demolizione delle opere abusive.

Ma la Sinistra non era scandalizzata dal fatto che al Governo ci fosse gente inquisita e soprattutto condannata?

Il gatto, la volpe e i poveri fessi

Ricevuta la fiducia in modo plateale, il Governo comincia a lavorare.
Ed ecco che arrivano le prime voci preoccupanti dal settore Economia.

Ieri sera il neoministro Tommaso Padoa-Schioppa (la Volpe) ha incontrato il commissario europeo per gli Affari Economici Joaquin Almunia (mandato iniziato sotto la presidenza della Commissione di Romano Prodi).
Il busillis era il rientro del disavanzo pubblico, che il Governo Berlusconi si era impegnato a riportare sotto il 3% entro il 2007 dal 4,1% del 2005, livello più alto dal 1996.

Particolarmente interessante, nella notizia di agenzia della Reuters, il trafiletto:

Considerando che il governo intende ridurre entro il primo anno di cinque punti il cuneo fiscale sul lavoro, la manovra per il prossimo anno potrebbe raggiungere, se non superare i 30 miliardi di euro, grosso modo la cifra della manovra varata da Prodi nel 1996 per consentire alla lira di rientrare nello Sme e all'Italia di aderire dal 1999 all'euro.
La situazione economica, però, ha detto Prodi ieri, è "forse più grave del 1996" e il problema numero uno è la mancanza di crescita.
La strategia del governo dipenderà anche dalla Commissione Ue che in passato ha detto sì alla richiesta di maggior tempo per il rientro del deficit della Germania, ma potrebbe considerare l'Italia meno solida del suo vicino.


A queste già poco confortanti considerazioni fanno da corollario le dichiarazioni del viceministro Visco (il Gatto).

La tassazione sulle rendite finanziarie e la tassa di successione, misure presenti entrambe nel programma dell'Unione, «si faranno tutte e due». Lo ha confermato il viceministro all'Economia, Vincenzo Visco, parlando in Transatlantico. «Chi prima, chi dopo, verranno fatte entrambe», ha detto Visco, aggiungendo: «vedremo poi lo strumento tecnico» con cui attuarle.

In pratica, Visco annuncia agli italiani che stanno per arrivare le tasse sui Bot, sui Cct, sulle obbligazioni e sulle successioni...e questo ha scatenato le ire dell'ADUC (associazione per i diritti degli utenti e dei consumatori), che ha risposto a tono:

In una nota firmata dal presidente Paolo Mastrantoni, infatti, l’Aduc ricorda, innanzitutto ed in premessa, come attualmente esistano due aliquote, una al 12,5% per le "rendite" da capitale, (interessi, dividendi, e plusvalenze da titoli obbligazionari e azionari) e una al 27% per i depositi bancari, conti corrente e certificati. La differente tassazione ripropone lo strabismo dei vari governi sulla tassazione, afferma Mastrantoni, e per costoro (riferendosi a Visco ed al Governo) le "rendite" da depositi bancari sono diverse da quelle provenienti da investimenti azionari, che infatti vengono tassati in modo differente. L’Aduc, in sostanza, chiede dove stia la differenza sostanziale tra le due “imposizioni”. I depositi, afferma, vengono utilizzati dalle banche per i loro affari, cosi' come le azioni in borsa supportano le imprese nelle loro attivita', entrambe generano iniziative di vario tipo, industriali, artigianali. E il finale della nota emessa è tutto un affondo criticando il “riflesso” negativo di Visco quando tratta l’argomento rendite. Ognuno del proprio denaro fa cio' che vuole e se ne ricava dei redditi perche' dovrebbe essere considerato uno sterile parassita? Così prosegue l’Aduc che aggiunge: “Livellare su una unica percentuale i guadagni da capitale e da depositi significa incrementare le entrate di circa 2 miliardi di euro, che coprirebbe del 20% il maggior onere derivante dalla diminuzione del famigerato cuneo fiscale”. Insomma, conclude la nota di Mastrantoni, e' una operazione di "copertura" che viene giustificata con la tassazione sulle "rendite" finanziarie.

Ecco qua...il pranzo è servito!

Ora rimane una questione: se Padoa-Schioppa è la Volpe, e Visco il Gatto, chi sono i poveri fessi?
Provate un po' a fare delle ipotesi...

24 maggio 2006

C'è modo e modo

C'è modo e modo di dire le cose.

Non scenderò infatti a livelli beceri come quelli dell'opinabile On. Saia, però una cosa va detta: mettere a capo del Ministero della Famiglia una persona che non è neanche sposata mi pare un po' un controsenso!
Come riportato in un messaggio di un lettore di Metro News:

Cosa? Il ministero per la Famiglia alla Bindi? È come fare capo di una “giuria per sfilate di bellezza” l’on. Fassino! E Prodi dice di essere soddisfatto? Noi no! Per quanto riguarda il suo intervento “pro-coppie di fatto” penso ma che ne può sapere delle coppie di fatto se di “fatto non è (o fa) una coppia”? Complimenti a chi li ha votati!

22 maggio 2006

E io...? PAGO!

Vorrei portare alla vostra attenzione un articolo pubblicato su OtiMaster, che evidenzia alcuni costi derivanti da quanto espresso nel mio precedente post del 18 maggio:

"Il proposito di Prodi di smetterla di disperdere risorse si scontra con la realtà dei fatti, già la stessa esistenza di questo governo comporta un aumento di spese per le casse dello stato rispetto al precedente, l'esecutivo di Berlusconi era costituito da 24 ministri e 57 sottosegretari contro i 25 ministri e 73 sottosegretari dell’attuale, nonostante non vi sia una grande differenza l’aumento degli stipendi da erogare sarà eclatante circa 700.000 euro al mese in più."

E come mai succede questo?

"La ragione è semplice da spiegare: fra i membri del governo Berlusconi solo 5 ministri e 4 sottosegretari erano non parlamentari mentre nel governo Prodi sono stati imbarcati 4 ministri e ben 59 fra viceministri e sottosegretari non eletti in parlamento."

Vi pare un comportamento strano? Sinceramente anche a me.
Una spiegazione potrebbe essere la seguente:

"Questi membri esterni normalmente entrano in un governo per motivi tecnici, ma in un così elevato numero possono essere spiegati solo dal dover accontentare partiti, partitini e trombati di vario genere, purtroppo per le nostre tasche la necessità di Prodi di tenere insieme la sua variegata coalizione comporta che lo stipendio di chi non è stato votato venga adeguato a quello dei parlamentari eletti dal popolo."

Ah, ecco...bene!
Allora vi inviterei a considerare che questi circa 700.000 € all'anno andranno a persone extraparlamentari, ossia non elette dalla popolazione!

Molto limpido, e anche molto democratico, complimenti!
E tanto io - che pur avevo idee diverse per il governo - PAGO...e anche voi!

P.S.: Ah, date anche a uno sguardo a quest'articolo di Blondet...

18 maggio 2006

I giochi sono fatti

Il nuovo esecutivo è stato formato con la benedizione del nuovo Capo dello Stato Napolitano.
Non ho ancora avuto tempo di analizzare in dettaglio ciascun neoministro, ma prometto di farlo nei prossimi giorni con un po' di calma.

Nel frattempo, comincerei col segnalare alcune chicche (grazie al contributo dell'amico Mollea)

  • La Camera ha fatto passare una mozione che aumenta il numero di gruppi parlamentari (e quindi le relative spese). Bertinotti, da presidente super partes, ha partecipato alla votazione e ha votato a favore
  • I sottosegretari del nuovo governo sono 75. Se non mi sbaglio il precedente ne aveva una quarantina
  • 6 nuovi ministri sono di sesso femminile. Ciononostante si è trovato da ridire perché la Quota Rosa non è stata rispettata (siamo al 24%)

We wait and we wonder...

15 maggio 2006

Un'altra voce nel coro

Non poteva mancare lui nella ridda di voci che si susseguono a riguardo delle decisioni nell'ambito della "maggioranza": Clemente Mastella!
Ecco le sue dichiarazioni, riportate da Il Giorno:

«Non è davvero un bello spettacolo quello che stiamo offrendo.»
...
«Dovrebbero fare un partito assieme e stanno litigando su tutto, bloccando la formazione del governo. In più, quello del cosiddetto Ulivo e ' un arraffa arraffa mai visto.»
...
«O mi danno quell'unica cosa che avevo chiesto da tempo, oppure io davvero resto fuori dal governo»

A parte il fatto che sull'ultima frase ci starebbe bene un bel "E chi se ne frega?", il quadretto è sempre più allettante...

Peraltro, La Repubblica riporta anche un altro contributo del leader Udeur:

"Abbiamo parlato di metodo di lavoro e di metodo per la composizione del governo - ha detto Mastella al termine dell'incontro con Prodi - Noi abbiamo proposto il Lodo Spadolini che prevedeva, nella ripartizione dei dicasteri, con la Dc forte al 40%, la metà dei ministeri alla Democrazia cristiana e l'altra metà ai contraenti dell'alleanza. La stessa cosa proponiamo oggi tra l'Ulivo e gli altri partiti minori".

A che ora chiude il mercato rionale?

Il duumvirato

La bagarre sul numero e la natura dei Vicepresidenti del Consiglio si è conclusa con l'unico esito prevedibile (e che dà la misura della fermezza di polso del nostro caro futuro Premier): ci saranno DUE Vicepremier, D'Alema per i Ds e Rutelli per la Margherita.
Anche in questo caso si è voluto accontentare tutti i pretendenti e Prodi si è travestito da Arlecchino Servitore di due Padroni (costume che, come ben testimoniano i suoi trascorsi nei confronti di Francia e Germania, gli calza a pennello).

Ma anche questo, guarda caso, non piace a tutti i commensali seduti al tavolo della vittoriosa coalizione! Diliberto, nella già altrove citata intervista a L'Unità, si pone nel seguente modo:

Il governo avrà due vicepremier. Che ne pensa?
«Mi sembra una decisione squilibrata. C´è un premier che rappresenta tutti ma che viene dalla Margherita. Mi sembrava naturale che ci fosse un solo vicepremier. Ma siccome sono dinamiche che riguardano i Ds e la Margherita, per rispetto accetto quello che viene proposto».

Gli scricchiolii sono sempre più prominenti, ma lui non può sbilanciarsi...ed infatti risponde in modo inequivocabile alla domanda successiva:

È ottimista sulla tenuta del governo?
«Abbiamo il dovere di esserlo».

Il cronometro continua a ticchettare...

P.S.: Molto istruttivo anche questo articolo de La Stampa

La difficile convivenza

Pronti via e già gli alleati si guardano in cagnesco. Le gufate partigiane successive all'esito delle elezioni si stanno rivelando persin troppo fondate.

Dopo la grana del Vicepremier citata qualche giorno fa, oggi il Corriere della Sera fa il punto su un altro oggetto del contendere: il Dicastero della Difesa. Nessuna esclusione di colpi tra Comunisti Italiani e Rosa nel Pugno!

«L'idea che una persona a favore della guerra come la Bonino vada alla Difesa francamente non mi piace e confido che Prodi accetti i miei consigli», dice Oliviero Diliberto infilandosi negli uffici del leader dell'Unione.
...
«La nomina della Bonino sarebbe un segno di continuità col governo Berlusconi — incalza Marco Rizzo — visto che tra le sue posizioni e quelle di Martino non ci sono differenze».
...
«Vorrei ricordare che Diliberto e il suo partito si schierarono a difesa di Saddam», ribatte Daniele Capezzone. E Roberto Villetti: «Non accettiamo lezioni di pacifismo da chi ha simpatie politiche per il regime di Castro».


Un bel botta e risposta, non c'è che dire...

L'Unità si limita a riferire il punto di vista di Diliberto, mentre La Repubblica liquida il caso in poche righe.
Il Giornale, com'è comunque ovvio, distribuisce sferzate gongolanti a sinistra e sinistra...ma tra l'altro cita una importante frase di Manuela Palermi, capogruppo di Pdci-verdi al Senato:

«Si profila un’intollerabile occupazione di tutti i dicasteri che trattano di cultura, scuola, università, ricerca e comunicazioni, da parte di un solo gruppo parlamentare: l’Ulivo».

Troppi gatti e troppa poca trippa...e continua ad evidenziarsi come le crepe in questa alleanza di vetro siano tenute assieme con la colla: non importa quanto sia trasparente quest'ultima, i segni si vedono, e la tenuta è a tempo!

12 maggio 2006

Comincia la bagarre

È partito il totonomine per il costituendo Governo e, puntuali come un orologio svizzero, cominciano ad emergere i primi malumori.
Troppi ambiscono alla poltrona di vicepremier, alcuni vagheggiano invece di abolire tale carica...

Giusta l'osservazione fatta dal mio amico Mollea:

Era più che prevedibile. Troppi galli nello stesso pollaio e poche poltrone

L'articolo di Repubblica citato nel link precedente infatti osserva:

Tra Quercia e Dl è muro contro muro. Rutelli punta a fare il vice premier con delega alla Cultura e turismo. Fassino in un'intervista a Repubblica radio spiega: "Delle due sfide, quella del governo e quella del partito democratico, sono orientato a farne una". Dedicarsi solo al partito? I suoi supporter al Botteghino dicono che cercheranno di convincerlo a entrare comunque nel governo.

Anche La Stampa fa il punto sul problema, e afferma:

Ecco, quindi, la grana che Prodi dovrà risolvere in questo fine settimana. E la segretaria di stamane dei Ds diventa fondamentale per la futura composizione del governo, nel quale potrebbe entrare anche Giuliano Amato in quota Prodi. I Ds non lo vogliono nelle proprie caselle e continuano a dire che i loro ministri 9 erano e 9 devono rimanere.
Amato non gradirebbe la Giustizia e punta agli Interni, un dicastero che però sarebbe già assegnato ad Arturo Parisi. Ma l’ingresso di Amato nel governo obbligherebbe Prodi a rimodulare tutto il puzzle dei ministri di serie A. Un’altra ipotesi che circola è che Enrico Letta entrerebbe nel governo come sottosegretario alla presidenza del Consiglio, seguendo le orme dello zio Gianni.


Riuscirà la corazzata sinistrorsa ad arrivare nel porto del Governo senza schiantarsi prima su questi frangiflutti?
Prudenza consiglierebbe anche di evitare troppe botte sulle fiancate, perché alla lunga potrebbero logorare la tenuta dello scafo...

10 maggio 2006

Ora lo schieramento è completo

Oggi è stato eletto l'undicesimo Presidente della Repubblica: Giorgio Napolitano.
Ma chi è il nuovo Capo dello Stato?

Come recita l'articolo:

Il diessino Giorgio Napolitano è il primo presidente della Repubblica che proviene dal Partito comunista italiano. Prima di lui erano stati eletti al Quirinale un socialista (Sandro Pertini), un socialdemocratico (Giuseppe Saragat), due liberali (Enrico De Nicola e Luigi Einaudi), cinque democristiani (Giovanni Gronchi, Antonio Segni, Giovanni Leone, Francesco Cossiga e Oscar Luigi Scalfaro) e un indipendente (Carlo Azeglio Ciampi).

Vediamo qualche dato (da Wikipedia)
Nato il 29 giugno 1925 a Napoli, nel 1942, a soli diciassette anni, fondava un gruppo antifascista e comunista che nel corso della Seconda guerra mondiale prenderà parte a numerose azioni nella resistenza contro i nazisti. Nel 1945 aderì al Partito Comunista Italiano, di cui fu segretario federale a Napoli e Caserta. Due anni dopo, nel 1947, si laureava in giurisprudenza all'Università di Napoli, con una tesi di economia politica.
Come alla maggioranza del PCI dell'epoca, gli viene ascritta la responsabilità di non aver condannato la repressione staliniana dei moti polacchi e ungheresi negli anni '50.
Esponente della corrente moderata e socialdemocratica (capo cioè dei cosiddetti miglioristi), nel luglio del 1989 fu ministro degli esteri nel governo-ombra del PCI, da cui si dimise all'indomani del congresso di Rimini, in cui si dichiarò favorevole alla trasformazione in Partito Democratico della Sinistra.

Napolitano è stato presidente della Camera dal '92 al '94, sostituendo Scalfaro che nel frattempo era diventato Presidente della Repubblica. In questo periodo all'interno del PCI prevale, in politica estera, la sua linea "piena e leale" solidarietà agli USA e alla NATO, la quale avrà la sua definitiva consacrazione nella guerra del Kosovo (1999).

Nominato Ministro dell'Interno da Prodi nel 1996, propone quella che diverrà nel luglio 1998 la Legge Turco-Napolitano, che istituisce i Centri di permanenza temporanea (CPT) per gli immigrati clandestini.
Dal 1999 al 2004, tra le fila dei Democratici di Sinistra, ricopre la carica di Presidente della importante Commissione Affari Costituzionali (AFCO) che, secondo il "CAPO XVI - Articolo 75" del Regolamento della Camera (modificato il 23.07.1987) ha il seguente mandato:

"La Commissione affari costituzionali e la Commissione lavoro, quando ne siano richieste a norma del comma 1 dell'articolo 73, esprimono parere, rispettivamente, sugli aspetti di legittimità costituzionale del progetto di legge e su quelli concernenti il pubblico impiego. La Commissione affari costituzionali può altresì essere chiamata ad esprimere parere sui progetti sotto il profilo delle competenze normative e della legislazione generale dello Stato."

Dal settembre del 2005 è senatore a vita (almeno su questo, quando decadrà dalla carica, risparmieremo).

Bene, così lo spostamento a sinistra dell'Arco Costituzionale è stato completato.
Io personalmente avrei preferito un Presidente meno schierato e più giovane...

Vedremo cosa succederà.

05 maggio 2006

To do - Part II (ancora opinione internazionale)

Ora è giunto il turno per il presidente dell'Eurogruppo Jean Claude Juncker di ammonire il futuro premier sulle priorità da rispettare.

Degno di nota in particolare il seguente passaggio:

A chi gli ha chiesto se l'Italia, analogamente a quanto è successo per la Germania, potrebbe ricevere dall'Europa un anno in più di tempo per riportare il rapporto deficit-pil sotto il tetto del 3%, rispetto alla scadenza originale fissata alla fine del 2007, Juncker ha risposto che "l'Italia è un caso diverso. L'Italia è l'Italia".

Il signor Juncker, inoltre, dispensa anche altri tipi di ammonimenti (che a casa mia si chiamano ingerenza, peraltro sapendo di avere di fronte un interlocutore più che disposto a compiacere i propri amici europei), che il capo del futuro esecutivo si affretterà senz'altro a mettere in opera:

"Padoa Schioppa al tesoro? - ha detto Juncker - applaudirei al 150%"

A buon intenditor poche parole...

Bene...evidentemente anche in questo caso tutti sono uguali, ma qualcuno è più uguale degli altri, ed ancora una volta veniamo considerati partecipanti di serie B all'Unione Europea...

Visto il vassallaggio dimostrato dal precedente governo Prodi verso Germania e Francia, non ho ragione di credere che la situazione sia destinata a migliorare!

04 maggio 2006

Se il buongiorno...

...si vede dal mattino, qui di strada da fare ce ne sarà parecchia!
I neoeletti, infatti, stanno facendo del loro meglio per dimostrare che è più facile vedere la trave nell'occhio del prossimo che non quella nel proprio (non parliamo di pagliuzze...entrambe le fazioni sono ben messe!)

Nel giro di due giorni hanno fornito due lampanti esempi di bon ton e signorilità, prima con lo show di Pecoraro Scanio ai funerali dei militari uccisi a Nassiriya, quindi con le dichiarazioni di Franca Rame e rispettivo marito.

Mala tempora currunt!

02 maggio 2006

Bebé Truffa 2006

A fronte del proliferare delle irregolarità sulla questione "bonus bebè" (dovute al fatto che miriadi di immigrati hanno - per scarsa comprensione del testo della lettera inviata a casa dal Governo, oppure per malafede all'italiana - inoltrato richieste in tal senso pur non avendone i requisiti), Mercedes Bresso ha chiesto al Governo che prenda provvedimenti per "sanare le situazioni irregolari che si sono inevitabilmente generate".

Come fa giustamente notare Rolli Blog, secondo la Bresso è "inevitabile" che uno dichiari il falso per accaparrarsi il bonus (sono comunque 1000 euro, che per le persone meno fortunate rappresentano una bella cifra)...

Ma questo comunque è un "mos italicus" risaputo: mi spiegate allora che cosa c'entra la perorazione affinché "l'Italia adotti quanto prima misure in tema di politica dell'immigrazione e di sostegno all'infanzia rispondenti ai principi di parità di trattamento e di non discriminazione", riferita dalla Presidente e contenuta in un ordine del giorno presentato in Consiglio Regionale da Paola Pozzi???

Possibile che ogni cosa debba venir strumentalizzata?

Chi è più padrone di chi?

Sono rimasto assolutamente sconcertato dalle esternazioni di Bruno Ferrante, candidato del centrosinistra a sindaco di Milano.

«Non ho mai visto i padroni sfilare con i lavoratori. La presenza del ministro al primo maggio è una provocazione», ha detto ieri Bruno Ferrante, precisando che «con il termine "padroni" mi riferivo semplicemente a un dato di fatto, Moratti appartiene all'ambito dei datori di lavoro».

Come si permette questo "signore" di dire agli altri cosa possono fare e cosa no? Cosa gliene dà il diritto?
Letizia Moratti ha pieno diritto di partecipare alle manifestazioni del Primo Maggio: prima di tutto in virtù dell'essere cittadina italiana, e in secondo luogo perché è un personaggio pubblico, nonché candidata anche lei alla poltrona di Sindaco di Milano.

Cos'è quella di Ferrante, campagna elettorale preventiva?
O semplicemente questi signori, avendo ottenuto il governo dello Stato, cominciano a dar sfogo alla loro velleità dittatoriale di imporre quello che è naturalmente giusto e logico secondo il loro punto di vista?